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Sushi: regole per mangiarlo nel modo corretto

27/09/2023

Come ogni cucina che si rispetti, anche la cultura gastronomica giapponese ha la propria etichetta. Il Sol Levante ha regole molto ferree che spesso in Occidente si ignorano, causando l’ira dei giapponesi. Un po’ come se un estremo orientale provasse a mangiare la pizza con le bacchette. Il piatto nazional popolare in Giappone è il sushi che, con la sua salubrità e il suo sapore, ha conquistato tutto il mondo.

La cultura giapponese è rigida. Non lo scopriamo oggi e probabilmente questa rigidità e questa ritualità la rende tanto affascinante agli occhi degli occidentali. Ci sono numerosi dettami per mangiare sushi: lo chef Susumu Yajima ha stilato una sorta di comandamenti da rispettare, molti dei quali ignorati dagli stessi giapponesi, come il mangiare il riso ancora caldo o provare il sushi solo a pranzo.

Ci sono però 20 regole a cui ogni sushi-lover che si rispetti non può esimersi.

  • Bisogna lavarsi bene le mani prima di ordinare. In Giappone è consuetudine che i ristoranti portino un asciugamano caldo prima di mangiare, che serve a pulirsi le mani. Questa usanza è una tradizione consacrata nel Sol Levante ed il ruolo dei camerieri veniva prima occupato dalle Geishe;
  • Bisogna ringraziare sempre per il cibo ricevuto. Il primo ringraziamento va pronunciato prima ancora di ricevere il piatto;
  • Una regola del galateo comune in Occidente ed in Oriente: prima di versarsi da bere, servire chi ci sta accanto;
  • Questa immagine risulterà familiare a tutti gli appassionati di manga e anime: quando viene servita la zuppa, non è il commensale a sporgersi verso il piatto. La ciotola viene portata alla bocca e le bacchette sono utilizzate per spingere il cibo solido verso di sé. Il brodo va succhiato, anche rumorosamente, per esprimere apprezzamento allo chef. Questa operazione è più facile a dirsi che a farsi: se non siete abituati a mangiare zuppe orientali, tenere contemporaneamente la ciotola calda, le bacchette ed utilizzare poi le bacchette per mangiare è qualcosa di molto difficile;
  • Il sushi va mangiato rigorosamente in un solo boccone. Spezzare il sushi è una mancanza di rispetto verso il cuoco che ha studiato anni per effettuare quei tagli;
  • Potete mangiare, in alcune zone è anzi consigliato, il sushi con le mani: nato come finger food, le bacchette sono arrivate insieme alla proposta in ristorante, un po’ come con la pizza;
  • Severamente vietato chiedere un coltello. Le posate in metallo sono generalmente usate in occasioni poco felici;
  • A proposito di occasioni poco felici, mai infilzare il sushi con le bacchette: la ciotola di riso con le bacchette infilzate all’interno viene servita come ristoro durante i funerali;
  • Le bacchette non vanno impugnate come spade. Si tengono con le estremità delle dita;
  • Mai usare le bacchette per indicare qualcosa. Le posate vanno riposte, nei momenti di pausa, nell’apposito porta-bacchette; in assenza dell’accessorio, sul tovagliolo;
  • Quando viene servito il piatto comune, le bacchette si usano al contrario: prendete il vostro pezzo col lato opposto a quello con il quale mangerete;
  • Mai sfregare le bacchette tra loro, non state cercando di accendere un fuoco col pallone Wilson che vi guarda: per i giapponesi strofinare le bacchette è un insulto allo chef ed al ristorante;
  • Mai mescolare wasabi e soia;
  • Lo zenzero servito a tavola può essere mangiato tra un piatto e l’altro per ripulire le papille gustative;
  • Bisogna mangiare tutto: anche solo un chicco è segno di disprezzo in Giappone;
  • Mai chiedere allo chef se il sushi è fresco: questo è obbligatorio nel Sol Levante, sarebbe irrispettoso;
  • Mai intingere il riso nella salsa di soia, c’è il rischio che si sfaldi;
  • Mai versare la salsa di soia sul pesce come una normale bernese;
  • Mai rifiutare un brindisi, neanche se siete astemi. In questo caso basterà portare il bicchiere alle labbra senza berne il contenuto;
  • Si può bere il sakè per accompagnare il sushi ma l’abbinamento corretto è col tè verde, della tipologia Agari.

Categories: Cucina Giapponese

Come si preparano ottimi Hosomaky ed Uramaky

28/08/2023

Vuoi sapere qual è il segreto per preparare degli ottimi Hosomaky ed Uramaky? Ti viene l’acquolina in bocca solo a pensarci? Se la risposta è si, continua a leggere.

L’hosomaki è un tipo di sushi particolare, in quanto costituito da veri e propri cilindri di riso avvolti da mezzo foglio di alga nori, con all’interno un solo ingrediente come ripieno. Quelli più tipici sono di salmone o tonno, ma la preparazione è identica. Ecco come provare il tipico sapore giapponese dell’hosomaki attraversi i semplici passaggi della nostra ricetta.

Ciò che vi occorre è:

  • Riso per sushi 250 g;
  • Acqua 350 ml;
  • Aceto di riso 60 ml;
  • Sale 1 cucchiaino;
  • Salmone 100 g;
  • Alga nori 4 foglie;
  • Wasabi q.b.

Riscaldate l’aceto e lavate il riso per il sushi fino a che l’acqua non risulti pulita. Poi mettetelo con l’acqua in ammollo per 10 minuti e quindi a cuocere. Quando inizia a bollire, lasciatelo per altri 10 minuti coperto a fuoco basso e infine per altri 15 minuti senza scoprire. Tagliate le alghe nori a metà e mettetele con la parte luminosa verso il basso. Mettete il riso in due terzi dell’alga e tagliate il salmone a strisce. Ponete all’interno e chiudete, premendo e girando. Tagliate il maki (il rotolo) in porzioni e servite con wasabi a parte. Infine è bene dire che per chi volesse, può usare del tonno al posto del salmone.

Gli Uramaki, oppure maki, sono uno dei cult della cucina giapponese annoverati tra i 5 tipi di “sushi roll”. Si chiamano anche california roll perché si dice che il primo esempio di Uramaki fu inventato in California nei primi anni Settanta da uno chef giapponese per accontentare coloro che non amavano consumare pesce crudo. Lo chef per il ripieno utilizzò della polpa di granchio e dell’avocado per conferire un sapore piu’ delicato. La caratteristica principale è che l’alga si trova all’interno e non all’esterno del riso. L’alga avvolge il ripieno di pesce o verdure e il riso avvolge l’esterno dell’alga.

Ciò che vi occorre è:

  • Polpa di granchio 180 g;
  • Riso per sushi 250 g;
  • Acqua 500 ml;
  • Alga nori 4 fogli;
  • Aceto di riso 1 cucchiaio;
  • Avocado 1;
  • Sale q.b.;
  • Zucchero 1 cucchiaio;
  • Salsa di soia, Zenzero e Sesamo a piacere.

Lavate bene il riso. Il lavaggio del riso è molto importante.  Sciacquatelo almeno 3 volte, sgranando i chicchi con le mani. In una casseruola larga su fuoco, partite da acqua fredda, mettete: acqua, riso e aceto di riso, sale e zucchero. Chiudete con il coperchio, lasciate cuocere il riso fino a quando l’acqua non sarà tutta evaporata e i chicchi di riso non si appiccicano gli uni con gli altri.

A parte insaporite la polpa di granchio con olio e sale. Tagliate a metà l’avocado, rimuovete il nocciolo interno. Con l’aiuto di un cucchiaio scavate l’avocado, eliminando la buccia. Mettete le due metà su un tavolo da lavoro e tagliate a listarelle.

Riso in stuoia: Inumidite le foglie di alga nori. Prendete la stuoietta di bambù e ricopritela con della pellicola trasparente. Sopra di essa posizionate l’alga. Bagnatevi le mani con acqua tiepida, prendete il riso e stendetelo sulla superficie dell’alga. L’operazione più delicata è questa: prendete la foglia di alga da un lato, capovolgetela velocemente in modo che il riso poggi a contatto con la stuoia. Se trovate l’operazione difficile, non capovolgete l’alga lasciate il riso all’interno.

Per farcire l’uramaki, usate gli ingredienti che più preferite. La ricetta originale prevede polpa di granchio e avocado.  Con il riso rivolto verso il basso, togliete la pellicola dall’alga e posizionate sull’alga gli ingredienti.  Arrotolate la stuoia, facendo pressione con le dita per uniformare la farcitura. Completato l’involtino avrete una striscia tubolare. Passate il coltello sotto acqua tiepida e tagliate l’uramaki in cilindri. Servite accompagnando da salsa di soia e zenzero marinato.

Completato l’involtino avrete una striscia tubolare. Passate il coltello sotto acqua tiepida e tagliate l’uramaki in cilindri. Servite accompagnando da salsa di soia e zenzero marinato, se preferite anche una salsa piccante.

Tutti i nostri piatti sono freschi e preparati in giornata, per farvi gustare solo il meglio della cucina orientale. Contattaci e prenota un tavolo. Ti aspettiamo!

La filosofia della cucina Miyama

27/06/2023

Nella filosofia di vita giapponese la ricerca della perfezione estetica è un valore importante. Bellezza, rigore formale e sensibilità estetica sono radicate nella tradizione e in molte pratiche del quotidiano, dalla calligrafia alla pittura, dall’ikebana (disposizione dei fiori) allo tsutsumi (impacchettamento dei doni) e caratterizzano anche la cucina, scaturendo tutte dal medesimo orizzonte spirituale, lo Zen.

Per la sensibilità giapponese il piacere procurato dal cibo è formato da molte componenti: visiva, gustativa e tattile. La cucina giapponese è pertanto un’esperienza multisensoriale che coinvolge il gusto e ancor prima la sensibilità estetica, sollecitata dalla bellezza della presentazione dei cibi, dall’armonia dei colori nel piatto, dall’equilibrio degli accostamenti.

La bellezza del piatto è una componente della sua bontà che è costituita da cura dei particolari, scelta di stoviglie e utensili, porzionatura dei cibi e loro disposizione sui piatti e sulla tavola in una ponderata distribuzione fra pieni e vuoti. Questo intreccio fra pieno e vuoto manifesta anche una deliberata incompiutezza, una forma di volontario ritegno, di ineffabile sobrietà, qualcosa di taciuto.

L’irregolarità è un piacere, capace di suscitare sensazioni di ritmo e movimento. La bellezza della presentazione non deve sgretolarsi nello svolgersi del pasto. La preparazione del cibo è simile a un rito antico nel quale ogni gesto, compiuto all’infinito e perfezionato, è espressione di un gusto e di una cultura millenaria.

Mangiare giapponese è un’esperienza culturale che permette di “assaporare” la concezione religiosa e filosofica buddista dalla quale questa cucina trae i principi fondamentali. Ne sono esempi il profondo legame con la natura, la ricerca di armonia con quanto ci circonda e il rispetto del rito delle stagioni nell’impiego degli ingredienti.

Nella cucina giapponese la coerenza fra tecniche culinarie e dispositivo scenografico ha proprio origine nel modo di intendere la natura, di rispettarla e accudirla. La venerazione della freschezza e della stagionalità dei prodotti e la scelta dell’ingrediente crudo o poco cotto per conservarne le caratteristiche naturali nella forma e nel gusto e le proprietà salutari, esprimono il significato simbolico di un accostamento privilegiato alla natura.

Nella cucina giapponese i sapori devono armonizzarsi mantenendo ognuno la propria essenza, senza confondersi. Ecco perché la cucina rifugge la trasformazione dei cibi, l’artificio, le decorazioni bizzarre, rifiutate come mistificazioni che corrompono il sapore naturale degli alimenti.

Tutto questo ed altro ancora, puoi trovarlo da noi di Miyama! La nostra filosofia ha come unico obiettivo quello di vedere pienamente soddisfatti i nostri clienti!

La nostra mission? Accompagnare i nostri ospiti in un fantastico viaggio attraverso la tradizione gastronomica di uno splendido Paese: la cucina giapponese, come i suoi estimatori sanno bene, non è semplicemente una questione di sapori, ma è una vera e propria filosofia, che coinvolge tutti i cinque sensi, con l’intento di trasmettere un’autentica emozione.

Il riso: quale scegliere e perchè per il sushi perfetto

27/06/2023

Il riso si sa è un cereale praticamente amato in tutto il mondo: leggero, gustoso, si presta per qualsiasi preparazione, tra cui il tanto amato sushi.

Ed è proprio nella cultura giapponese, che il riso fa parte della vita quotidiana del popolo nipponico e ne costituisce la sua identità. Il riso è l’ingrediente fondamentale della cucina giapponese e per questo motivo è indispensabile scegliere la giusta varietà per preparare piatti buonissimi come ad esempio il riso per sushi.

Riso giapponese: qualità

Solitamente le varietà di riso possono essere classificate in tre gruppi: quelli a grana lunga, a grana media e a grana corta sulla base del loro rapporto lunghezza e larghezza, dopo la cottura. La maggior parte del riso giapponese appartiene alla varietà a grana corta, che si caratterizza per i suoi chicchi piccoli, paffuti, rotondi e cristallini. I chicchi a grana corta hanno un contenuto di amido più elevato rispetto alle altre varietà, per questo, dopo la cottura, si uniscono tra loro, ma senza diventare molli: se il riso si ammorbidisce, significa che non è stato cotto correttamente. La caratteristica “appiccicosità” del riso giapponese è ciò che lo rende semplice da raccogliere e consumare con le bacchette.

Riso per sushi: come si chiama

Il riso utilizzato nella cucina giapponese per preparare il sushi e le pietanze che le persone mangiano ogni giorno, è chiamato uruchimai ovvero un riso con chicchi a grana corta. Quest’ultimo è usato anche per fare il saké e l’aceto di riso. Un’altra tipologia di riso, invece, si chiama mochigome ed è nota anche come riso dolce giapponese o riso glutinoso. Questa varietà si usa per preparare i dolci di riso, mochi, o i dolci tradizionali, wagashi. Dopo la cottura, il riso mochigome è molto più appiccicoso e morbido del riso uruchimai. Il riso per sushi non si coltiva solo in Giappone, ma anche in altre parti del mondo, come in Italia o in California, dove si producono qualità di riso, con peculiarità molto simile all’originario coltivato in Giappone. Molto più economico del riso importato, il riso coltivato localmente viene utilizzato maggiormente nei ristoranti giapponesi fuori dal Giappone.

Riso per il sushi: le tipologie

Prima di addentrarci nel cuore del nostro argomento, è bene fare una premessa: in commercio esistono quattro tipologie di riso:

  • Il riso comune;
  • Il semifino;
  • Il fino;
  • Il superfino.

Fatta questa suddivisione, possiamo affermare con certezza che il miglior riso per il sushi o sashimi è quello di uso comune in quanto composto da chicchi piccoli, tondeggianti e poco fini, senza dire che la sua cottura, poi, richiede 12 minuti.

Quale riso usare per il sushi: la differenza la fa l’amido

Sebbene per i poco esperti il riso appaia uno uguale all’altro, tra le varie tipologie è l’amido che ne fa la concreta differenza. Alcune, infatti, ne rilasciano molto durante la cottura mentre altre decisamente meno. Per il sushi è importante usare riso che elimina molto amido, poiché diventa, così, perfetto da maneggiare per creare polpette o per avvolgerlo nella stuoia di bambù. Ovviamente, recandovi al supermercato, non troverete mai una confezione con su scritto “Riso Comune”. Ecco che, per riconoscerlo, è importante sapere quali sono le varietà principali di questa tipologia:

  • Ticinese;
  • Selenio;
  • Rubino,
  • Originario;
  • Balilla

Quale riso non si adatta al sushi

Per quanto concerne, invece, il riso non propriamente adatto al sushi ecco le tipologie da non usare:

  • Il Carnaroli;
  • Ariete;
  • L’Alborio;
  • Il Riva.

Ovviamente non si tratta di varietà di riso inutilizzabili per questa preparazione. Molto probabilmente, infatti, il sushi verrebbe ugualmente gustoso. Però non si tratterebbe di vero sushi, o comunque di una preparazione tipicamente giapponese.

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Qualità delle materie prime: pesce freschissimo sul nostro banco da lavoro

29/05/2023

Il ristorante Miyama è aperto da oltre dieci anni e rappresenta oggi un vero e proprio punto di riferimento milanese per gli appassionati della cucina giapponese e del sushi di altissima qualità. Grazie alla nostra esperienza, abbiamo raggiunto la massima soddisfazione della nostra clientela che piano piano si è avvicinata a noi già da quando la tendenza della cucina giapponese non era ancora molto diffusa,

La nostra mission? Accompagnare i nostri ospiti in un fantastico viaggio attraverso la tradizione gastronomica di uno splendido Paese: la cucina giapponese, come i suoi estimatori sanno bene, non è semplicemente una questione di sapori, ma è una vera e propria filosofia, che coinvolge tutti i cinque sensi, con l’intento di trasmettere un’autentica emozione.

Noi di Miyama siamo pronti ad offrirti le migliori cene, pranzi o anche una ricca degustazione del migliore sushi, a Milano. Da noi potrai trovare il sushi della migliore qualità, che viene preparato con arte maestria dal nostro chef, che si serve di un’ampia selezione di ingredienti e con il massimo della sicurezza alimentare. Da Miyama infatti, tutte le nostre specialità sono preparate con cura e rispetto delle materie prime.

Vuoi sapere qual è il nostro segreto? Alla base della nostra cucina, sicurezza e qualità occupano il primo posto nella scala delle priorità! Noi di Miyama siamo costantemente attenti alla salute dei nostri consumatori, e prepariamo ogni giorno i nostri piatti con la cura e l’attenzione necessarie per garantirvi un pasto fresco, sicuro e di qualità.

Tutti i piatti sono preparati quotidianamente e artigianalmente nel nostro ristorante dalle mani dei nostri abili chef professionisti secondo le tradizionali ricette della cucina orientale, adattate ai gusti e alle tendenze della cultura occidentale. I nostri Sushimen hanno imparato nelle migliori scuole giapponesi. Inoltre hanno studiato al fianco di maestri del sushi, consulenti specializzati in questa formazione.

Cai è il sushiman del Miyama. Dall’apertura è a capo della brigata dedicata al sushi. Zhao è l’aiutante di Cai: ogni giorno impara dal grande maestro la manualità e la tecnica antica della preparazione del sushi. Nei loro occhi si legge concentrazione e passione, indispensabili, insieme alla precisione, per creare i grandi piatti del Miyama. Con la loro maestria, ammaliano i commensali con gesti sapienti, sicuri, decisi.

Inoltre da Miyama, tutti i gusti vengono assecondati. È per questo che, previa avvertenza, veniamo sempre incontro a particolari esigenze ed eventuali intolleranze alimentari, come richieste di piatti gluten free, piatti vegani e vegetariani e menu adattati.

Tutti i nostri piatti sono freschi e preparati in giornata, per farvi gustare solo il meglio della cucina orientale. Contattaci e prenota un tavolo. Ti aspettiamo!

Vieni da noi per la Bento Box

27/04/2023

Hai mai sentito parlare di bento, ma non sai bene cos’è? Noi di Miyama siamo qui per parlartene. Un bento è ciò che noi comunemente chiamiamo “pranzo al sacco”, ma anche “cestino per il pranzo”. La parola bento letteralmente significa “cosa utile”, “comoda” e si riferisce sia al contenitore sia al suo contenuto.

Lungi dall’essere un pasto messo insieme in qualche modo per arrangiare la pausa pranzo di chi ha poco tempo, in Giappone ha una sua riconosciuta valenza e dignità, oltre a una storia piuttosto articolata.

Bento Box: origini

La tradizione giapponese riconosce l’esistenza del bento a partire almeno dal XII secolo, quando del riso essiccato veniva preparato per essere mangiato fuori casa da lavoratori come pescatori e contadini, ma presto il suo uso si diffuse anche all’interno dell’alta società. Solo successivamente il bento diventò un pasto comodo per i viaggiatori.

La sua importanza crebbe fino a farlo diventare elemento indispensabile durante escursioni, feste da té e spettacoli teatrali (questi potevano durare infatti molte ore), per incontrare un declino nel XX secolo, tra le

I tipi di bento

Per quanto si tratti di un pasto destinato a essere consumato in poco tempo, il bento viene scelto e preparato con estrema cura e varietà: a partire dal contenitore, disponibile in ogni forma, materiale, stile e colore, la più alta considerazione è posta nella preparazione e disposizione del cibo, con un’alternanza di gusti e colori di grande importanza, dove presentazione e nutrimento hanno entrambi valore. Esistono diversi stili riconosciuti di bento:

  • Ekiben: il bento venduto nelle stazioni;
  • Kyaraben: un bento preparato per somigliare a un personaggio famoso della cultura popolare, animali e piante;
  • Makunouchi: il bent che veniva servito tradizionalmente a teatro, contenente riso, carne, pesce, uova, prugna in salamoia e verdure;
  • Noriben: il bento classico, molto semplice, composto da meno di 4 ingredienti, tra cui il riso coperto da alga nori;
  • Hinomaru: un bentō che riproduce la bandiera giapponese, con una prugna in salamoia al centro del riso bianco.

Il bento come dimostrazione d’affetto

La praticità del bento lo rende particolarmente popolare durante la stagione della fioritura dei ciliegi, quando amici e colleghi si ritrovano a fare picnic di gruppo, e il pranzo al sacco è particolarmente conveniente. Ma la comodità non è la caratteristica più peculiare del bento, che è di fatto un vero e proprio strumento di comunicazione sociale in Giappone.

Un bento preparato in casa, con cura e attenzione, porta con sé tutti i sentimenti di chi lo prepara per chi lo mangia. Non esiste modo migliore di esprimere i propri sentimenti d’amore per qualcuno che spendere il proprio tempo ed energie nella preparazione di un buon manicaretto. Si può scegliere di non parlare, ma non si può non comunicare: il bento trasmette sempre un messaggio, il più sincero.

Come scegliere un Bento Box

È importante che il cibo contenuto nei Bento Box sia disposto in modo da non muoversi durante il trasporto, per cui è importante saper scegliere forme e dimensioni dei contenitori più adatti al tipo di cibo che si vuole portare con sé e alla “fame” che si pensa di dover soddisfare.

Generalmente i bento per bambini sono più piccoli e formati al massimo da due spazi, mentre quelli per adulti si distinguono in bento maschili (più grandi e dal design essenziale) e femminili (leggermente più piccoli e dagli stili più diversi).

Il cibo inserito nel Bento Box è compatto, ma non troppo stipato; per mantenere “in forma” alcune preparazioni è utile avere a disposizione dei piccoli “spiedini” con cui infilzare i pezzi, che saranno pratici strumenti anche al momento di mangiare. Sono comunemente noti come “food picks” e ne esistono di ogni tipo, spesso colorati e divertenti.

Se nello stesso scomparto sono presenti diversi tipi di cibo, in particolare dolce e salato, si deve fare in modo che questi non vengano in contatto diretto tra loro. Per questo si usano separatori, cup o pirottini (spesso in silicone), contenitori di varie misure “a matrioska”, bento box su più livelli o con altri elementi di separazione. Se devono essere presenti dei liquidi, si possono scegliere contenitori appositi: bottigliette o vasetti portasalse, contenitori ermetici per brodi e zuppe, thermos.

Qualora il cibo preparato vada riscaldato prima della consumazione, occorre fare attenzione al materiale di cui è fatto il Bento Box: molti contenitori possono essere usati nel microonde, ma non tutti. Attenzione anche al momento in cui si riempie il contenitore: fatta eccezione per i thermos, il cibo deve sempre essere inserito a temperatura ambiente, non si deve creare condensa all’interno del box.

Cosa aspetti allora? Bento Box è il business lunch tipico giapponese servito da noi di Miyama dal lunedì al venerdì: una combinazione bilanciata di elementi per pranzare con gusto, da soli, in compagnia, fra amici o fra colleghi, senza appesantirsi troppo. Ordinala qui

Sushi

Come mangiare il sushi: consigli e curiosità

10/02/2023

Anche voi vi state chiedendo come si mangia il sushi? Ecco perché in questo articolo vi spiegheremo come mangiare il sushi correttamente per evitare di fare brutta figura al ristorante giapponese con amici a parenti. Per essere un buon commensale è bene anche tenere a mente i termini più importanti del sushi dizionario.

Ecco il galateo del sushi da tenere a mente durante un pranzo o una cena giapponese. Di seguito troverai alcuni consigli fondamentali da seguire alla lettera per sfatare alcuni miti come: mangiare il sushi con le mani è corretto? Ecco gli errori da non commettere assolutamente a tavola.

Mangiare il sushi con le mani non è reato

Si è portati a credere che l’unico modo corretto di mangiare il sushi sia quello di utilizzare le bacchette, ma non c’è niente di più sbagliato. Mangiare il sushi con le mani non è proibito dal galateo del sushi!

L’unica eccezione si ha nel caso in cui dobbiate mangiare il sashimi: lì la tradizione giapponese impone l’uso delle bacchette. A proposito, conoscete qual è la differenza tra sushi e sashimi?

Non dividere il sushi a metà

È considerata una grande mancanza di rispetto verso lo chef, che impiega le sue forze e la sua attenzione al fine di rendere il vostro sushi perfetto. Ci vuole molto tempo per modellare perfettamente il riso.

Non mischiare il Gari con il sushi

Il gari è un sottaceto che accompagna solitamente il sushi e il sashimi: si tratta di zenzero marinato in una soluzione di aceto, acqua e zucchero. Ha un sapore molto deciso ed è per questo usato tra una portata e l’altra al fine di ripulire la bocca dai sapori precedenti. Proprio per questo non è consigliabile mischiarlo con il sushi: perderete il suo vero sapore.

Non affogare il vostro sushi nella salsa di soia

Se volete rendere più saporito il vostro sushi fate pure, ma non privatevi del suo sapore unico! Il segreto è intingere il sushi dalla parte del pesce e mai da quella del riso, per poco tempo, il giusto necessario per insaporirlo senza stravolgerlo.

Non esagerare con il wasabi

Se il vostro nigiri arriva già condito con un po’ di wasabi fidatevi del nostro chef!

Prepara attentamente il vostro sushi, dosa bene tutti i sapori ed è il più adatto a bilanciare gli elementi.

Seguire il giusto ordine

Questa, più che una regola, è un consiglio per enfatizzare il sapore del sushi. In Giappone è tradizione iniziare con il sashimi, che come ben sappiamo non è vero e proprio sushi in quanto quest’ultimo dovrebbe essere composto sia da pesce che da riso mentre il sashimi consiste nella semplice fettina di pesce, per poi passare ai nigiri.

Non passare il sushi da bacchetta a bacchetta e non infilzarlo

La tradizione giapponese è piena di riti e cerimonie. Una di queste è quella che avviene al momento della cremazione: tutti i parenti raccolgono contemporaneamente i resti per riporli nell’urna. Da qui nasce l’esigenza di non prendere mai lo stesso pezzo di sushi contemporaneamente e di non passare il sushi da bacchetta a bacchetta, in quanto questo gesto ricorda molto il rituale del passaggio delle ossa.

Un’altra tradizione significativa in Giappone, è quella dell’Obon: si tratta di una cerimonia giapponese per ricordare e onorare i morti.

Nei 3 giorni dell’Obon vengono addobbate le case e i cimiteri con delle lanterne, per permettere ai morti di ‘tornare a casa’ dove li accoglieranno i parenti che li onoreranno dandogli anche del cibo, indovinate come? Esatto, infilzandolo: proprio per questo non è educato e non è di buon auspicio infilzare il sushi.

Riempire i bicchieri degli altri, ma mai il vostro

In Giappone è considerato maleducato il gesto di versarsi da bere da soli, al contrario bisogna versarlo ai propri commensali, i quali riempiranno poi il nostro bicchiere una volta vuoto. Ovviamente non sarete bloccati in un loop infinito in cui non si finirà mai di versarsi da bere: quando per voi sarà abbastanza basterà non lasciare completamente vuoto il vostro bicchiere.

Omakase

Se vi fidate ciecamente del vostro sushi maker, non avrete neanche bisogno di sforzarvi per ordinare, vi basterà una semplice parola: Omakase!

In italiano sarebbe il fatidico ‘fai tu’, che manderebbe in crisi qualsiasi chef, ma in Giappone è anche sinonimo di fiducia, che consente a voi di scoprire nuovi sapori, a volte fatti anche su misura, e allo chef di sbizzarrirsi con sapori e abbinamenti nuovi ed originali.

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Salsa di Soia

Come usare la salsa di soia

18/01/2023

La salsa di soia è prodotta e usata in molte cucine orientali, soprattutto in quella cinese, giapponese: pur avendo aspetto simile, le preparazioni locali sono specifiche e danno vita a condimenti di gusto, consistenza e fragranza differenti.

In Giappone la salsa di soia è fatta con grano, e quindi è generalmente più dolce di quella cinese, e ha un retrogusto alcolico che ricorda quello dello sherry. Tra le varietà più famose ricordiamo la Koikuchi, considerata la tipica salsa di soia giapponese, fatta con pari dose di soia e grano; la Usukuchi si prepara con l’amazake, un liquido dolce ottenuto dalla fermentazione del riso, ed è quindi più salata e con colore meno intenso rispetto alla koikuchi; la Tamari ha un maggior quantitativo di soia e quindi è più scura e aromatica (più vicina alla versione cinese); la Salsa Shiro ha un colore leggero e usa più grano che soia; la Saishikomi invece si produce con doppia fermentazione della koikuchi, e quindi è molto più scura e più fortemente

Come usare la salsa di soia in cucina

Andiamo adesso a scoprire le sue applicazioni pratiche in cucina, che sono principalmente di quattro tipologie. La salsa di soia può infatti essere utilizzata come:

  • Condimento singolo di varie pietanze (carni, pesce, pasta, sushi, sashimi, tofu e così via);
  • Dressing per insalate;
  • Preparazione di marinate, salse per insalata e altre salse (mantenendo un rapporto di 2:1 con altri condimenti);
  • Ingrediente di cottura, per preparare zuppe, minestre e ragù;
  • Base o componente per la preparazione di salse più particolari (come teriyaki o kabayaki), alle quali dona un gusto più piacevole.

Di solito, la salsa di soia viene servita all’interno di ciotole monoporzione di piccole dimensioni, soprattutto per servizi raffinati e per accompagnare finger food.

Gli utilizzi della salsa di soia come condimento

A un livello basico, la salsa di soia può essere utilizzata come alternativa all’aceto nel condimento di vari alimenti, sfruttando la similitudine di consistenza e colore. Essendo sapida, però, la salsa di soia in genere non richiede ulteriori aggiunte di sale, e quindi è sufficiente aggiungere alle nostre preparazioni – ad esempio verdure – semplicemente un velo di olio extravergine di oliva per avere un’esplosione di gusto.

Inoltre, la salsa di soia può caratterizzare in maniera decisa anche alcuni piatti tipici orientali, come il seitan o il cous cous, esaltandone gli aromi.

In genere, la proporzione consigliata è un cucchiaio di salsa di soia per ogni cucchiaio d’olio.

Come usare la salsa di soia in cottura

Questo ingrediente può essere usato anche per arricchire il gusto di primi o secondi piatti direttamente in cottura, così da infondere alle nostre ricette un marcato sapore esotico. Un classico esempio sono pezzi di pollo o tranci di tonno cotti nel wok e sfumati con salsa di soia su entrambi i lati, che darà una spinta

La salsa di soia, con un po’ di miele, può anche servire per glassare la carne: basta spennellare i tranci poco prima che abbia fine la cottura in forno per fare un arrosto di aspetto gustoso e maggiore croccantezza.

La salsa di soia usata nei dessert

L’utilizzo più sorprendente della salsa di soia è forse quello in abbinamento ai dessert, per creare un accostamento di sapori agrodolci che può conquistare i palati più raffinati. Un esempio è la crema al cioccolato aromatizzata alla salsa di soia (mescolata con un po’ di zucchero e cotta sul fuoco), ma questo condimento può impreziosire anche un dolce semplice (tipo pan di spagna o torta di carote) o essere usato per fare un budino al latte di soia.

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Le nostre specialità: zuppa di miso e oshitashi

18/12/2022

Voglia di zuppa di miso e oshitashi? Bene, allora conosciamoli un po’. Tra le prime proposte del nostro menù, la famosa zuppa di miso è consigliata da noi di Miyama come apertura del pasto.

Il miso è un condimento tradizionale della cucina orientale derivato dalla fermentazione dei fagioli di soia gialla in acqua e sale marino, alle quali si possono aggiungere alcuni cereali, cotti e inoculati con Aspergillus Oryzae, un particolare tipo di fungo coadiuvante la fermentazione.All’interno della nostra zuppa si trovano quindi miso di sola soia (Hacho miso), di soia e riso (Kome miso) o di soia ed orzo (Mugi miso), tutti dotati di un gusto saporito dovuto all’idrolisi dei vari componenti durante la fermentazione: alcuni enzimi che si sviluppano in questa fase di maturazione danno luogo a peptidi e amminoacidi, responsabili del tipico sapore del miso, mentre la scomposizione del glucosio e del maltosio ne dona la tipica fragranza e l’idrolisi dei grassi il suo particolare aroma. L’aspetto scuro e pastoso e l’aroma possono variare in base alla stagionatura.

Proprietà e benefici

Uno dei motivi per cui questo condimento è così popolare nell’area orientale è dovuto al suo alto contenuto di proteine, tutte di origine vegetale, che lo rendono adatto praticamente a tutti poiché è azzerato l’apporto di colesterolo e grassi animali.Il miso è inoltre un prezioso per la salute in generale:

  • È ricco di lattobacilli com fermenti vivi, simili a quelli presenti nello yogurt, che contribuiscono all’equilibrio della flora intestinale, stimolando la digestione e potenziandone le capacità di difesa;
  • È un prezioso alleato contro il colesterolo cosiddetto “cattivo” perchè l’apporto di lecitina e acido linoleico è in grado di dissolverlo. Questi componenti sono anche in grado di ripulire i vasi sanguigni, conferendogli dunque anche qualità utili nel combattere arteriosclerosi e ipertensione;
  • Il concentrato di sali minerali migliora l’aspetto di pelle e capelli, oltre che equilibrare il metabolismo;
  • L’alta presenza di vitamine del gruppo B, infine, ha un’azione protettiva della cute e del tessuto nervoso, nonché un’azione preventiva delle malattie infettive dovute ad acidificazione del sangue.

Se invece siete alla ricerca di un piatto giapponese classico, semplice e delizioso, allora vi consigliamo l’oshitashi ovvero l’insalata giapponese di spinaci con sesamo tostato.

L’oshitashi è un contorno di spinaci a basso contenuto di grassi e calorie che è un classico. Delicatamente condito con soia e un po’ di olio di sesamo, l’oshitashi (o ohitashi) va sempre servito con una ciotola di riso al vapore, sottaceti giapponesi e qualche tipo di pesce o carne. I sapori di questo piatto sono sottili, delicati e puliti.

Prenota un tavolo per gustare le nostre specialità. Ti aspettiamo!

Miyama: il sushi a casa tua!

01/11/2022

Se sei un’amante della cucina giapponese e hai voglia di delivery giapponese a Milano? Allora puoi provare quello di Miyama! Miyama infatti ha attivato il servizio di delivery su alcune delle sue migliori ricette, offrendo la possibilità di scegliere tra tante ricette diverse di cucina giapponese, cinese e Thai.

Puoi ordinare i tuoi piatti preferiti e gustarli direttamente dal divano di casa tua o mentre sei in smart working. La consegna è a domicilio e Miyama si attrezzerà per soddisfare tutte le richieste anche quelle dei più pigroni.

Che tu sia un amante della cucina cinese, un victim delle ricette thai o un appassionato di cucina giapponese ricorda che da oggi potrai avere tutto il meglio della tradizione orientale sul divano di casa tua. Miyama ha infatti dato vita ad una sezione dedicata alla cucina giapponese dove puoi ordinare online un’ottima cena delivery giapponese.

Miyama è l’unico vero ristorante di delivery giapponese a Milano che ti prepara la cena dandoti la possibilità di scegliere tra tantissimi diversi piatti e tipi di cucina orientale, preparati espressi con ingredienti scelti e freschissimi, ma soprattutto buoni e sfiziosi. Vi informiamo che il nostro ristorante giapponese è aperto ogni sera con il servizio Delivery (consegna a domicilio) e il servizio take away (ritiro presso il ristorante). Potrete preordinare chiamandoci o via WhatsApp. Vi suggeriamo di effettuare gli ordini dalle 12.00 alle ore 18.00 effettuando una minima spesa di 50 euro per il delivery. Chiamateci per scoprire se la vostra zona è coperta dal nostro servizio di delivery.

Anche il sushi di Miyama segue le stagioni

02/10/2022

L’estate sta arrivando, ma nonostante le alte temperatura ci stiano aspettando non ci scoraggeranno di certo ne fermeranno la nostra voglia di sushi! Per tradizione, il sushi comprende alcuni ingredienti immancabili ai quali se ne possono aggiungere molti altri in relazione ai gusti personali e alla disponibilità del momento.

Il riso bianco è senza dubbio l’ingrediente fondamentale, deve essere a grani corti e piuttosto dolce, condito con aceto, zucchero e sale.

L’alga nori è l’altro ingrediente fondamentale ed è quella che, normalmente, avvolge il rotolo di sushi. Molluschi, crostacei, frutti di mare e uova di pesce possono, come abbiamo detto, variare in base alla stagionalità. Gamberetti, polpo, anguilla, così come ricci di mare o pesci di vario genere vengono inseriti tra gli ingredienti in relazione al periodo di riferimento.

Lo stesso vale per le verdure e gli ortaggi: avocado, rafani, germogli e semi di soia, cetrioli, carote, possono essere inserite nel sushi quando disponibili, seguendo gli accostamenti preferiti. I condimenti più usati sono la pasta di rafano, lo zenzero, la salsa di soia e il sake.

Vi proponiamo allora tre idee nuove dal gusto fresco in vista dell’estate: Gunkan Mix, Dream Roll Salmone Cotto e il Vassoio Royale.

  • Gunkan Mix: è un piatto completo: Gunkan Salmone e Mandorla, Gunkan Ebi e Avocado, e Gunkan Spicy Salmone. Il Gunkan Spicy Salmone non ha bisogno di presentazioni: è composto da una pallina di riso sormontata da una tartara spicy di salmone leggermente piccante. Nel Gunkan Salmone e Mandorla la pallina di riso è invece accompagnata dalla tartara di salmone che si mescola delicatamente ad un po’ di Philadelphia e alla mandorla. Infine, nel Gunkan Ebi e Avocado, la composizione di riso più invitante, la tartara è preparata con il gambero e con l’avocado che assume una consistenza molto cremosa, e con l’aggiunta di shichimi piccante cosparso al di sopra. Tutte e tre le creazioni sono racchiuse esternamente da zucchine.
  • Il Dream Roll Salmone Cotto è stato lanciato la scorsa estate ma continua a riscuotere successo grazie al suo gusto semplice e alla freschezza sempre ricercata nella calura estiva. Piace molto sia agli amanti del cotto (il salmone all’interno è cotto al naturale) sia alle mamme che lo preferiscono come prodotto semplice per i loro bambini.
  • Vassoio Royale: perfetto da dividere in due, presenta all’interno del sashimi di salmone, del sushi di salmone e tonno, e dei roll misti (in particolare Dream Roll con salmone, Philadelphia e avocado – Crunch Veggie Roll e Wakame Salmone Roll), e Gunkan al salmone (nella duplice variante sia spicy sia con mandorla).

Funghi Shiitake: proprietà e modi d’uso

12/09/2022

Quando parliamo di Shiitake, come lo Champignon, parliamo del fungo commestibile più consumato al mondo. Molto buono da mangiare, lo Shiitake è anche estremamente utile come fungo medicinale e nello specifico, nella Medicina Tradizionale Cinese, veniva e viene tutt’ora impiegato soprattutto per trattare le patologie di natura virale come l’herpes, l’influenza, il morbillo e la bronchite, nonché per trattare i disturbi del fegato.

Inoltre nell’antica corte reale giapponese veniva utilizzato anche come alimento afrodisiaco ed era considerato un elisir di lunga vita.

Il fungo

Si tratta di un fungo originario del Giappone, della Cina e della penisola Coreana. Il suo nome deriva dal giapponese “Shii” che significa quercia e da “Take” che significa fungo proprio ad indicare che si tratta di una tipologia di fungo che cresce spontaneamente sui tronchi di questi alberi.

Cresce anche su alberi morti, o morenti, di castagni, faggi ed ontani in zone ombreggiate come boschi o foreste e a ridosso di fiumi, ruscelli, o altre fonti d’acqua fresca.

Conosciuto in Cina con il nome di Xianggu che significa fungo profumato, o fragrante, probabilmente per via del suo aroma simile a quello del caramello è conosciuto anche con i nomi di “forest mushroom” che sta per fungo della foresta, e “black forest mushroom” ossia fungo della foresta nera.

Il suo nome scientifico è Lentinus Edodes che significa flessuoso e commestibile.

Proprietà e benefici

In Oriente, oltre ad essere considerato un ottimo alimento, lo Shiitake viene utilizzato anche per le sue molteplici proprietà medicinali. Oggi, grazie a numerosi studi scientifici, sappiamo con certezza che questo fungo può esserci d’aiuto nel curare e nel prevenire molti problemi di salute. Questo perché contiene molti principi attivi, tra i quali:

  • Sali minerali: calcio, ferro, potassio e zinco;
  • Tutti gli aminoacidi essenziali ed i più comuni non essenziali;
  • Provitamina D;
  • Vitamina B2 e B12;
  • Vitamina E;
  • Acidi grassi insaturi;
  • Eritadenina (responsabile delle proprietà ipocolesterolemizzanti);
  • β-Glucani (polisaccaridi ad azione immunostimolante).

Il fungo si dimostra utile per curare:

  • Colesterolo cattivo alto (ipercolesterolemia);
  • Influenza, tosse e raffreddore;
  • Epatite B;
  • Candida;
  • Carie dentaria;
  • Cancro e deficit immunitario;

L’utilizzo di Shiitake non presenta particolari controindicazioni tranne che per persone allergiche ai funghi, o intolleranti a una o più sostanze contenute nel fungo. Per quanto riguarda il suo utilizzo in cucina, al pari di altri funghi come i prataioli o i funghi porcini, i funghi Shiitake possono essere impiegati freschi oppure secchi, per la preparazione di gustosissime ricette.

Ad esempio per realizzare risotti, spaghetti, zuppe, crepes, abbinati alla carne o al pesce, oppure, se preferisci, per preparare delle gustose pietanze 100% vegan.

Sake

Sake – La famosa bevanda giapponese

20/08/2022

Sushi e sashimi ed è “matrimonio” perfetto! Ma per rendere ancora più piacevole la degustazione di questi piatti, possiamo abbinare la bevanda giapponese per eccellenza: il sake che negli ultimi anni ha suscitato forte interesse e si è fatta conoscere grazie a eventi dedicati a questa bevanda alcolica a base di riso e a momenti di approfondimento nel corso di importanti manifestazione gastronomiche.

Cos’è il sake e come si produce?

Il sake, non sakè, non è un liquore o un distillato, non è vino né birra, ma una bevanda ottenuta dalla fermentazione del riso. Esistono varietà di riso utilizzate esclusivamente per la produzione di questa bevanda alcolica. La fermentazione è indotta da un microrganismo (una muffa) chiamato koji‐kin e dall’aggiunta di lievito (kobo).

La gradazione alcolica del sake varia dal 13% al 16%. Si può bere caldo o freddo a seconda della stagione e del contesto. Alcuni tipi, poi, se riscaldati a bagnomaria sino a 40 °C o 50 °C sviluppano complessità, corpo e una piacevolissima bevuta specialmente se accompagnati a piatti succulenti o con climi freddi o invernali. In genere però la temperatura di servizio ideale è simile alla temperatura del cibo con cui viene servito il sake.

A seconda delle tipologie, si può bere in tazzine di terracotta o di ceramica oppure in bicchieri di vetro. Un altro recipiente tradizionale è il masu, una sorta di scatolina in legno di cedro.

Origini e storia del sake

Quella del sake in Giappone è una storia millenaria inevitabilmente legata all’origine della coltivazione del riso. I più antichi scritti su questa bevanda si trovano in alcuni documenti cinesi del terzo secolo, che rivelano come “i giapponesi sono molto appassionati di sake” e “sono soliti berlo in compagnia nelle occasioni di lutto”. I templi scintoisti e buddisti iniziarono a produrlo tra il XII e il XV secolo, periodo in cui si svilupparono le tecniche moderne di fermentazione.

Alcuni ristoranti, anche in Italia, stanno puntando su una proposta interessante per far scoprire al pubblico le caratteristiche di questa bevanda alcolica che accompagna perfettamente le specialità della cucina nipponica.

I principali tipi di sake

Esistono vari tipi di sake, articolati in categorie che differiscono fra loro per la percentuale di sbramatura del riso e l’eventuale aggiunta di alcol al termine della fermentazione. Levigando il riso si eliminano elementi indesiderati come grassi e proteine, garantendo una più spiccata aromaticità e una maggiore eleganza del prodotto finale.

tobiko

Tobiko: cos’è e utilizzo

20/07/2022

Voglia sfrenata di sushi? Si, sappiamo bene di cosa stai parlando! E proprio per questo che oggi vogliamo parlarti del Tobiko. Non sai bene cosa sia? Allora continua a leggere!

Tobiko (とびこ) è una parola giapponese che indica il pesce volante capriolo molto conosciuto per il suo utilizzo nella creazione di alcuni tipi di sushi. Le uova di questo pesce sono piccole con dimensioni che oscillano tra i 0.5 e i 0.8 mm. Per confronto, tobiko è più grande di masago (capelino uova), ma più piccolo di ikura (salmone capriolo). Di solito tobiko ha un colore rosso-arancio e si contraddistingue per il suo sapore leggermente affumicato o salato e per la consistenza croccante.

Tobiko a volte viene colorato per cambiarne l’aspetto: altri ingredienti naturali vengono utilizzati per realizzare il cambiamento come inchiostro di seppia per renderlo nero, yuzu per renderlo arancione pallido (quasi giallo) o addirittura wasabi per renderlo verde e piccante. Una porzione di tobiko può contenere più pezzi, ciascuno di colore diverso.

La principale funzione del tobiko è quella di colorare e insaporire i piatti della cucina giapponese. Alcuni di questi vengono regolarmente proposti nei ristornati giapponesi di tutto il mondo: Tobiko Maki ovvero un tipo di Uramaki Sushi Roll, Gunkan e California Rolls.

Dal punto di vista nutrizionale, il tobiko non deluderà in quanto contiene un buon 40% di calorie. Inoltre è ricco di vitamine C, E e B2 con quantità rispettivamente del 7%, 10% e 12%. Tuttavia, troverai 6 grammi di proteine, 2 grammi di grassi e meno di 1 grammo di carboidrati. Insieme a tutto questo, contiene il 6% di folato, l’11% di fosforo e il 16% di selenio.

Ora che sai di cosa si tratta vogliamo lasciarti una piccola ricetta! Ecco come preparare gli involtini di sushi Tobiko!

Ingredienti: riso sushi cotto, sesamo, uova di pesce volante tobiko (per condire)

Riempimento: fogli nori, strisce di cetriolo, gamberi cotti e tritati, avocado.

Utensili: tappetino di bambù.

Preparazione:

  • Metti metà del foglio di nori sul tappetino
  • Distribuire il riso sushi su di esso in modo uniforme come una tortilla
  • Ora spalmateci sopra tutte le vostre salse preferite
  • Arrotolare la stuoia di bambù in tondo con una leggera pressione (questo per farla avvolgere strettamente la tortilla di riso come un rotolo)
  • Rimuovere il tappetino
  • Aggiungi tobiko sopra i rotoli
  • Avvolgere il rotolo in una carta stagnola
  • Affettare il rotolo
  • Rimuovere l’involucro

Segui passo passo la ricetta e i tuoi involtini di sushi Tobiko sono pronti.

Miyama servizio asporto take away

27/06/2022

Vuoi provare anche tu a deliziare il tuo palato con il miglior sushi di sempre? Allora sei nel posto giusto! Noi di Miyama siamo felici di invitarti nel nostro ristorante Giapponese dotato di locali accoglienti e riservati, dove seduto comodamente ai tavoli potrai assaggiare e gustare le specialità giapponesi immerso in un’atmosfera rilassante e ospitale.

Il ristorante Miyama è aperto da oltre dieci anni e rappresenta oggi un vero e proprio punto di riferimento milanese per gli appassionati della cucina giapponese e del sushi di altissima qualità.

Abbiamo iniziato la nostra avventura nel mondo della ristorazione in un periodo in cui la tendenza della cucina giapponese non era ancora molto diffusa, con l’intento di accompagnare i nostri ospiti in un fantastico viaggio attraverso la tradizione gastronomica di uno splendido Paese.

La cucina giapponese non è semplicemente una questione di sapori, ma è una vera e propria filosofia che coinvolge tutti i cinque sensi con l’intento di trasmettere un’autentica emozione. Grazie al take away è possibile gustare le nostre migliori specialità a casa, in ufficio o in qualsiasi luogo e concedersi una pausa piacevole, rilassante e saporita anche con i ristoranti chiusi.

In tal senso, Miyama propone una vasta gamma di menu e di piatti tipici giapponesi: sushi, sashimi, temaki, maki e tempura, per farti gustare i sapori dell’oriente comodamente seduto comodamente a casa tua, ma anche a lavoro, qui da noi o dove preferisci.

Scegli direttamente online il tuo menù o chiamaci per ricevere i nostri suggerimenti e per abbinare i piatti al tè verde, secondo la tradizione giapponese, oppure alla birra o ai tuoi vini preferiti. Contattando i nostri recapiti, telefono o WhatsApp, è possibile ordinare i piatti preferiti, chiedere la quantità desiderata e accordarsi con precisione per il momento del ritiro.

Con questo servizio, e con la consegna a domicilio, intendiamo offrire ai nostri clienti la possibilità di assaporare la migliore cucina giapponese sempre con la garanzia della qualità elevata di ogni ingrediente e della massima freschezza. Noi di Miyama prepariamo i piatti al momento per poi essere confezionati con materiali appositi per mantenerli in perfette condizioni, accompagnati dal proprio vino preferito e da tutti gli accessori utili ad allestire una cena o un pranzo in stile giapponese al cento per cento.

Inoltre, selezioniamo i migliori ingredienti rispettando le tecniche di preparazione, di cottura e di presentazione, per ricreare anche a casa l’atmosfera raffinata del nostro ristorante.

Tempura Maki

Uramaki di stagione: scopri le nostre novità

15/06/2022

Voglia di Uramaki? Bene, allora conosciamoli un po’. Gli Uramaki rappresentano uno dei cinque tradizionali involtini di sushi della cucina giapponese, i maki. Si presentano come un rotolino di riso all’esterno con all’interno un ripieno di alga, pesce e verdure.

Ecco le caratteristiche degli Uramaki e le differenze con gli altri maki.

Uramaki: come sono fatti

Letteralmente il significato del nome è “rotolo dentro e fuori”. Gli Uramaki sono infatti rotolini di riso con all’interno una foglia di alga nori arrotolata e il ripieno decorato con semi di sesamo nero o bianco tostati oppure uova di pesce volante, conosciuto nei ristoranti sushi con il nome di Tobiko.

L’Uramaki è perfetto per chi sta iniziando a conoscere la cucina giapponese e ad esempio non è del tutto abituato all’impatto consistente dell’alga nori all’esterno dei tradizionali maki. Nell’Uramaki, infatti, l’alga si trova all’interno del rotolo e amalgamandosi con gli altri ingredienti ha un sapore più delicato.

Differenza tra gli Uramaki e gli altri maki

Nei maki classici, come i tradizionali hosomaki o i più grandi futomaki, l’alga è sempre all’esterno a contenere il ripieno di riso e pesce, o verdure. La caratteristica tipica degli Uramaki è invece la presenza dell’alga all’esterno.

Rispetto agli hosomaki, gli Uramaki sono più grandi e ospitano un ripieno con più ingredienti; in genere due o tre. Le possibilità per preparare il ripieno sono ovviamente infinite, tuttavia gli ingredienti di base sono il pesce crudo e le verdure.

I pesci più adatti alla preparazione dell’Uramaki sono in prevalenza il salmone e il tonno, abbinati di solito a cetrioli, zucchine, mango o avocado. Naturalmente, la fantasia del nostro chef e i desideri espressi dai nostri clienti consentono di sperimentare molti altri accostamenti, costituiti da ingredienti inediti e armonie particolarmente creative.

Tra i tanti Uramaki che potrete trovare da noi vogliamo consigliarvene due in particolare: il maki con funghi shitake, ed il maki carciofo e tartare di ricciola! Se sei un appassionato di funghi, non puoi assolutamente sottrarti dal provare il maki con funghi shitake, originari del Giappone e coltivati anche in Cina. Dove puoi trovarlo? Semplice! Nel nostro ristorante giapponese a Milano, dove potrai trovare diverse specialità preparate con i funghi Shiitake, tutte da provare.

Infine ti consigliamo di provare il maki carciofo e tartare se sei un amante della freschezza e della leggerezza; una vera e propria delizia per il palato, semplice, rinfrescante, preparato con salsa di soia e salsa ponzu che dà origine a un sapore davvero particolare. Noi di Miyama ti proponiamo inoltre numerose varianti: possiamo utilizzare il salmone o il tonno, ma non solo. In aggiunta alle tartare di pesce, spesso, troviamo l’avocado, che ben si sposa con i sapori orientali.

Miyama servizio a domicilio delivery (giapponese a domicilio Milano)

27/05/2022

Giornate lavorative intense con orari impossibili da gestire e che ti lasciano davvero senza fiato? Se sei anche tu parte di questo grande team, noi di Miyama abbiamo una buona notizia per te!

Non è riuscita a fermarci neppure la Pandemia e non saranno nemmeno i tuoi orari né i tuoi impegni. Si, noi di Miyama abbiamo una filosofia che ha come unico obiettivo quello di vedere pienamente soddisfatti i nostri clienti!

Quindi, smettila di preoccuparti e sappi che potrai goderti comodamente da casa tua quella cena giapponese che tanto desideri. Noi di Miyama infatti siamo pronti ad offrirti le migliori cene, pranzi o anche una ricca degustazione del migliore sushi a Milano.

Grazie al nostro servizio di asporto delivery siamo in grado di garantirti sempre un servizio completo e accurato, per permettere ai nostri clienti di gustare sempre e comunque i migliori piatti della gastronomia giapponese.

Miyama ti propone il servizio di cucina take away, sia a pranzo che a cena, con possibilità per i nostri clienti di scegliere tra i piatti proposti dal nostro menù o di preordinare le specialità preferite via telefono o utilizzando la messaggistica di WhatsApp: sarai tu ad indicarci l’orario di consegna e ad indicarci i piatti che desideri gustare.

Abbiamo inoltre predisposto un servizio di delivery a domicilio che copre la nostra zona di riferimento: consigliamo quindi, in fase di prenotazione, di verificare se il tuo recapito rientra nell’area predisposta per la consegna a domicilio. Grazie al nostro servizio, potrai provare il miglior sushi della tradizione giapponese e le specialità più creative e invitanti preparate dai nostri chef.

Il ristorante Miyama è aperto da oltre dieci anni e rappresenta oggi un vero e proprio punto di riferimento milanese per gli appassionati della cucina giapponese e del sushi di altissima qualità. Grazie alla nostra esperienza abbiamo raggiunto la massima soddisfazione della nostra clientela che piano piano si è avvicinata a noi già da quando la tendenza della cucina giapponese non era ancora molto diffusa,

La nostra mission? Accompagnare i nostri ospiti in un fantastico viaggio attraverso la tradizione gastronomica di uno splendido Paese: la cucina giapponese, come i suoi estimatori sanno bene, non è semplicemente una questione di sapori, ma è una vera e propria filosofia che coinvolge tutti i cinque sensi con l’intento di trasmettere un’autentica emozione.

Cosa aspetti allora? Scegli i tuoi piatti preferiti e vieni a trovarci.

Miyama a casa tua: servizio asporto e servizio a domicilio

27/04/2022

Sei un’amante del sushi ma non ti va di uscire di casa? Sei troppo stanco dopo una giornata di lavoro ma hai l’acquolina in bocca al sol pensiero di un buonissimo sashimi? Noi di Miyama abbiamo pensato anche a te!

Non sarà la Pandemia, né i nostri stili di vita, un ostacolo per chi come te vuole godersi e gustare le proprie specialità preferite direttamente a casa, in ufficio o in qualsiasi altro luogo! Come? Grazie alla consegna a domicilio potrai disporre del pranzo o della cena entro breve tempo, e al recapito desiderato.

Ecco perché noi di Miyama, il luogo dedicato agli appassionati di questa cucina unica e speciale, siamo vicini ai nostri clienti e ti proponiamo un servizio accurato e completo di consegna a domicilio del menù preferito o, in alternativa, di take away.

Il nostro servizio di asporto è stato organizzato appositamente per superare un periodo complicato come quello attuale e per consentire comunque ai nostri clienti di non rinunciare al piacere del sushi e dei migliori piatti della cucina giapponese!

Ti chiediamo solo una cosa, ovviamente dopo aver scelto i tuoi piatti preferiti: accertati che il tuo indirizzo che hai indicato per la consegna rientri nella zona coperta dal nostro servizio delivery.

Vuoi mangiare i nostri migliori piatti di cucina giapponese? Scopri i nostri servizi alternativi che abbiamo migliorato ancora di più durante questo tempo di chiusura.

Cosa aspetti allora! Ordina il tuo menù preferito via telefono o semplicemente con un messaggio WhatsApp, preferibilmente nelle ore pomeridiane, per la sera stessa o per il giorno dopo. È importante, nel momento in cui ci chiami, che tu ci dia subito le informazioni che riguardano il tuo recapito per verificare che sia incluso nell’area urbana definita dal nostro servizio di delivery. Qualora questo non fosse possibile, non preoccuparti: puoi comunque usufruire del nostro servizio di take away e cucina d’asporto, che ti permette di acquistare direttamente presso il nostro ristorante i tuoi piatti preferiti per gustarli in tutta tranquillità a casa, con la famiglia o gli amici!

Per il servizio d’asporto ti consigliamo di chiamarci al fine di verificare la disponibilità dei piatti che desideri, oppure per ordinare una specialità particolare o un quantitativo consistente. Noi di Miyama siamo aperti sia a pranzo che a cena e ti diamo la possibilità di richiedere un menù completo, una degustazione o ancora di scegliere tra un ricco assortimento di sushi, sashimi, tempura, zuppe e altre specialità caratteristiche della cucina giapponese, accompagnate dai tuoi vini preferiti.

I dolci della cucina giapponese

07/03/2022

Decisamente caratteristica, la pasticceria giapponese si contraddistingue per la grandissima attenzione data in primis alla cura dell’aspetto e alla presentazione per quanto riguarda il lato estetico ma anche per l’uso moderato dello zucchero per quanto riguarda gli ingredienti da usare.

Molti dolci appartengono alla tradizione giapponese da secoli e vengono creati attraverso preparazioni davvero curiose, capaci di offrire al palato dei sapori, degli accostamenti e delle consistenze per noi quasi del tutto sconosciute. Usare poco zucchero infatti rende la maggior parte delle pietanze moderatamente dolci; di solito servite in mono porzioni, a ciascuna di esse è data una cura e un’attenzione quasi maniacale

I dessert tipici: Castella e Chinsuko

Dalla forma rettangolare e dalla lunghezza di ventisette centimetri a base di farina, uovo, zucchero e sciroppo di amido: ecco il Castella, un dolce che secondo la tradizione sarebbe stato importato dai mercanti portoghesi a Nagasaki nel lontano XVI secolo. Semplice e gustoso fa ormai parte della tradizione nipponica. Altro dolce che risale alla notte dei tempi è il Chinsuko: un biscottino di Okinawa che si sposa alla perfezione con un buon tè caldo. Composto da farina, zucchero e strutto viene cotto per pochi minuti in forno. Ne esistono due varianti, una con l’aggiunta di matcha ed una con i semi di sesamo tostati.

Ma uno dei dolci che più rappresentano il Giappone è il Doroyaki: due morbidi pancake farciti con anko, una pasta dolce di fagioli azuki. Secondo la tradizione risale al gong di un samurai e, grazie ad una storica pasticceria di Tokyo, dal 1914 questo dolce dovrebbe comporsi di due strati.

Mochi, un dolce per ogni occasione

Originariamente preparato per festeggiare il capodanno, con il passare degli anni è diventato un dolce per tutte le occasioni e per tutte le stagioni. La sua preparazione prevede che il riso, una volta bollito, venga pestato nel mortaio per poi formare delle piccole polpette da guarnire con molteplici varianti tra cui fagioli rossi (batamochi), foglie di ciliegio marinate (sakuramochi).

Esiste poi la sua versione più ricca, con il daikafuit: in questo caso il ripieno prevede l’anko e la decorazione dei pezzi frutta con amido di masi e zucchero a velo. Se amate la frutta a pezzi, la potrete trovare assaggiando l’anmitsu, che di solito viene preparato con ananas, pesca e ciliegie amalgamate con la gelatina agar e del succo di mela, il tutto insaporito da una preparazione di fagioli azuki.

 

cucina del giappone

Zuppe e cucina giapponese: il ramen

28/02/2022

Nella cucina del Sol Levante esiste un piatto che ricorda in qualche modo le nostre zuppe calde. Si esattamente, hai indovinato: stiamo parlando del ramen. Di cosa si tratta? Si tratta di un brodo di carne, di pollo, di maiale, o di pesce, che accompagna i noodles di frumento ovvero i tipici tagliolini in versione nipponica e diversi ingredienti tra i quali possiamo trovare uova sode, alghe, pezzi di carne o di pesce bolliti e verdure di vario genere.

Inoltre, il sapore del ramen può essere reso ancora più appetitoso attraverso l’uso di spezie come lo zenzero, il saké, la salsa di soia, il miso. Di solito servito in ciotole di ceramica con decorazioni caratteristiche, con un coperchio per mantenere il calore della zuppa ed un cucchiaio anch’esso di ceramica, si dimostra un piatto davvero capace di deliziare il nostro palato. Nato in Cina, solo successivamente è entrato a pieno titolo tra i piatti nazionali giapponesi a tal punto che nel 1994 a Yokohama è stato aperto anche un Museo del Ramen.

Ramen: ingredienti principali

I due ingredienti base di questa zuppa sono le tagliatelle e il brodo. Le tagliatelle sono realizzate con farina di frumento, sale ed uno specifico tipo di acqua alcalina chiamata kansui che conferisce il colore giallognolo e la consistenza soda a questo tipo di pasta. La forma dei noodles non deve rispettare canoni specifici, infatti possono essere più o meno lunghi, sottili o spessi, dritti o ondulati. Anche per quanto riguarda il brodo, le possibilità sono molteplici: può essere di carne e quindi a base di pollo, manzo o maiale, oppure di pesce come tonno, alghe o sardine; per aggiungere un ulteriore tocco di sapore, il brodo inoltre può essere aromatizzato attraverso l’uso di funghi, cipolle, cavoli, carote, germogli, semi di bambù, aglio, miso, zenzero, semi di sesamo, curry e così via a seconda dei propri gusti e della fantasia di chi prepara il piatto.

Ramen: le varianti

Come detto, gli ingredienti da poter usare e mescolare tra loro sono davvero tanti e di conseguenza lo sono anche i tipi di ramen da poter servire per riscaldarsi in inverno, ma vediamo quali sono i più diffusi.

  • Ramen Tonkotsu: è un brodo di ossa e carne di maiale cotte per tanto tempo, con tagliatelle lunghe e sottili condite con olio nero, aglio e semi di sesamo saltati in padella
  • Ramen Shio: è più chiaro grazie alla base di carne di pollo mischiato al pesce, anche qui le tagliatelle sono lunghe e dritte condite con alghe, salsa di soia e prugne sott’aceto
  • Ramen Miso: può essere fatto sia con il pesce che con il pollo, le tagliatelle sono spesse e arricciate e hanno un sapore tendenzialmente dolce grazie alla guarnizione di burro, porro, fagioli e cavoli
  • Ramen Shoyu: appare scuro perché è fatto con manzo e salsa di soia, le tagliatelle arricciate sono condite con alghe, germogli di bambù, fagioli, uova sode e spezie piccanti conferendogli un sapore piuttosto intenso e deciso

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Il ristorante giapponese Miyama a casa Tua

07/02/2022

Il cibo da asporto, che fino a qualche anno fa non rientrava tra le nostre abitudini usuali, è diventato negli ultimi due anni, grazie all’effetto Pandemia, parte della nostra routine. “Colpa” delle chiusure obbligate a cui ognuno di noi ha assistito per mesi e mesi, pian piano ci siamo abituati a scegliere con calma cosa desiderassimo mangiare per poi ordinare i nostri piatti preferiti a ristoranti e locali con una semplice telefonata o attraverso le numerosissime app di delivery che troviamo comodamente online.

Un servizio indubbiamente funzionale e pratico, in quanto ci offre un’immensa varietà di scelta tra tanti tipi di cucine, compresa ovviamente quella giapponese. Ma diciamoci la verità: anche senza Pandemia, una cenetta a base di sushi può essere un’idea simpatica, gustosa e rapida da consumare senza fare lo slalom nel traffico caotico!

Il Sushi a casa grazie ai ristoranti Miyama

Non tutti i ristoranti restano aperti sia a pranzo che a cena, ma se quello che cercate è un’attività in grado di soddisfare i vostri desideri culinari tutti i giorni della settimana e in qualsiasi momento della giornata, allora Miyama è la soluzione ideale. In via Caldera, 1 a Milano, il nostro ristorante è aperto dalle 12.00 alle 14.45 e dalle 18.30 alle 23.30; questi i nostri orari a cui potrai cui potrai rivolgerti nel caso desideri ordinare cucina giapponese da mangiare direttamente a casa.

Miyama è in grado di soddisfare tutti i gusti e tutti i desideri, grazie ad un’ampia gamma di pietanze tipiche giapponesi e varie opzioni tra le quali poter scegliere. Il servizio è disponibile grazie al delivery prenotabile attraverso il nostro sito sul quale è sempre possibile vedere il menu completo e scegliere con tutta calma cosa poter ordinare.

L’offerta di Miyama per il servizio da asporto

Le possibilità offerte dalla cucina giapponese sono già di per sé molto numerose, ma Miyama amplia ulteriormente il menù di pietanze tra le quali poter scegliere. Diversi tipi di antipasti, zuppe, verdure, dolci ma anche birre e vini da abbinare ai pasti per esaltarne ancora di più i sapori estremamente gustosi. Insomma un’offerta veramente ricca e variegata, in grado di andare incontro ai gusti di ogni palato per godersi un pranzo in stile giapponese senza nemmeno dover uscire di casa con la garanzia della cucina di qualità di Miyama!

Preordina telefonicamente chiamando lo 0223163855 oppure scrivici su Whatsapp al 3515966117.

Suggeriamo di effettuare gli ordini dalle 12:00 alle 18:00 per un minimo di ordine pari a 50€ per il Delivery. Chiamaci per scoprire se la tua zona è coperta dal nostro servizio Delivery.

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Sushi

Vademecum del sushi: cinque regole importanti per consumare questa specialità

18/01/2022

Piatto tipico della cucina tradizionale giapponese, il sushi si è diffuso, soprattutto negli ultimi anni, anche in occidente, raggiungendo un’elevata popolarità e trasformandosi in una vera e propria tendenza. Al punto che oggi si trovano praticamente ovunque sushi bar dove la nota specialità giapponese viene servita come aperitivo, oltre a ristoranti, etnici e non, che propongono ogni possibile variante di sushi, persino vegetariana e vegana.

 

Gli estimatori di questa prelibatezza sanno bene che non tutto il sushi disponibile in commercio è raccomandabile, e che per gustare tutta la fragranza e l’aroma di questo alimento singolare è necessaria la qualità elevata di ogni ingrediente e la massima cura nella preparazione. Ma non solo: anche la consumazione stessa del sushi richiede una certa cura e il rispetto di alcune semplici regole.

 

Prima di tutto, il sushi si gusta con le bacchette tradizionali ma, per chi avesse poca dimestichezza nel manovrarle, è possibile ricorrere direttamente alle mani, considerando che in Giappone si tratta di un vero e proprio finger food. Si raccomanda invece di evitare, se possibile, l’uso delle posate, e soprattutto di non usare le bacchette per infilzare i bocconi.

 

Un’altra regola fondamentale è quella di mangiare i bocconcini di sushi in una sola volta, senza morderli: per questo, il sushi migliore viene confezionato in bocconi di dimensioni ideali, da finire subito senza necessità di spezzarli. Se proprio fossero troppo grandi, è opportuno chiedere al cameriere di tagliarli.

 

Talvolta, si consuma sushi preparato con varietà di pesce differenti. Per passare da un sapore all’altro senza comprometterne le caratteristiche, gli chef consigliano di masticare un piccolo frammento di zenzero, che purifica il senso del gusto e permette di gustare in successione sushi preparato con pesci diversi.

 

Consumando il sushi si raccomanda di non eccedere con la salsa di soia, anzi, in realtà solo il pesce dovrebbe essere immerso nella salsa di soia, mentre nel caso del sushi roll, si consiglia di limitarla al minimo. È invece inutile aggiungere il wasabi durante la degustazione, in quanto costituisce già un ingrediente del sushi stesso. Wasabi e salsa di soia non devono mai essere mescolati.

 

Chi ama accompagnare la cucina giapponese con il sakè può farlo, ma è da evitarsi per le specialità a base di riso, trattandosi di una bevanda prodotta proprio con il riso.

 

Il nostro ristorante giapponese a Milano propone una ricca scelta di sushi, sashimi e specialità giapponesi di alto livello, offrendo tutti i suggerimenti utili per la consumazione. Accogliamo i clienti in un locale piacevole e raffinato in zona San Siro e utilizziamo solo pesce freschissimo e ingredienti garantiti per la qualità elevata.

 

 

cucina del giappone

Perché la cucina del Giappone è considerata salutare

30/12/2021

Oltre al gusto e all’estetica, la cucina del Giappone vanta doti particolari che la rendono ottima per la salute, anzi, probabilmente una tra le più salutari al mondo. 

Considerata dal 2013 un Patrimonio dell’Umanità Unesco, la cucina del Giappone è un vera opera d’arte gastronomica ed estetica, le cui caratteristiche si addicono a chiunque desideri scegliere piatti ricchi di gusto senza tralasciare l’aspetto del benessere. 

Venite a scoprire le qualità dei piatti giapponesi da Miyama, il ristorante giapponese di Milano San Siro, dove ogni giorno lo chef propone specialità invitanti e curate in ogni minimo dettaglio.

Proponiamo menù personalizzati, degustazioni e consigli per la scelta, offrendo la possibilità di ordinare i piatti preferiti da consumare a casa con il servizio di delivery e di take away. 

Scopriamo ora insieme perché la cucina del Giappone è da considerarsi amica della salute e dell’armonia psicofisica. 

Cucina del Giappone: gusto, equilibrio e benessere

Le ragioni per cui la cucina del Giappone risulti particolarmente benefica per la natura sono diverse.

Una è costituita dalla quantità ridotta delle porzioni. Il bento, ad esempio, ovvero il lunch box giapponese, contiene una serie di piatti diversi in quantità limitata: una sorta di assaggi, abbinati per creare un perfetto mix di sapori e un pasto completo, ben assortito ed equilibrato sotto l’aspetto nutrizionale. 

Il pesce è uno degli ingredienti principali nella cucina del Giappone e, come sappiamo, è ricco di proteine, acidi grassi e altri preziosi elementi nutritivi, abbassa il colesterolo e protegge da molte patologie. 

Oltre al pesce, la cucina del Giappone è ricca di vegetali, e in particolare di alghe, che apportano grande beneficio a tutto l’organismo, inoltre molti piatti sono costituiti da riso, soia e spaghetti di grano saraceno. 

Anche le cotture sono molto leggere, perfino le fritture, molto diffuse, vengono preparate con una tecnica tale da essere digeribili e poco grasse. 

Abbondanza di tè verde

Il tè verde è un vero toccasana per la salute, ed è un a bevanda diffusissima nella cucina del Giappone anche come ingrediente, oltre ad essere gustata in ogni momento della giornata

Il tè verde è antiossidante e ricco di vitamine benefiche, insieme ai miso e alle prugne fermentate è uno degli elementi più benefici della gastronomia giapponese ed è consigliato a tutti per la sua azione depurativa e antiossidante. 

abbinamento dei vini

Abbinamento dei vini con le tradizionali specialità giapponesi

15/12/2021

L’abbinamento dei vini con le specialità giapponesi appare talvolta un po’ insolito, considerando la grande diffusione del sake, il tipico distillato di riso. Tuttavia la delicatezza e la raffinatezza di questa cucina si trovano in perfetta armonia anche con alcune tipologie di vino e di birra. 

La cucina giapponese tra gli ingredienti principali, include in prevalenza pesce crudo, oltre ad alghe, riso, soia, verdure e tè verde.

Si tratta, come sappiamo, di una cucina particolare, che riserva una notevole attenzione all’estetica e alla presentazione dei cibi in tavola e viene preparata con estrema accuratezza, tecniche particolari di taglio dei vari ingredienti e precisione nell’accostamento dei colori e delle forme. 

Come è facilmente intuibile, l’abbinamento dei vini con il cibo giapponese si riferisce quasi esclusivamente ai vini bianchi, poiché nella maggior parte dei casi le specialità giapponesi sono a base di riso e di pesce e, in ogni caso, rappresenta una scelta inedita e creativa. 

Il nostro ristorante giapponese a San Siro Milano invita gli ospiti a scoprire l’abbinamento dei vini o delle birre ideali, offrendo momenti di degustazione e un’ampia scelta per quanto riguarda il menù.

Siamo disponibili per offrire i nostri suggerimenti nella scelta del menù e nel relativo accostamento con vini e bevande adatti ad ogni singola portata. 

I piatti giapponesi e l’abbinamento dei vini

In realtà, l’abbinamento dei vini con le pietanze giapponesi è una tendenza piuttosto recente. In precedenza, la consuetudine era principalmente quella di bere il brodo della zuppa, sakè e più raramente birra.

Nel corso del tempo ,anche i gli chef giapponesi hanno iniziato ad affidarsi a qualche esperto di vino, soprattutto italiano, per creare gli abbinamenti migliori. 

Indicativamente, si può dire che con il sushi e il sashimi, si accostino vini bianchi piuttosto acidi, come il Sauvignon, oppure uno spumante classico di Franciacorta.

Con i piatti più saporiti e piccanti, ad esempio in presenza di salsa wasabi, è indicato un vino dall’aroma più marcato, come una Malvasia o un moscato. Per i piatti grigliati a base di carne, è consigliato invece l’abbinamento con vino rosso, quale può essere un Sangiovese.

Cosa è il sake e quando si beve

L’alternativa a vino o birra è il sake, la caratteristica bevanda giapponese, ottenuta dalla fermentazione del riso, con una gradazione alcolica pari a circa il 18%.

Il sake viene utilizzato spesso anche in molte ricette, soprattutto per le zuppe e in alcuni piatti a base di pesce o di carne. Negli ultimi anni si è comunque molto diffusa anche l’abitudine di accompagnare numerosi piatti alla classica birra giapponese. 

sushi dolce

Sushi dolce, la nuova tendenza per il dessert di riso

27/11/2021

Il sushi dolce è una tendenza che si sta diffondendo tra gli appassionati dei dessert originali e creativi.

Non si tratta di un’autentica specialità giapponese, ma si può dire che questi graziosi e appetitosi dolcetti racchiudano in sé il fascino tipico della ricercatezza estetica che caratterizza la cucina del Giappone. 

Gli ingredienti del sushi dolce sono in prevalenza riso, frutta e confetture, l’idea è quella di ricreare l’estetica tipica del sushi giapponese tradizionale utilizzando però ingredienti dolci.

Può essere un’idea simpatica da offrire come dessert ai propri ospiti, ma anche un’ottima alternativa vegana nel corso di una cena o di un evento in stile giapponese. 

In sostituzione alla marmellata classica, consigliamo di utilizzare gli ingredienti tipici dei dessert giapponesi, confettura di azuki, pasta di grano dolce e frutti come ananas, ciliegie e pesca. 

Naturalmente, vi invitiamo nel nostro ristorante giapponese di Milano San Siro per provare il gusto del sushi tradizionale e dei classici dolci giapponesi.

Siamo aperti a pranzo e a cena, e siamo a disposizione con il servizio di delivery e take away per chi desideri organizzare la pausa pranzo o una piacevole cena con le nostre specialità. 

Sushi dolce, ecco qualche idea per prepararlo

Per preparare il sushi dolce, come abbiamo visto, si possono utilizzare diversi ingredienti, generalmente frutta colorata come ciliegie, albicocche, pesche, ananas e kiwi.

Ugualmente a quanto avviene con il sushi tradizionale, il riso rimane l’ingrediente fondamentale anche per preparare un dessert di questo tipo.

Per dare colore e sapore, oltre alla frutta, che può essere fresca, sciroppata o candita, si possono aggiungere confetture e salse di frutta colorate, in base alle proprie preferenze personali. 

Il riso bianco cotto nel latte e insaporito con zucchero e cannella è ideale per preparare una sorta di maki profumato, arricchito con scorza di limone, fragole, marmellata e composta di frutta. 

Cotto nel latte con l’aggiunta di zucchero di canna e limone, il riso ritagliato in piccole forme è la base per preparare deliziosi dolcetti da decorare con frutta colorata, sciroppo di lamponi e foglie di menta. 

Un semifreddo insolito e colorato è costituito da riso dolce mescolato con una composta di fragole e zucchero, versato in piccoli stampi e lasciato in frigo per qualche ora. Si può servire decorato con granella di zucchero.

Un fantastico sushi agli agrumi si prepara con riso cotto mescolato a zucchero e latte di cocco, lavorato a palline e decorato con fettine di agrumi e granella di cocco. 

Per un dessert in stile uramaki, il riso cotto nel latte dolce e insaporito con scorza di agrumi, si stende, si cosparge di frutta a pezzi e si arrotola, per poi tagliarlo a rondelle e cospargerlo di granella di nocciole. 

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stile giapponese

Cucinare in stile giapponese: quali sono gli utensili necessari

12/11/2021

Lo stile giapponese in cucina richiede la presenza di diversi attrezzi, indispensabili per svolgere tutte le lavorazioni tipiche della tradizione di questo paese, che necessitano prima di tutto di precisione.

Chiunque desideri provare a preparare le specialità giapponesi a casa deve quindi dotarsi di coltelli e di accessori per il taglio dei vari ingredienti, che può variare in base alle specifiche ricette.

Oltre ad avere a disposizione, naturalmente, contenitori e dosatori, una bilancia e altri strumenti che garantiscano il minimo margine di errore nelle dosi.

Un altro riguardo merita poi il servizio al tavolo: anche in questo caso è opportuno disporre di alcuni utensili specifici. 

Se desideri dotare la tua cucina di tutto quanto ti può servire per operare in perfetto stile giapponese, vieni a trovarci e chiedi consiglio al nostro staff.

Il ristorante giapponese Miyama di Milano San Siro è aperto a pranzo e a cena e offre inoltre il servizio di delivery e di take away, ideale per la pausa pranzo o per una cena in famiglia. 

Cucinare in stile giapponese: l’importanza delle dosi

Gli strumenti per misurare e pesare i vari ingredienti sono il primo elemento da prendere in considerazione in una cucina attrezzata in stile giapponese.

Per lavorare con precisione ed efficacia, è importante avere una bilancia da cucina il più possibile affidabile, oltre ad una brocca o un bicchiere graduati per misurare con precisione le quantità di prodotti liquidi o solidi. 

Tuttavia, in mancanza di accessori, si può comunque tenere presente che un bicchiere contiene 200 ml di liquido, un cucchiaino da tè 5 ml e un cucchiaio da tavola 15 ml. 

Oltre agli utensili per pesare, è importante dotare la propria cucina di coltelli, pelapatate, grattugie, ciotole e contenitori. 

Coltelleria e attrezzi per una cucina giapponese perfetta

Come sappiamo, le lame rappresentano un elemento fondamentale per cucinare in stile giapponese: i coltelli del Giappone si distinguono per l’alta qualità e la precisione del taglio. Non a caso, la forgia delle lame rappresenta una tradizione storica millenaria. 

Per lavorare bene, è indispensabile disporre di un coltello universale e di qualche lama di precisione per preparare il sushi e per tagliare le verdure. Può essere utile anche una forbice separabile, da utilizzare nelle due parti distinte, e una grattugia per la preparazione di polpette e ripieni. 

Pentola cuociriso elettrica e altre pentole

La pentola cuociriso è una presenza molto utile in ogni cucina in cui si desideri mangiare in stile giapponese.

Il consiglio è quello di scegliere un apparecchio di buona qualità, di una capienza adatta a soddisfare le proprie esigenze. Il cuociriso, come sappiamo, è indicato anche per la preparazione del sushi. 

Per la frittata si consiglia l’uso di un’apposita pentola giapponese, in rame, dalla forma solitamente quadrangolare. 

In merito al servizio in tavola, è importante disporre di ciotole di diversa misura, per servire i vari piatti, le salse e i condimenti, oltre a diversi set di bacchette. 

coltelli giapponesi

Coltelli giapponesi utilizzati in cucina: scopriamo quali sono

28/10/2021

I coltelli giapponesi da cucina si distinguono per le caratteristiche di alta qualità della lama e per l’estetica elegante, tanto da essere i preferiti di molti chef anche in Occidente, oltre a presenziare sempre più spesso nelle cucine residenziali.

In Giappone la forgia delle lame è un’arte millenaria, una caratteristica che rende molto diversi i coltelli giapponesi dalla classica coltelleria da cucina. 

Vuoi scoprire quali sono e come si utilizzano i coltelli giapponesi nelle varie preparazioni? Vieni al ristorante giapponese di Milano San Siro Miyama: il nostro chef e lo staff di cucina saranno lieti di mostrarti le caratteristiche e le doti dei migliori coltelli del Giappone. 

Coltelli giapponesi adatti a tutti gli utilizzi

Il santoku è il coltello universale giapponese, che viene utilizzato praticamente per tutto, dalla carne, al pesce, ai vegetali, un po’ come avviene con il classico coltello da cucina europeo.

É un coltello leggero e piuttosto piccolo, la cui lama è affilata da entrambi i lati. 

I coltelli giapponesi adatti a lavorare verdure e ortaggi sono il nakiri e l’usuba, apparentemente simili, mentre in realtà il primo viene utilizzato per tagliare normalmente i vegetali e il secondo è un accessorio utilizzato in prevalenza dai professionisti per effettuare lavori di precisione, grazie alla particolare conformazione della lama.

Infatti, la lama del coltello usuba ricorda quella della katana, la spada tradizionale giapponese. 

Coltelli per il pesce e per la carne

Il coltello tipico giapponese per il taglio della carne o del pesce è il deba.

Viene utilizzato spesso dagli operatori dei mercati e dai professionisti in genere, si manovra in genere come una mannaia e permette di effettuare tagli molto precisi, in merito alla lama piuttosto larga, dal filo asimmetrico. 

Esiste inoltre un coltello appositamente progettato per sfilettare il pesce ed eseguire tagli di precisione, come avviene ad esempio per preparare il sushi o il sashimi. Si tratta dello yanagiba è un coltello professionale, usato per preparare i filetti di pesce e in genere per effettuare tagli netti e precisi. 

Suggerimenti per chi vuole utilizzare le lame giapponesi

Avere a disposizione un set di coltelli giapponesi è un’ottima idea per chiunque ami la cucina, considerando che si tratta di lame adatte per lavorare ogni tipo di prodotto.

Naturalmente è molto importante la qualità, sia della struttura che, soprattutto, della lama. Per tale motivo, si consiglia di orientarsi verso produttori qualificati specificamente per questo tipo di coltelleria. 

street food giapponese

Street food giapponese: le specialità da gustare on the road

13/10/2021

Lo street food giapponese, come è avvenuto anche nel resto del mondo, si è diffuso fino a diventare non solo una tendenza, ma una vera e propria cultura. 

Inoltre, anche la più antica tradizione gastronomica del Giappone possiede una serie di piatti ideali da gustare on the road, mentre si passeggia o partecipa ad un evento.

Infatti, esattamente come avviene spesso anche in Italia, qualsiasi festa pubblica o mercato cittadino, non manca mai di essere accompagnato ad una serie di squisite specialità di quello che è il miglior cibo di strada giapponese. 

Il ristorante giapponese a Milano San Siro Miyama è pronto per accogliere gli ospiti a pranzo e a cena, così come per offrire la possibilità di organizzare la pausa pranzo, un aperitivo o una cena in perfetto stile giapponese a casa propria, grazie al servizio di delivery e di take away.

Le specialità dello street food giapponese

Come abbiamo detto, non c’è festa o evento di piazza in Giappone che non sia accompagnato dalle specialità dello street food, da acquistare direttamente presso gli stand allestiti lungo i viali e perfino fuori dai templi. 

Anche lo street food giapponese, naturalmente, si distingue per la raffinatezza dei colori e per la forma essenziale.

Gli spiedini, semplici ed eleganti, sono disponibili in diverse varianti, arricchiti da calamari, sgombri o altri pesci, oppure pollo. La particolarità degli spiedini di pollo è quella di utilizzare praticamente tutte le parti del volatile, comprese le interiora. 

Le polpette alla griglia takoyaki sono preparate con pezzetti di polpo accompagnati da tempura, zenzero, cipolla e uova, decorati con fiocchi di tonnetto o germogli. Esistono comunque diverse varianti delle polpettine di polpo, anche in versione italianizzata, con l’aggiunta di mozzarella e pomodoro.

Per chi apprezza lo street food semplice, che non richiede l’uso né delle bacchette né degli spiedini, le nikuman sono polpettine appetitose, da gustare calde, con un morbido ripieno di carne e spezie, realizzate in tante versioni. 

Anche i dorayaki, i panini dolci ripieni con marmellata di fagioli azuki, e gli gnocchi di riso con salsa di soia o di tè verde, sono da considerarsi un’ottima soluzione per chi apprezza il cibo da consumare lungo il cammino. 

Pranzare on the road con il bento

Chi ama pranzare all’aperto, non può mancare di sperimentare la tipica espressione dello street food giapponese, ovvero il bento: un pasto completo presentato in una confezione elegante e colorata.

Il bento è un pasto in stile giapponese, che include di solito piccole porzioni di riso o pasta, di pesce o carne e, in base alle versione scelte, accompagnate da tempura o altre verdure. 

É abitudine dei giapponesi, durante la stagione estiva, quella di recarsi con il bento a trascorrere la pausa pranzo in un parco o in uno dei tanti giardini cittadini. 

birra giapponese

Birra giapponese: le caratteristiche e i segni di distinzione

28/09/2021

Parlare di birra giapponese può apparire un po’ strano, ma non è affatto così: anche in Giappone, tra i vari punti di incontro gastronomici con l’Occidente che si sono creati nel corso del tempo, la birra costituisce una presenza molto popolare.

Si può dire che la birra, per i giapponesi, sia stata una vera scoperta, e che le varietà prodotte oggi in Giappone possiedano caratteristiche molto singolari.

Pare comunque che le prime birrerie giapponesi siano sorte addirittura intorno al Seicento, in merito all’iniziativa di un birraio olandese. 

In Giappone la produzione della birra è regolata da norme ben precise: prima di tutto, la percentuale di malto non deve essere inferiore al 67%. Infatti, quando tale percentuale è inferiore, non si tratta di birra ma di happoshu.

Non a caso, la principale classificazione delle birre giapponesi è proprio questa: birra autentica e happoshu. 

Birra giapponese e sushi: un abbinamento raffinato e gradevole

Spesso si è portati a pensare che il sushi si armonizzi meglio con il vino, in quanto si tratta di una preparazione che, in prevalenza, contiene pesce.

In realtà, una birra giapponese chiara, ma anche una classica birra Lager, si accostano perfettamente ad un piatto tipico come il sushi o il sashimi. 

In generale, molti piatti della cucina giapponese si legano alla perfezione con la birra locale. Oggi si può dire che il Giappone sia un paese tra i maggiori consumatori di birra, e che questa bevanda svolga un importante ruolo culturale e sociale. 

Festività, ricorrenze ed eventi conviviali, dal compleanno, alle occasioni più significative, alle serate insieme ad amici e colleghi, si riferiscono spesso alla birra, scelta come bevanda principale per accompagnare i momenti importanti della giornata. 

La diffusione della birra artigianale in Giappone

Attualmente anche il Giappone sta assistendo al diffondersi di microbirrifici e bar dedicati essenzialmente alla birra artigianale. 

Anche in questo caso, la filosofia giapponese offre ampio spazio all’estetica: non è raro che i birrifici artigianali producano lattine diversificate in base alla stagione di riferimento, modificandone il design e i colori, e arrivando ad assegnare alle birre anche nomi diversi, legati alla stagionalità.

Un fenomeno che si sta diffondendo nelle grandi città, ma comunque in gran parte del Giappone, è quello dei festival dedicati alla birra artigianale, con eventi live e musica.

Anche il nostro ristorante giapponese di Milano San Siro riserva un ampio spazio alle birre giapponesi e internazionali. Proponiamo ai nostri ospiti abbinamenti curiosi e insoliti tra le migliori specialità della cucina giapponese e le squisite birre artigianali. 

capodanno giapponese

Capodanno giapponese: quando e come si festeggia

13/09/2021

Il capodanno giapponese (shogatsu) è una delle festività più vissute e attese, e possiede sia un valore religioso che di divertimento e intrattenimento.

Sotto questo aspetto, può essere paragonato al Natale italiano, e si lega a diverse e importanti tradizioni tramandatesi da secoli.  

La vigilia del capodanno giapponese (omisoka) è sempre il 31 dicembre, esiste però un periodo più ampio di festeggiamento, che prosegue fino al 3 gennaio. In realtà, in passato si trattava di due ricorrenze del tutto separate.

La vigilia di capodanno di solito si trascorre a casa e, dopo il 1 gennaio, è considerata il giorno più importante dell’anno per ogni giapponese.

Come abbiamo detto, il transito dall’anno vecchio all’anno nuovo è correlato a tradizioni antichissime e affascinanti, tra cui l’ascolto dei 108 rintocchi di campana dei templi buddhisti e la prima visita dell’anno a luoghi sacri, come santuari scintoisti e templi.

Un evento che avviene di solito dopo la mezzanotte o nella giornata del 1 gennaio, momenti in cui le persone amano recarsi in preghiera presso questi luoghi di importanza religiosa e spirituale. 

Un altra tradizione ricca di fascino è quella di assistere alla prima alba dell’anno.

Il sole è un elemento di importanza fondamentale nella tradizione mitologica giapponese, e la consuetudine è quella di osservarlo in uno scenario particolarmente suggestivo e spettacolare, magari in montagna o in riva al mare. 

Il capodanno giapponese nelle abitazioni

Nel periodo di festa, si usa decorare le case giapponesi con una composizione detta kadomatsu, costituita da bambù e rami di pino e con lo shimekazari, realizzato con carta, fettuccia di riso e piccoli oggetti simbolici.

Il ruolo delle decorazioni è principalmente quello di allontanare gli spiriti maligni e accogliere le divinità scintoiste che proteggeranno la casa nel corso del nuovo anno. 

Le tradizioni gastronomiche giapponesi per il capodanno

Il capodanno giapponese è anche l’occasione per gustare alcune tra le migliori specialità di gastronomia. Tra le altre, si distinguono gli spaghetti di grano saraceno, gli osechi, ovvero una serie di piatti serviti in contenitori laccati, la zuppa di riso mochi, l’orata e il tè verde con prugne salate giapponesi, da gustare il primo giorno dell’anno. 

Il nostro ristorante giapponese di Milano è a disposizione per soddisfare ogni curiosità sul capodanno giapponese e sulle altre ricorrenze che consentono di gustare piatti tradizionali e squisiti, e per offrire un menù invitante e ricco di emozioni. 

cucina giapponese

Cucina giapponese di tendenza: le specialità più note e curiose

29/08/2021

La cucina giapponese, come abbiamo detto più volte, è divenuta negli ultimi anni molto popolare, anche se, in realtà, molte persone alla gastronomia del Giappone associano principalmente il sushi.

Inoltre, occorre tenere conto che anche la purezza della cucina giapponese è stata contaminata con elementi di provenienze diverse, andando a creare specialità ibride, molto popolari sia in Giappone che nel mondo. 

Se desideri conoscere la cucina tradizionale del Giappone, il ristorante giapponese Miyama di Milano San Siro è a tua disposizione per proporti menù sfiziosi e invitanti, che puoi modificare a tuo piacimento, chiedendoci di aggiungere i tuoi ingredienti preferiti o di creare accostamenti insoliti e originali. 

Esistono anche molte specialità di street food giapponese ricche di gusto e perfette da provare durante una passeggiata. 

La cucina giapponese nelle abitudini degli italiani

Tutti conoscono il sushi, che si è trasformato negli ultimi anni in una moda diffusa in tutto il mondo.

In Italia, il sushi di tendenza del momento viene arricchito con fragole e formaggio fresco, e molti lo preferiscono sia alla cucina mediterranea che alla pizza.

Un’altra tendenza attualmente molto diffusa è il ramen, il brodo bollente con spaghetti e carne, un’ottima alternativa invernale ai classici cappelletti italiani. 

Molto gradito è anche il tempura, la classica frittura giapponese leggera e delicata, così come la pasta saltata e la zuppa di miso. 

Tuttavia, esistono anche molte specialità della cucina giapponese poco note, che meritano comunque di essere scoperte e provate. Sicuramente i baccelli di soia, dal gusto delicato, che, come gran parte delle specialità del Giappone, sono belli anche da vedere. 

Esiste anche una sorta di omelette giapponese, detta tamagoyaki, che si ottiene con uova, sale e un po’ di zucchero, girandola più volte durante la cottura per ottenere un delizioso retrogusto di bruciato.

Per chi ama la carne, gli yakitori sono squisiti spiedini di pollo, mentre il tonkatsu è una morbida cotoletta di maiale, piuttosto spessa e fritta. 

Per chi predilige lo street food, i sandwich giapponesi costituiscono sempre un’ottima scelta, non passano mai di moda e sono sempre graditi. Esistono numerose varianti per questo tipo di sandwich, ed è comunque un tipo di specialità che può essere personalizzata e reinterpretata all’infinito. 

dolci giapponesi

Dessert e dolci giapponesi: impariamo a conoscerli

14/08/2021

I dolci giapponesi sono molto diversi dai dessert occidentali ai quali siamo abituati. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di una pasticceria molto leggera, caratterizzata da una quasi totale assenza di zucchero.

Gli ingredienti principali dei dolci giapponesi sono vegetali, quali possono essere, ad esempio, riso, soia, fagioli rossi e tè verde, la preparazione prevede, secondo la filosofia giapponese, una grande attenzione alla forma e all’accostamento dei colori. 

Solitamente, i dolci giapponesi vengono serviti durante la cerimonia del tè. Il ristorante giapponese di Milano San Siro Miyama, ti propone degustazioni personalizzate della migliore gastronomia del Giappone: lasciati guidare dal nostro chef per provare i piatti tradizionali e innovativi e i dolci più invitanti e sfiziosi. 

Offriamo anche il servizio di delivery e di take away, per permetterti di creare l’atmosfera di una cena giapponese anche a casa. 

Gli ingredienti tipici dei dolci giapponesi

Tra gli ingredienti più caratteristici dei dolci giapponesi, si trova senza dubbio la frutta, talvolta anche sotto forma di marmellata o di composta dolce: ananas, pesche, ma anche ciliegie e mele. 

Per accompagnare il classico tè, vengono serviti spesso biscottini preparati con farina, zucchero e strutto o una sponge cake, ovvero una torta soffice il cui impasto, a base di farina, zucchero e amido, è molto simile a quello della torta paradiso. 

Per chi ama l’estetica e le scenografie originali e raffinate, i dolcetti più adatti sono i rakugan, preparati con riso, zucchero e coloranti alimentari, utilizzando stampi dalla forma di fiore o foglia.

Uno dei dolci giapponesi più legati alla tradizione è il dorayaki, una sorta di pancake ripieno di pasta di azuki, la cui forma, secondo la leggenda, si riferisce al gong dei samurai. 

Esistono inoltre una vasta gamma di dessert gelatinosi e colorati, costituiti da riso, pasta di fagioli, grano, tè verde e altri ingredienti che conferiscono a dolcetti e pasticcini colori e aromi particolari. 

Dessert e semifreddi al tè verde

Uno degli ingredienti caratteristici della pasticceria giapponese è senza dubbio il tè verde, ottimo soprattutto per preparare semifreddi e dessert dal gusto inconfondibile. In particolare, il gelato al tè verde è considerato uno dei dolci giapponesi storici, diffuso praticamente in tutto il paese. 

Servito oggi in tutte le pasticcerie, e disponibile anche confezionato, il gelato al tè verde era già noto e apprezzato in epoca imperiale. 

curry giapponese

Riso al curry giapponese: cos’è e come viene servito

15/07/2021

Pensare ad un tipo di curry giapponese può sembrare un po’ strano, considerando che questo rinomato mix di spezie è caratteristico soprattutto della cucina indiana e del Sud Est asiatico. Esiste invece una versione di curry che appartiene proprio alla gastronomia del Giappone, ed è molto simile, come consistenza, ad una salsa liquida. 

La preparazione della salsa curry giapponese è piuttosto complessa, occorrono inoltre molti ingredienti, che devono essere rigorosamente di ottima qualità. Ogni chef ha una sua propria variante, tuttavia la preparazione rimane del tutto simile: un mix di curry e di altre spezie che vengono aggiunte ad una sorta di stufato costituito da carne e verdure. 

La cottura avviene molto lentamente e al termine, in genere, il piatto si serve accompagnato da riso bianco. Di solito si utilizzano carni d manzo, sono comunque indicati anche pollo o maiale, secondo le proprie preferenze personali. 

Anche le verdure variano in relazione alle consuetudini dello chef, la base è comunque costituita da cipolle, carote e patate.

La salsa al curry, chiamata comunemente curry roux, è composta da un misto di curry, farina, olio e altre spezie, che possono essere modificate in relazione al gusto finale desiderato. 

In commercio si trovano preparati per il curry roux istantanei, in polvere, liofilizzati o sotto vuoto. Nella maggior parte dei casi, le spezie utilizzate sono curcuma, cumino, coriandolo, pepe, chiodi di garofano, anice, talvolta con l’aggiunta di altri aromi, dalla polvere di cacao all’alloro. 

Esistono moltissime varianti di curry, per la maggior parte legate alle tradizioni locali, la salsa al curry, come abbiamo detto, viene accompagnata di solito da riso bianco giapponese, a grani piccoli e corti. 

Come si serve il riso al curry roux giapponese

Il riso al curry giapponese è un piatto tradizionale e diffuso in tutto il paese, dal gusto intenso e piuttosto diverso dalla versione indiana, e consiste, appunto, in un abbinamento tra riso bianco e curry roux, ovvero lo stufato di verdure e salsa al curry. 

Il modo in cui viene presentato varia in base alla zona di provenienza e alle preferenze dello chef, normalmente lo stufato di curry non viene consumato con le classiche bacchette ma con il cucchiaio, a causa della consistenza semiliquida. 

ristorante giapponese

Le caratteristiche di un ristorante giapponese di alta qualità

30/06/2021

Scegliere un ristorante giapponese negli ultimi anni è diventata una vera e propria tendenza nel mondo della cucina etnica, e i locali di questo tipo sono ormai sempre più diffusi praticamente in tutte le città italiane. 

Una serata in un locale giapponese è un’esperienza che può essere definita interessante e coinvolgente. Questo non dipende solo dalla cucina in sé, e quindi dal gusto e dall’aroma delle diverse preparazioni: infatti, come sappiamo, la gastronomia nella cultura giapponese è una sorta di filosofia di vita, che coinvolge tutti i cinque sensi, creando un’atmosfera suggestiva e ricca di fascino. 

Tuttavia, per avvicinarsi alla cucina del Giappone, e scoprirne tutto l’incanto, è molto importante scegliere un ristorante giapponese della migliore qualità, dove valga principalmente il rispetto della tradizione, oltre alla massima attenzione nella scelta degli ingredienti. 

Miyama, il ristorante giapponese di Milano San Siro, è nato prima di tutto da una grande passione per la cultura del Giappone, e intende offrire ai propri ospiti la possibilità di scoprire un fantastico mondo, fatto di sapore e di colori. 

Siamo a disposizione per consigliare il menù adatto ad ogni occasione, da gustare nel nostro locale, così come a casa o in ufficio, grazie ai nostri servizi delivery e take away. 

Le caratteristiche di un ottimo ristorante giapponese

Come abbiamo detto, un ristorante giapponese deve innanzitutto derivare da una profonda conoscenza della cultura di questo paese e dall’intento di trasmetterla ai propri clienti, accompagnandoli in un autentico viaggio tra le specialità più o meno note. 

Un locale affidabile e serio non offre mai porzioni troppo abbondanti né propone un menù eccessivamente vasto: al primo posto, infatti, è importante trovare la qualità. 

Le formule così dette “all you can eat”, e allo stesso modo i menù costituiti da centinaia di piatti, non permetterebbero di offrire quella che è la perfezione tecnica ed estetica della migliore cucina giapponese. 

Questo significa che il menù deve essere certamente abbastanza vario, ma focalizzato su quelle che sono le specialità del ristorante.

Creatività in cucina ma senza mai esagerare

La cucina giapponese è il risultato di secoli di evoluzione ed è caratterizzata da un’armonia di sapori, di aromi e di colori studiata in ogni minimo dettaglio. 

Un ristorante giapponese della migliore qualità offre le specialità storiche della gastronomia del Giappone, eventualmente personalizzate con qualche piccola variante ideata dallo chef. 

La tendenza a inventare piatti fusion influenzati da altre etnie, può essere piacevole e gustosa, ma non è sempre ideale. Per creare una fusione perfetta tra la cucina giapponese e altri contesti gastronomici, occorre essere in grado di mantenere intatti il valore e l’autenticità di entrambi. 

sushi a casa

Il miglior sushi a casa tua con il delivery del ristorante Miyama

15/06/2021

Vuoi gustare il sushi a casa, senza alcuna necessità di uscire dalla porta e perdere tempo nella ricerca di un ristorante aperto e senza tempi di attesa? Approfitta subito del nostro servizio di consegna a domicilio, prova il sushi e tutte le nostre specialità più sfiziose ed emozionanti.

Il ristorante giapponese di Milano San Siro Miyama è a tua disposizione per soddisfare ogni richiesta e per offrirti il servizio di delivery, oltre al take away che ti permette di ritirare direttamente presso la nostra sede quello che più ti piace. 

Miyama è comunque aperto a pranzo e a cena per proporti un menù vario e invitante, così come per permetterti di organizzare la tua serata o la pausa pranzo a casa o nel luogo che desideri, con il valore aggiunto dei nostri piatti. 

Come ordinare il sushi a casa con servizio di delivery

Per ricevere direttamente il sushi a casa, oppure per provare qualsiasi altra specialità del nostro ristorante, è sufficiente chiamarci via telefono o inviarci un messaggio whatsapp, perché possiamo accordarci riguardo all’orario di consegna e alla scelta del menù.

Grazie al nostro servizio, puoi provare il miglior sushi della tradizione giapponese e le specialità più creative e invitanti preparate dai nostri chef.

Il ristorante Miyama è aperto da oltre dieci anni, e rappresenta oggi un vero e proprio punto di riferimento milanese per gli appassionati della cucina giapponese e del sushi di altissima qualità. 

Abbiamo iniziato la nostra avventura nel mondo della ristorazione in un periodo in cui la tendenza della cucina giapponese non era ancora molto diffusa, con l’intento di accompagnare i nostri ospiti in un fantastico viaggio attraverso la tradizione gastronomica di uno splendido paese. 

La cucina giapponese, come i suoi estimatori sanno bene, non è semplicemente una questione di sapori, ma è una vera e propria filosofia, che coinvolge tutti i cinque sensi, con l’intento di trasmettere un’autentica emozione. 

Le specialità del nostro servizio di consegna a domicilio

Con il servizio delivery, oltre al sushi a casa, puoi scegliere tra una selezione dei nostri migliori piatti: antipasti, uramaki, zuppe, tempura di verdure e di tofu, oltre agli spiedini a base di carne e di pesce e ai nostri dessert. 

Scegli direttamente online il tuo menù o chiamaci per ricevere i nostri suggerimenti e per abbinare i piatti al tè verde, secondo la tradizione giapponese, oppure a birra, bibite o ai tuoi vini preferiti.  

Sushi

Anche il sushi di Miyama segue il ritmo delle stagioni

30/05/2021

Il sushi è una delle specialità giapponesi più note, diffuse e apprezzate, tuttavia occorre tenere presente che il pesce crudo, per quanto determinante, non è certo l’unico ingrediente per questa specialità. 

Uno dei pregi della cucina giapponese è infatti quello di essere costituita da un perfetto equilibrio di sapori, aromi e colori, oltre ai molteplici pregi che offre nei confronti della salute.

La scelta degli ingredienti per preparare sushi, sashimi, ma anche zuppe o tempura, si riferisce essenzialmente anche alla stagionalità.

Vieni al nostro ristorante giapponese di Milano San Siro, e scopri il gusto e la qualità del miglior sushi giapponese originale, garantito per la freschezza e la qualità elevatissima di ogni ingrediente. 

Per tradizione, il sushi comprende alcuni ingredienti, diciamo, immancabili, ai quali se ne possono aggiungersene molti altri in relazione ai gusti personali e alla disponibilità del momento.

Il riso bianco è senza dubbio l’ingrediente fondamentale, deve essere a grani corti e piuttosto dolce, condito con aceto, zucchero e sale. 

L’alga nori è l’altro ingrediente fondamentale, ed è quella che, normalmente, avvolge il rotolo di sushi.

Spesso nel sushi tradizionale compare la frittata, da utilizzare come una sorta di elemento divisorio tra i vari ingredienti, ideale anche per aggiungere un po’ di colore. 

Molluschi, crostacei, frutti di mare e uova di pesce possono, come abbiamo detto, variare in base alla stagionalità. Gamberetti, polpo, anguilla, così come ricci di mare o pesci di vario genere, vengono inseriti tra gli ingredienti in relazione al periodo di riferimento.

Lo stesso vale per le verdure e gli ortaggi: avocado, rafani, germogli e semi di soia, cetrioli, carote, possono essere inserite nel sushi quando disponibili, seguendo gli accostamenti preferiti. 

Non è escluso, in mancanza degli ingredienti tradizionali o a seguito di richieste specifiche, che il sushi venga preparato con carni rosse, prosciutto, uova di quaglia, o addirittura frutti o fiori.

I condimenti più usati sono la pasta di rafano, lo zenzero, la salsa di soia e il sake. 

funghi shiiitake

Funghi Shiitake: caratteristiche, proprietà e utilizzo

15/05/2021

I funghi Shiitake sono una varietà di funghi provenienti dall’Estremo Oriente, dove sono diffusi e consumati da parecchi secoli, addirittura prima ancora che si iniziasse a coltivare il riso.

I funghi Shiitake nascono e crescono spontaneamente sui tronchi di quercia: da qui il nome stesso, infatti il significato di Shii è proprio quercia, anche se oggi questi funghi vengono comunemente coltivati anche in Europa. 

Attualmente gli Shiitake sono una delle varietà di funghi più coltivati al mondo, ed è possibile trovarli in commercio sia freschi che essiccati. 

La coltura avviene in una sorta di serra, o comunque di ambiente predisposto, con temperatura controllata, luci e somministrazione di nutrimento, un procedimento abbastanza semplice ed economico che ha contribuito a diffondere questo prodotto in tutto il mondo. 

Il nostro ristorante giapponese a Milano San Siro propone diverse specialità preparate con i funghi Shiitake, tra le quali invitiamo i nostri clienti a trovare i propri piatti preferiti. 

Raccomandiamo questo alimento non solo per il gusto eccellente, ma anche per le ottime qualità nutrizionali: non per niente, in epoca Ming, questo fungo era considerato una vera cura miracolosa per la salute. 

Funghi Shiitake: benefici effetti e proprietà nutrizionali

Nell’immaginario collettivo di molte culture, i funghi possiedono proprietà quasi magiche, tuttavia gli Shiitake sono ritenuti ricchi di proprietà benefiche anche a livello scientifico. 

Pare che, tra le varie proprietà che caratterizzano questa varietà di fungo, siano incluse la capacità di ridurre il colesterolo e di potenziare il sistema immunitario naturale, alcuni componenti si sono rivelati efficaci per la cura di certe forme di tumore e nella preparazione di cosmetici antiaging. 

Utilizzo degli Shiitake in cucina

Nella cucina tradizionale giapponese, questi funghi rappresentano un alimento molto versatile e gustoso, che si presta a numerose preparazioni. 

Anche noi proponiamo gli shiitake avvalendoci di metodi tradizionali: in zuppa con zenzero e miso, in insalata con daikon, carote e salsa di soia, al forno o alla brace, oppure nel classico tempura di verdure, con cipolla, zucca, carote e melanzane. 

Vieni al ristorante Miyama e scopri i piatti a base di funghi Shiitake e le altre squisite specialità della cucina giapponese.

katsuobushi

Katsuobushi: un ingrediente della cucina giapponese dalla storia secolare

30/04/2021

Il katsuobushi è un ingrediente fondamentale della cucina giapponese. In sostanza, si tratta di filetto di tonno essiccato, utilizzato per dare sapore a diverse specialità, soprattutto alle zuppe, anche se si utilizza speso per i primi piatti a base di pasta e talvolta persino per insaporire la pizza.

Il katsuobushi è un prodotto tradizionale, legato ad una storia secolare: pare infatti che fosse diffuso e usato già intorno al 1500. Si presenta sotto forma di sottili lamine opache e trasparenti, dall’aroma intenso, fragrante e inconfondibile, e viene preparato con una delle varietà più pregiate di filetto di tonno.

Vuoi scoprire i piatti in cui si utilizza il katsuobushi e gli altri ingredienti più caratteristici, e provare le migliori specialità della cucina del Giappone? Il nostro ristorante giapponese di Milano ti invita a conoscere i piatti più noti e le interpretazioni creative proposte dal nostro chef.

Impara a riconoscere il gusto particolare del katsuobushi, ma anche della salsa di soia, del sakè e delle alghe, ovvero degli ingredienti di base della migliore cucina giapponese, attraverso le proposte del nostro menù.

Caratteristiche e storia del katsuobushi

La data esatta di origine del katsuobushi non è nota, tuttavia è molto probabile che già nel 1500 questo ingrediente fosse in uso. Come abbiamo detto, per prepararlo si utilizza una qualità di tonno molto pregiato, che viene fatto fermentare tuttora con la stessa tecnica impiegata secoli fa.

Si può dire che, in origine, la tecnica di fermentazione sia stata legata alla necessità di conservare il pesce durante i lunghi periodi trascorsi in mare, al tempo della pirateria.

Da allora, il metodo è rimasto praticamente invariato: dapprima il pesce viene pulito e sfilettato, i filetti così ottenuti sono sottoposti ad una lunga affumicatura con legno di faggio e successivamente fermentati, sfruttando l’azione di appositi funghi, per poi essere essiccati al sole.

Il prodotto finale è sottoposto ad un procedimento di sanificazione e pulizia, al termine del quale viene tagliato nelle caratteristiche scaglie semitrasparenti.

Il gusto intenso e aromatico del tonno affumicato si accorda a tantissimi piatti, dalle zuppe al ripieno degli uramaki.

Una particolarità dei fiocchi di katsuobushi è quella di animarsi con l’effetto del calore: muovendosi leggermente, pare quasi che  prendano vita, creando un effetto divertente e suggestivo.

tartufo

Il tartufo italiano e la cucina giapponese: la delizia del maki al salmone

15/04/2021

Il tartufo, per quanto possa sembrare strano, si accorda perfettamente con la cucina giapponese e consente di ottenere risultati veramente deliziosi.

La fusion tra un elemento squisito, e prezioso, proveniente dalla tradizione gastronomica italiana, e le specialità caratteristiche della migliore cucina del Giappone offre un’ampia possibilità di sperimentare e di creare armonie inedite e squisite.

Miyama, il ristorante giapponese in zona San Siro a Milano, propone i maki più sfiziosi e invitanti, arricchiti da una tartare di salmone freschissimo e dal tocco incomparabile del tartufo italiano.

Il nostro menù offre un vasto assortimento di tradizionali maki, uramaki e altre tipiche preparazioni della gastronomia giapponese, sempre arricchite dalla creatività e dall’inventiva dello chef.

Naturalmente, anche gli ospiti sono liberi di richiedere qualsiasi tipo modifica ai nostri piatti e di proporre variazioni personalizzate, con l’aggiunta degli ingredienti preferiti.

Tartufo nero e salmone: un abbinamento perfetto

La delicatezza del salmone e la fragranza ineguagliabile del tartufo rappresentano un accostamento di sapori insolito ma al contempo molto apprezzato, in merito al gusto unico e armonioso che questi due ingredienti riescono a creare.

In realtà il tartufo nero italiano si accosta benissimo ai sapori delicati, soprattutto al salmone crudo, immancabile nelle specialità giapponesi. Per ottenere un sapore più intenso e corposo si può comunque sostituire il salmone al tonno.

Come si preparano i maki giapponesi

Come tutti gli appassionati del sushi e sanno bene, i maki sono i caratteristici rotolini di riso avvolti nelle alghe nori.

In base alle preferenze personali, e alla fantasia dello chef, al riso del ripieno si aggiungono cetrioli, zucchine, avocado, cosi come mango e altri frutti.

La versatilità del maki consente comunque di lasciarsi andare alla fantasia e di variare gli ingredienti seguendo l’ispirazione del momento e le preferenze personali: carne di pollo, verdure cotte o crude, così come formaggi e frutta.

La cucina del nostro ristorante giapponese di Milano è disponibile anche per accogliere ogni richiesta in merito a eventuali intolleranze alimentari o regimi dietetici particolari.

Utilizziamo sempre ed esclusivamente pesce e ingredienti freschissimi e garantiti, ogni specialità viene inoltre preparata al momento, pochi minuti prima di essere servita al tavolo, perché i nostri ospiti possano gustarne tutta la fragranza.

uramaki

Uramaki di stagione: scopri le nostre deliziose novità

31/03/2021

Gli uramaki, o sushi uramaki, rappresentano una specialità della gastronomia giapponese i cui ingredienti fondamentali sono il riso e le alghe nori.

A differenza del classico maki, costituito da un piccolo cilindro di riso contenente verdure e pesce e avvolto nell’alga, in questo caso il riso, guarnito da semi di sesamo, rappresenta il rivestimento esterno.

Al centro del riso si trova l’involtino di alga nori che, in base alle varianti, può contenere pesce crudo, gamberi e verdure, ma anche uova di pesce, pollo e formaggi.

Come avviene in genere con la cucina giapponese, nella preparazione degli uramaki si presta molta attenzione all’estetica e all’accostamento degli ingredienti, per ottenere come risultato una perfetta armonia non solo di sapori ma anche di colori.

Il nostro ristorante giapponese a Milano propone tantissime varianti di uramaki preparati al momento con ingredienti freschissimi, anche per il servizio d’asporto.

Siamo a disposizione per offrire i nostri migliori uramaki agli ospiti, con la possibilità di preparare anche versioni personalizzate, per soddisfare ogni specifica richiesta.

Uramaki: quali sono i principali ingredienti

In sintesi, questa specialità giapponese è composta da due o più ingredienti, avvolti in un’alga nori a sua volta rivestita di riso, arricchito da semi o da uova di pesce.

Le possibilità per preparare il ripieno sono ovviamente infinite, tuttavia gli ingredienti di base sono il pesce crudo e le verdure.

I pesci più adatti alla preparazione dell’uramaki sono in prevalenza il salmone e il tonno, abbinati di solito a cetrioli, zucchine, mango o avocado.

Naturalmente, la fantasia del nostro chef e i desideri espressi dai nostri clienti consentono di sperimentare molti altri accostamenti, costituiti da ingredienti inediti e armonie particolarmente creative.

Prepariamo uramaki con tempura di gamberi, tartare di tonno, salmone grigliato, branzino o astice, versioni con carne di pollo o di manzo, insalata e cipolla, o addirittura vegetariane, con formaggi freschi, avocado e pomodorini, e vegane, con mandorle e frutta.

Invitiamo gli ospiti del nostro ristorante giapponese a San Siro a scegliere e provare gli urumaki preferiti e siamo a disposizione per crearne nuove varianti, inedite e squisite.

 

Categories: Cucina Giapponese

Birra Giapponese: scopri le nostre Asahi e Sapporo

04/01/2021

La Birra Giapponese ha una propria storia. Nello specifico, ci possiamo riferire in particolar modo alla Asahi e alla Sapporo, di cui vi parleremo in questo articolo. Gustare una buona birra giapponese al ristorante e abbinarla ai piatti vi permetterà di riscoprire un nuovo sapore per il vostro palato!

Birre Giapponesi: ecco cosa sapere a riguardo

Se state pensando di andare a mangiare per la prima volta al ristorante giapponese, o semplicemente desiderate provare la birra del Giappone, possiamo parlarvi delle più famose, ovvero la Sapporo e la Asahi. Come è realizzata la birra giapponese? Quali sono gli ingredienti e i processi di fermentazione?

La birra giapponese è indubbiamente una delle bevande alcoliche più popolari in Giappone. Pensate che, in quanto a popolarità e uso, in alcune regioni, a partire dalla metà del XX secolo, se ne fa un largo consumo più del sakè stesso, simbolo del Giappone. La  birra Asahi, per esempio, è molto diffusa ed è preparata con ingredienti base, come acqua, luppolo, orzo e malto. Si utilizza il lievito Asahi No 318.

Asahi e Sapporo: alla scoperta delle birre più famose

Vi interesserà sapere che molte birre giapponesi sono prodotte all’estero. La Sapporo, ad esempio, è prodotta in Canada. Vi abbiamo parlato un po’ della Asahi, ed è giusto introdurre anche un’altra birra, ovvero la Sapporo. Ci troviamo di fronte forse a una delle marche più famose.

È prodotta sin dalla fine dell’800. La società giapponese ha cinque birrifici di Sapporo in Giappone, ma ne ha anche il Canada, a La Crosse e nel Wisconsin. La Sapporo detiene il primato: è la prima birra giapponese venduta in America. All’interno della Sapporo, troviamo i classici ingredienti: acqua, orzo, luppolo e malto. Il processo per realizzare le birre giapponesi è molto simile al Sakè.

Ci sono altre birre giapponesi? Sì, per esempio la Kirin, che è stata sviluppata per la prima volta nel birrificio della Spring Valley. Sulle lattine, oltretutto, troviamo alcuni simboli della stagione giapponese; le foglie di acero e i sakura. La birra giapponese è decisamente da assaggiare, magari abbinandola a un buon piatto della tradizione.

Per coloro che vogliono scoprire le ricette della cucina giapponese, Miyama può proporre numerosi piatti, dal sushi al sashimi, fino alle tradizionali pietanze calde del Giappone. Un tripudio di sapori e di gusto: vi invitiamo a venire nel nostro ristorante per scoprire di più!

 

 

Barca Ristorante Giapponese

Miyama: servizio di cucina d’asporto e take away

21/12/2020

Con il perdurare dell’emergenza sanitaria, anche la possibilità di uscire a pranzo o a cena nel proprio ristorante preferito è momentaneamente preclusa, a causa della chiusura di pubblici esercizi e ristoranti.

 

Anche il nostro ristorante giapponese di Milano, naturalmente, ha dovuto rispettare quanto stabilito dalle autorità governative, osservando i periodi di ingressi contingentati e di chiusura.

 

Cosa può fare, quindi, chi sente il desiderio di un pranzo o una cena giapponese, o si una ricca degustazione del migliore sushi, in un periodo difficile e complesso come questo?

 

Noi di Miyama ci siamo organizzati al meglio per garantire sempre un servizio completo e accurato, e per permettere ai nostri clienti di gustare sempre e comunque i migliori piatti della gastronomia giapponese anche durante il periodo di chiusura al pubblico.

 

Siamo infatti in grado di proporre il servizio di cucina take away, sia a pranzo che a cena, con possibilità per i nostri clienti di scegliere tra i piatti proposti dal nostro menù o di preordinare le specialità preferite via telefono o whatsapp.

 

Abbiamo inoltre predisposto un servizio di delivery a domicilio che copre la nostra zona di riferimento: consigliamo quindi, in fase di prenotazione, di verificare se il proprio recapito rientra nell’area predisposta per la consegna a domicilio.

 

Cucina d’asporto a pranzo e a cena

 

Grazie alla cucina take away, è possibile gustare le nostre migliori specialità a casa, in ufficio o in qualsiasi luogo, e concedersi una pausa piacevole, rilassante e saporita anche con i ristoranti chiusi.

 

Contattando i nostri recapiti, telefono o whatsapp, è possibile ordinare i piatti preferiti, chiedere la quantità desiderata e accordarsi con precisione per il momento del ritiro.

 

Con questo servizio, e con la consegna a domicilio, intendiamo offrire ai nostri clienti la possibilità di assaporare anche in questo periodo la migliore cucina del Giappone, sempre con la garanzia della qualità elevata di ogni ingrediente e della massima freschezza.

 

I piatti vengono preparati al momento e confezionati con materiali appositi per mantenerli in perfette condizioni, accompagnati dal proprio vino preferito e da tutti gli accessori utili ad allestire una cena o un pranzo in stile giapponese al cento per cento.

 

 

 

Sushi, sashimi e specialità del Giappone

 

La nostra cucina è a disposizione per preparare sushi e sashimi a regola d’arte, come vuole la tradizione, e per proporre degustazioni e piatti particolari, selezionando i migliori ingredienti e rispettando le tecniche di preparazione, di cottura e di presentazione, per ricreare anche a casa l’atmosfera raffinata del nostro ristorante.

Sushi

Miyama servizio a domicilio Delivery

30/11/2020

Ecco che, improvvisamente, ti assale la voglia di una cena giapponese perfetta e curata in ogni dettaglio, dall’antipasto al dessert, oppure di gustare il sushi durante la pausa pranzo o in un momento di relax. Ma purtroppo, hai dimenticato che in questo periodo i ristoranti sono chiusi e, di conseguenza, sei costretto a rinunciare al tuo desiderio.

 

In realtà non è così: grazie al nostro servizio di cucina giapponese a domicilio a Milano, oggi puoi ricevere direttamente a casa, o presso il tuo luogo di lavoro, i nostri piatti e le nostre specialità, ordinare un intero menù o scegliere il sushi che più ti piace per la tua pausa pranzo, e gustarlo in tutta tranquillità.

 

Miyama è il nostro ristorante giapponese di Milano situato in zona San Siro, che ti offre ogni giorno una ricca scelta delle migliori specialità gastronomiche del Giappone, con un focus particolare verso il sushi e il sashimi, preparati secondo la tradizione e con ingredienti freschissimi e selezionati.

 

Nel momento in cui desideri gustare le nostre specialità, anche in questo periodo di chiusura, non devi fare altro se non chiamarci e verificare se il recapito presso il quale vuoi ricevere il pranzo o la cena rientrino nella zona coperta dal nostro servizio di delivery.

 

Pranzo e cena in perfetto stile giapponese direttamente a casa tua

 

Per una serata in stile giapponese, un pranzo con le nostre specialità o un aperitivo accompagnato dal miglior sushi, chiamaci al telefono o inviaci un messaggio whatsapp: se il tuo indirizzo è incluso nella nostra zona di delivery, provvederemo ad organizzare tutto nel più breve tempo possibile.

 

Riceverai direttamente al recapito da te indicato i piatti che preferisci, eventualmente accompagnati dai nostri vini, completi di tutti gli accessori necessari alla degustazione.

 

Naturalmente, se la tua casa o il tuo ufficio si trovano al di fuori della nostra zona di consegna, puoi comunque ricorrere al servizio d’asporto, ordinando in anticipo le tue specialità preferite o scegliendo quello che trovi nel nostro menù d’asporto.

 

Siamo aperti sia a pranzo che a cena: ordina i tuoi piatti via telefono o whatsapp, e accordati con noi per il ritiro presso il nostro ristorante.

 

Il servizio di consegna a domicilio e il servizio di cucina giapponese take away sono sempre attivi e garantiti e costituiscono la nostra soluzione alternativa per gustare la migliore cucina del Giappone anche in un periodo in cui non è possibile frequentare ristoranti e pubblici esercizi.

 

 

Miyama a casa tua: servizio d’asporto e servizio a domicilio

16/11/2020

Purtroppo, per chi ama uscire spesso a pranzo o a cena e provare l’emozione di nuovi sapori, si può dire che questo periodo non sia per niente dei migliori, con i ristoranti chiusi o disponibili solo per il servizio a domicilio e il take away.

 

D’altra parte, è anche vero che questa può essere l’occasione giusta per gustare le proprie specialità preferite direttamente a casa, in ufficio o in qualsiasi altro luogo: la consegna a domicilio permette infatti di disporre del pranzo o della cena entro breve tempo, e al recapito desiderato.

 

Anche Miyama, il ristorante giapponese di Milano dedicato agli appassionati di questa cucina unica e speciale, propone ai propri clienti un servizio accurato e completo di consegna a domicilio del menù preferito o, in alternativa, di take away.

 

Questo servizio è stato organizzato appositamente per superare un periodo complicato come quello attuale e per consentire comunque ai nostri clienti di non rinunciare al piacere del sushi e dei migliori piatti della cucina giapponese, a casa o in qualsiasi luogo: l’importante è che l’indirizzo indicato per la consegna rientri nella zona coperta dal nostro servizio Delivery.

 

Vuoi mangiare giapponese? Scopri i nostri servizi alternativi in tempo di chiusura

 

Anche se non è possibile mangiare al ristorante, perché rinunciare alla migliore cucina giapponese? Puoi ordinare il tuo menù preferito via telefono o semplicemente con un messaggio whatsapp, preferibilmente nelle ore pomeridiane, per la sera stessa o per il giorno dopo. È importante, nel momento in cui ci chiami, che tu ci dia subito le informazioni riguardo al recapito, per verificare che sia incluso nell’area urbana definita dal nostro servizio di delivery.

 

Se ciò non fosse possibile, non preoccuparti: puoi comunque usufruire del nostro servizio di take away e cucina d’asporto, che ti permette di acquistare direttamente presso il nostro ristorante i tuoi piatti preferiti, per gustarli in tutta tranquillità a casa, con la famiglia o gli amici, o in ufficio.

 

Per il servizio d’asporto ti consigliamo di chiamarci al fine di verificare la disponibilità dei piatti che desideri oppure per ordinare una specialità particolare o un quantitativo consistente.

 

Siamo aperti sia a pranzo che a cena, con la possibilità di richiedere un menù completo, una degustazione, oppure di scegliere tra un ricco assortimento di sushi, sashimi, tempura, zuppe e altre specialità caratteristiche della cucina giapponese, accompagnate dai tuoi vini preferiti.

 

Come mangiare con le bacchette

Come mangiare con le bacchette: 5 consigli utili

26/10/2020

Ti hanno invitato al ristorante giapponese e sei terrorizzato di fare una brutta figura? Non preoccuparti: in molti sono nella tua stessa situazione. Per quanto i giapponesi siano tra il popolo più cordiale e gentile al mondo, c’è da dire che il loro modo di mangiare ci lascia in difficoltà.

Se chiederai a un orientale perché non preferisce l’uso della forchetta, ti dirà, in completa onestà, che mangiare con le bacchette è molto più semplice. Ti starai chiedendo come, e non hai tutti i torti.

Devi andare al ristorante giapponese o cinese e hai l’ansia di mangiare con le bacchette?

Mangiare con le bacchette non è per tutti: alcuni hanno bisogno di più allenamento di altri. Se la tua amica ci riesce benissimo – e ha imparato subito – è perché ha una manualità più alta della tua. È stato dimostrato come le persone che battono molto a macchina, che suonano il piano, o che utilizzano principalmente le dita in un lavoro manuale, hanno molta più dimestichezza con le bacchette rispetto ad altre.

C’è anche da considerare chi ha le dita nodose: purtroppo, in questo caso è necessario fare un po’ più di pratica prima di andare al ristorante cinese o giapponese e dovere chiedere una forchetta al proprietario.

I nostri consigli per imparare a utilizzare le bacchette

Già, perché molti locali di cucina orientale non mettono sul tavolo alcuna posata, ad eccezione delle bacchette, ed è necessario chiederle. Di seguito, ti illustriamo dei passi e dei consigli su come riuscire a mangiare con le bacchette:

  • La bacchetta dovrebbe essere afferrata a un terzo della loro lunghezza totale. Pensate all’effetto leva: è questo che dovrebbe essere;
  • Prima di procedere a fare qualche prova, vi consigliamo di riscaldare molto le dita. Apritele e chiudetele per almeno due o tre minuti. In questo modo, vi allenerete e avrete le mani più elastiche;
  • Quando impugni le bacchette, non occorre fare troppa forza. Infatti, in questo modo non potrai utilizzarle nel modo corretto, ma continueranno a scivolarti dalle mani, oltre a comportare dei crampi alle dita. È meglio farlo con delicatezza;
  • La prima bacchetta dovrebbe essere messa tra l’incavo del pollice e dell’indice. La posizione è fissa: dovrebbe inoltre appoggiarsi sull’anulare;
  • La seconda bacchetta, invece, deve essere stretta tra il pollice, il medio e l’indice. Questa è quella che potrete manovrare in completa libertà per mangiare.

Un’ultima osservare è che le punte delle bacchette dovrebbero combaciare sempre.

Daifuku

Mochi: scopri questo gustoso dolce giapponese

12/10/2020

Il Mochi è uno dei dolci tipici del Giappone, forse uno dei più famosi. Ma come si prepara nello specifico? La cucina giapponese è ricca di varianti e soprattutto di dolci. Sicuramente, il Mochi è uno dei più famosi, ma quali sono le sue origini? Un dolce che conquista tutti, grandi e piccini, e di cui vale la pena parlare.

Mochi: origine del dolce giapponese più famoso

Il dolce Mochi, che si legge Moci, è un piatto che rientra nella cucina giapponese e che offre una consistenza molto particolare; morbida, soffice e gommosa, il mochi è preparato con un riso glutinoso. Anticamente, il Mochi era servito esclusivamente durante determinati eventi e tipi di cerimonie, mentre oggi è molto più diffuso ed è considerato anche un cibo di strada.

Sostanzialmente, per preparare il mochi, andiamo a martellare il riso glutinoso che è cotto a vapore in un mortaio di legno. Il mortaio di legno si chiama Usu, mentre il cucchiaio che andremo a utilizzare ha il nome di Kine. Mochi-Tsuki è il nome esatto della tecnica per preparare questi deliziosi dolcetti.

Come si prepara questo dolce giapponese? Ingredienti

C’è anche un secondo metodo per preparare il mochi: in questo caso, si va ad asciugare totalmente il riso glutinoso fino a ridurlo in una polvere finissima. La farina di riso dolce è diffusa in Giappone; con l’aggiunta dell’acqua, si avranno i nostri mochi. L’originale Mochi è realizzato con fagioli Azuchi.

Siete curiosi di scoprire come preparare il dolce Mochi a casa dopo aver letto le sue origini? Abbiamo pensato che potesse tornarvi utile approfondire gli ingredienti e in parte il procedimento. Avremo bisogno di riso glutinoso, di acqua, di zucchero e di amido di mais. Poi, possiamo pensare anche al ripieno del mochi, dal gelato al cioccolato o ai fagioli.

La farina di riso va mescolata insieme all’acqua, a cui andremo ad aggiungere lo zucchero. Possiamo anche aggiungere il colorante, per rendere di varie sfumature i nostri mochi. L’impasto può essere messo nel microonde per due minuti, per farlo cuocere bene. Controlliamolo, però: potrebbe avere bisogno di qualche altro minuto. Aggiungiamo anche l’amido di mais: dividiamo l’impasto e tagliamolo in quadratini. A questo punto, mettiamoli in frigo e pensiamo al nostro ripieno!

Per coloro che vogliono scoprire le ricette della cucina giapponese, Miyama può proporre numerosi piatti, dal sushi al sashimi, fino alle tradizionali pietanze calde del Giappone. Un tripudio di sapori e di gusto: vi invitiamo a venire nel nostro ristorante per scoprire di più!

 

 

 

Scopriamo le caratteristiche della birra giapponese

25/09/2020

Forse non tutti sanno che una delle bevande più consumate e gradite dai giapponesi non è non il sakè, la celebre e tradizionale bevanda di riso fermentato, ma la birra. Soprattutto negli ultimi tempi, le birre giapponesi sono diventate molto popolari e apprezzate non solo a livello nazionale, ma in tutto il mondo, e molti produttori di sakè hanno esteso l’attività tradizionale a quella di birrificio.

 

Gran parte delle birre locali hanno una produzione stagionale, concentrata soprattutto in autunno, epoca in cui si producono maggiormente le birre dal contenuto alcolico più alto.

 

Vi invitiamo a gustare la migliore birra del Giappone per accompagnare le specialità proposte dal nostro ristorante giapponese. Tuttavia, la birra non costituisce comunque una novità per il Giappone: era già conosciuta, consumata e prodotta intorno al 1600.

 

Le principali varietà di birra giapponese

 

Le birre giapponesi più note anche in occidente, tra cui i rinomati marchi Sapporo, Asahi e Kirin, rientrano nella categoria delle birre Lager a bassa fermentazione, e vengono prodotte con metodi occidentali. Le birre di riso, la cui tecnica produttiva è simile a quella del sake, sono piuttosto chiare e leggere, con un retrogusto lievemente amaro.

 

Le birre artigianali in Giappone vengono prodotte da poco più di 20 anni, oggi i microbirrifici del Giappone sono abbastanza numerosi e offrono un prodotto di alta qualità, molto apprezzato anche al di fuori dai confini nazionali.

 

Le diverse varietà di birre giapponesi si distinguono per la quantità di malto che contengono: la normativa locale, molto precisa, permette di chiamare “birra” solo le bevande la cui percentuale di malto superi il 67%.

 

Al di sotto di questa percentuale, non si tratta di birra ma di happoshu: anche le birre importate dall’estero che non superino tale soglia, vengono etichettate e categorizzate come happoshu.

 

Negli ultimi anni è nata anche una birra a base di soia, inserita nella categoria di bevande dette happousei in quanto non rientra nelle due precedenti.

 

Birre artigianali e microbirrifici

 

La possibilità di produrre artigianalmente la birra concessa dalla normativa giapponese verso la metà degli anni Novanta ha consentito la nascita e lo sviluppo di oltre 200 microbirrifici che oggi producono ogni genere di birra.

 

Grazie alla collaborazione tra le piccole imprese e la concessione delle licenze anche a ristoranti e bar, attualmente in Giappone coesistono tranquillamente sia i grandi marchi industriali, sia i produttori artigianali e i microbirrifici.

 

La popolarità della birra in tutto il Giappone viene confermata anche dal grande afflusso di pubblico nei diversi festival organizzati ogni anno, in particolare a Tokyo, a Osaka e a Yokohama.

 

 

Come mangiare con le bacchette

Cucina giapponese: ecco quali sono gli utensili indispensabili

07/09/2020

Spesso, chi ha provato la migliore cucina del Giappone, magari durante un viaggio, oppure nel nostro ristorante giapponese, o ancora a casa di un amico giapponese, desidera sperimentare personalmente la preparazione di qualche piatto tipico.

 

La cucina giapponese non è delle più semplici, soprattutto se l’intento è quello di raggiungere un risultato eccellente, tuttavia, per chi ha pazienza, preparare qualche specialità può essere una piacevole soddisfazione.

 

Poiché la cucina tradizionale Giappone è molto differente da quella dell’Occidente, prima di iniziare consigliamo di dotarsi di alcuni utensili indispensabili per la preparazione delle specialità più classiche, oltre ad avere a disposizione, ovviamente, tutti gli ingredienti adatti.

 

La cuoriciso elettrica

 

Uno dei piatti più noti e graditi anche agli occidentali è senza dubbio il sushi. Apparentemente semplice, il sushi in realtà richiede la massima cura, a partire dalla scelta e dalla cottura del riso.

 

In commercio è abbastanza facile trovare riso per sushi di ottima qualità in qualsiasi negozio di alimenti etnici così come al supermercato, per cuocerlo alla perfezione è importante munirsi di una cuociriso elettrico, un piccolo elettrodomestico presente in tutte le case giapponesi.

 

La cuociriso richiede solo di essere riempita con acqua e riso nelle dosi indicate perché provveda a portare a termine la cottura, impostando automaticamente temperatura e tempo. Attenzione: prima di cuocere il riso è necessario lavarlo a lungo e accuratamente.

 

Un set di coltelli giapponesi

 

La produzione di lame affilatissime è un’altra antica tradizione del Giappone, e per tagliare il pesce crudo per sushi e sashimi disporre di un coltello adatto è importantissimo.

 

I coltelli giapponesi sono splendidi da vedere e dotati di lame pregiate e molto costose: per le preparazioni casalinghe è comunque sufficiente un set di coltelli di fascia media.

 

Una piastra elettrica

 

Alcune specialità a base di pesce, come le polpettine di polpo takoyaki, richiedono necessariamente l’uso di una piastra elettrica, peraltro utile anche per diverse altre preparazioni. L’ideale è un modello di dimensioni contenute, versatile e adatto anche da lasciare in tavola.

 

Servizio da sushi e tovaglietta

 

La cucina giapponese, come sappiamo, è anche questione di estetica. Per servire un sushi a regola d’arte, la tavola richiede una grande attenzione ad ogni dettaglio, rispettando naturalmente lo stile essenziale tipico di questo paese.

 

Una tovaglietta di bambù e un servizio classico da sushi in porcellana bianca sono sufficienti a creare una piacevole atmosfera nipponica in ogni casa.

Edamame: scopriamo insieme questo alimento

24/08/2020
L’Edamame è uno degli alimenti più proposti dai ristoranti giapponesi. Ma che cosa sono nello specifico? Ci sono delle modalità di uso? In questo articolo vi parleremo anche delle proprietà dell’edamame: sono ricchi di nutrienti e fanno bene al nostro organismo. Scopri di più su uno degli antipasti tipici della cucina giapponese.

Edamame: cosa sono?

Sfogliando il menù di un ristorante giapponese, tra le prime scelte sicuramente avrete trovato i famosi edamame. È, in effetti, un piatto tipico, che di solito viene servito come antipasto. I fagioli di soia, ovvero gli edamame, sono una fonte di proteine e di vitamine; presentano, infatti, vari benefici e proprietà.I fagiolini di soia rappresentano prima di tutto una fonte ricchissima di proteine di elevata qualità. Sono composti, infatti, da amminoacidi essenziali per il nostro organismo; pensate che 100 grammi di edamame contengono ben 10,9 grammi di proteine. Tra i micronutrienti presenti, invece, citiamo sali minerali e vitamine.I sali minerali presenti sono il calcio, il ferro, il sodio e il fosforo. Invece, per quanto riguarda le vitamine, sono presenti in gran numero la B e la C, ma anche moltissimi antiossidanti e flavonoidi. Gli antiossidanti sono essenziali per un corretto regime alimentare, per rafforzare il nostro sistema immunitario e per mantenerci giovani e in salute.

Come mangiare e quali sono le loro proprietà

Come cucinare gli edamame? Possiamo semplicemente aggiungere in una pentola qualche tazza di acqua, un pizzico di sale e i nostri edamame: li faremo cuocere per circa cinque minuti, non di più, poiché sono estremamente teneri. Non facciamoli cuocere troppo; non devono infatti perdere la loro tipica consistenza. Possiamo servirli come contorno oppure saltarli in padella con salsa di soia e semi di sesamo.C’è anche l’alternativa per cui possiamo acquistare i nostri edamame surgelati; a questo punto, invece, possiamo semplicemente scongelarli, poiché sono precotti, e saltarli in padella come più vogliamo: anche con un filo di olio e di sale. Il sale va dosato però molto attentamente; potremmo ottenere altrimenti un sapore troppo forte e deciso! Per coloro che vogliono scoprire le ricette della cucina giapponese, Miyama può proporre numerosi piatti, dal sushi al sashimi, fino alle tradizionali pietanze calde del Giappone. Un tripudio di sapori e di gusto: vi invitiamo a venire nel nostro ristorante per scoprire di più

Categories: Cucina Giapponese

Sushi

Segui i nostri consigli per riconoscere un sushi di qualità

03/08/2020

Il sushi è la specialità giapponese più nota e diffusa in Occidente, al punto da essersi trasformata in una vera e propria tendenza. Oggi è possibile gustare questo piatto tipico nei ristoranti giapponesi specializzati così come nei sushi bar oppure acquistarlo già pronto al supermercato, mentre i più creativi e curiosi possono trovare gli ingredienti per prepararlo da sé.

 

Per quanto molti lo apprezzino senza quasi conoscerne gli ingredienti di base, il sushi ha una storia molto antica, al punto che sulle sue origine esiste una certa confusione. Si può dire che il sushi abbia radici nell’antica Cina, dove il pesce, per favorirne la conservazione, veniva fatto fermentare nel riso, con salsa di soia e wasabi.

 

Il sushi attuale viene preparato in tantissime varianti, gli ingredienti principali restano tuttavia pesce crudo, riso, alga Nori e alcune verdure. Il sushi viene servito in piccoli bocconi da mangiare con le bacchette o direttamente con le mani, accompagnato da wasabi e salsa di soia.

 

Il nostro ristorante giapponese di Milano propone una ricca varietà di sushi, preparato pochi minuti prima di essere portato in tavola con ingredienti selezionati e pesce freschissimo, garantito per l’alta qualità. Per chi è solito consumare il sushi in diversi locali pubblici o acquistarlo d’asporto, si raccomanda di prestare la massima attenzione alla qualità, proprio perché la presenza del pesce crudo richiede la freschezza assoluta.

 

Il riso è l’ingrediente fondamentale del sushi: deve essere compatto ma non appiccicoso, ideale quindi per essere consumato come finger food, con un leggero aroma di aceto. Per il pesce, naturalmente, è importante esigere la massima freschezza: il colore deve presentare la sfumature naturali, con la pelle lucida e un piacevole aroma di mare. Infatti, entrando in un ristorante giapponese di qualità, la percezione non deve essere quella di un odore di pesce poco gradevole, ma di un aroma delicato e fresco.

 

Il wasabi originale viene preparato con una radice di non facile reperimento, per cui può capitare che venga sostituita con rafano e con l’aggiunta di un colorante verde. Un wasabi di qualità ha un aroma dolce e un gusto molto intenso e viene preparato con radici grattugiate poco prima di essere servito. Anche la salsa di soia deve essere fresca, e non preconfezionata, inoltre un ottimo ristorante ne suggerisce anche l’uso corretto: solo sul pesce e non sul riso.

 

Il sushi deve essere consumato pochi minuti dopo la preparazione, quando il riso è ancora leggermente tiepido e il pesce fresco: gli chef del nostro ristorante in zona San Siro preparano il sushi al momento dell’ordinazione, servendolo al tavolo non appena il riso abbia raggiunto la temperatura ambiente.

 

 

Cucina Giapponese

Perchè provare la cucina giapponese?

15/07/2020

 

 

Non avete mai provato la cucina giapponese? Noi di Miyama, vi daremo dei validi motivi per provarla. Ve lo promettiamo, non ve pentirete!

Vi diamo 6 motivi per cui dovete assolutamente assaggiare la cucina giapponese

  1. Mangiare un cibo “bello”: la particolarità del sushi, che ha incantato molti italiani, è la sua bellezza. Il sushi è considerato un cibo esteticamente bello, anche da noi giapponesi. I cuochi giapponesi sono molto abili nel ricreare delle pietanze che siano esteticamente perfette e che al contempo possano essere una gioia per il palato. È la caratteristica principale del sushi, dopotutto;
  2. Mangiare sano grazie al sushi: sapevi che il sushi è considerato dietetico? La cucina giapponese è stata una delle più copiate al mondo, negli ultimi anni. Perché? Qual è la differenza? Il classico pesce e riso è molto dietetico: certo, vi sconsigliamo di ordinare futomaki fritti o uramaki con gambero in tempura e maionese. Provare la cucina giapponese è anche un modo per mantenersi in forma e seguire una dieta nuova;
  3. Avvicinarsi alla cultura orientale: la cultura occidentale è conosciuta in tutto il mondo, ma anche noi orientali abbiamo delle usanze e una cucina che vogliamo farvi conoscere. Come per l’Italia molti piatti rappresentano la cultura del popolo, anche il nostro sushi ha una storia antica e ben radicata nella tradizione popolare;

Non c’è solamente il sushi: anche i piatti caldi sono ottimi!

  1. Provare una cucina diversa: cambiare regime alimentare per una sera non è sempre un male. Provare nuove culture, nuovi cibi ci stimola la fantasia e ci fa sentire in una terra straniera, pur essendo ancora in Italia. È perfetto per chi non ha la possibilità al momento di viaggiare, ma è ugualmente curioso di scoprire nuovi sapori;
  2. Assaggiare i piatti caldi: se non vi piace il pesce crudo, non temete! La cucina giapponese vanta moltissimi piatti caldi, a base di carne e di pesce. Uno dei nostri punti forti è la carne alla griglia, soprattutto il pollo e il manzo. Oltre a questo vi consigliamo anche di assaggiare il ramen e gli udon, la pasta giapponese accompagnata da verdure e da carne o pesce a scelta;
  3. Perché è altamente digeribile: se avete paura di mangiare fuori e temete di appesantirvi troppo, be’, la cucina giapponese è una delle più digeribili al mondo, proprio per la presenza di ingredienti semplici e non grassi complessi.

Categories: Cucina Giapponese

Barca Ristorante Giapponese

Quanto è importante abbattere il pesce?

30/06/2020

 

In questo periodo, si sà, è necessario essere molto attenti alla propria salute seguendo regole igieniche che eviti la diffusione del Coronavirus. Noi di Miyama, come sempre, ci impegniamo a difendere la salute dei nostri clienti utilizzando tutti i dispositivi di sicurezza del caso. Una cosa però non è mai cambiata, la nostra attenzione verso l’operazione di abbattimento del pesce, fondamentale per la preparazione del sushi. Infatti, per preparare questa rinomata specialità, così come molti altri piatti tipici della cucina giapponese, uno degli ingredienti principali è il pesce crudo. Una vera e propria prelibatezza, è vero, tuttavia qualcuno potrebbe essere un po’ dubbioso, considerando che il pesce crudo è un alimento molto delicato e rapidamente deperibile.

 

È quindi importante sapere che, in realtà, il pesce crudo può essere consumato tranquillamente, qualora venga eseguita una procedura nota con il termine di abbattimento. L’abbattimento del pesce, la stessa regola vale anche per altri alimenti, consiste nel portare rapidamente il prodotto ad una temperatura estremamente bassa, in moda da escludere il rischio di un rapido sviluppo di batteri e microrganismi.

 

L’abbattimento del pesce è quindi una procedura indispensabile per garantire la freschezza e la qualità del prodotto e per offrire ai consumatori un prodotto totalmente sicuro. La preparazione del sushi e delle altre specialità giapponesi richiede accuratezza e competenze tecniche, ma per quanto riguarda il pesce crudo è necessario gestire correttamente anche la temperatura. Se non viene osservato il massimo controllo, questo prodotto può deperire anche molto velocemente: l’abbattimento del pesce consente quindi di godere del gusto incomparabile del pesce crudo, con la garanzia assoluta della freschezza.

 

Il procedimento richiede la presenza di uno strumento apposito, detto appunto abbattitore, che permette di abbassare molto velocemente la temperatura di un alimento e di portarlo in tavola privo di qualsiasi rischio di contaminazione batterica. Chiunque apprezzi la cucina giapponese, e in particolare il sushi e le preparazioni a base di pesce crudo, è tenuto ad informarsi sempre presso il ristorante che ha scelto in merito alla corretta esecuzione della procedura di abbattimento del pesce. L’abbattitore è uno strumento professionale e non può essere sostituito da nessun altro dispositivo, nemmeno da un freezer o da una cella frigo a bassa temperatura.

 

Non a caso, entrando in un ristorante giapponese di ottima qualità, non si percepisce il classico “odore di pesce”, ma un aroma delicato e piacevole. Occorre anche tenere presente che non tutti i pesci si prestano ad essere consumati crudi: seguendo la tradizione del miglior sushi, il nostro ristorante giapponese a Milano propone specialità a base di salmone, tonno, branzino e orata, trattati secondo quanto previsto dalle normative igienico / sanitarie previste per questo tipo di alimenti.

 

Situato in zona San Siro e facilmente raggiungibile, il ristorante Miyama offre una vasta scelta di sushi, preparato pochi minuti prima di essere servito, con pesce freschissimo e ingredienti selezionati, disponibile anche d’asporto.

 

 

tartufo

Perchè provare la cucina giapponese?

15/06/2020

Molte persone sono estremamente legate alle propria cucina di origine.. ma in un mondo con così tante culture, perchè limitarsi solo ad una? Avete mai provato la cucina giapponese?

 

Ecco perchè dovete assolutamente assaggiare la cucina giapponese

  1. Mangiare un cibo “bello”: la particolarità del sushi, che ha incantato molti italiani, è la sua bellezza. Il sushi è considerato un cibo esteticamente bello, anche da noi giapponesi. I cuochi giapponesi sono molto abili nel ricreare delle pietanze che siano esteticamente perfette e che al contempo possano essere una gioia per il palato.
  2. Mangiare sano grazie al sushi: sapevi che il sushi è considerato un alimento dietetico? Il classico sushi con pesce crudo e riso è molto dietetico: certo, vi sconsigliamo di ordinare futomaki fritti o uramaki con gambero in tempura e maionese. Provare la cucina giapponese è anche un modo per mantenersi in forma e seguire una dieta nuova;
  3. Avvicinarsi alla cultura orientale: la cultura occidentale è conosciuta in tutto il mondo, ma anche noi orientali abbiamo delle usanze e una cucina che desideriamo farvi conoscere, infatti, anche il nostro sushi, come i piatti tipici della cucina italiana, ha una storia antica e ben radicata nella tradizione popolare;

Non esiste solo il sushi: anche i piatti caldi sono ottimi!

  1. Provare una cucina diversa: cambiare regime alimentare per una sera non è sempre un male. Provare nuove culture, nuovi cibi ci stimola la fantasia e ci fa sentire in una terra straniera, pur essendo ancora in Italia.
  2. Assaggiare i piatti caldi: se non vi piace il pesce crudo, non temete! La cucina giapponese vanta moltissimi piatti caldi, a base di carne e di pesce. Uno dei nostri punti forti è la carne alla griglia, soprattutto il pollo e il manzo. Oltre a questo vi consigliamo anche di assaggiare il ramen e gli udon, la pasta giapponese accompagnata da verdure e da carne o pesce.
  3. Perché è altamente digeribile: se avete paura di mangiare fuori e temete di appesantirvi troppo, be’, la cucina giapponese è una delle più digeribili al mondo, proprio per la presenza di ingredienti semplici e senza grassi saturi.

Categories: Cucina Giapponese

Tempura Special

Tempura giapponese: ricetta e modi d’uso

22/05/2020

La temperura giapponese è un gran classico presente nel nostro menù. Conosciuta al pari del sushi, è un piatto molto gustoso che prevede l’utilizzo di alcuni ingredienti base della cucina giapponese. In tempura può essere preparato il pesce, le verdure, ma anche il pollo: andiamo alla scoperta della ricetta e dei modi di uso di questa pietanza.

Tempura giappionese: storia

Come nasce la tempura giapponese? Qual è la sua storia? Ogni piatto ha una origine, una storia da raccontare.  Nel caso della tempura, il nome pare che risalga all’XVI secolo. Sì, perché durante quegli anni i giapponesi si incontrarono con alcuni missionari cristiani. Per tradizione, all’inizio di ogni stagione erano soliti seguire ben tre giorni di digiuno.

Tuttavia, nei giorni di digiuno i cristiani mangiavano unicamente il pesce e le verdure. Non è un caso, infatti, se questi sono gli ingredienti proposti spesso in tempura: perlopiù, parliamo di carote, di melanzane, di zucchine e di gamberi, ma non solo.

Ovviamente, oggi ci sono milioni di varianti e possiamo utilizzare tanti ingredienti. Ciò che rende speciale la tempura è, alla fine, la pastella, il metodo di cottura. C’è da aggiungere una piccola postilla: nonostante stiamo parlando di fritto, la tempura è ben più leggera rispetto ad altre tipologie.

Ricetta della tempura giapponese: una delizia per il palato!

Per quanto riguarda la pastella della tempura, andremo a utilizzare due ingredienti base, ovvero la farina di riso e l’acqua frizzante ghiacciata. In questo modo si otterrà una pastella perfetta, ma soprattutto andremo a mescolare con le bacchette in maniera vigoroso per prevenire i classici grumi. I grumi rovinerebbero la pastella!

Grazie all’unione di acqua frizzante ghiacciata e all’utilizzo dell’olio di sesamo bollente, lo shock termico creerà una pastella estremamente leggera e soprattutto super croccante, che sono le caratteristiche di una buona tempura giapponese.

Noi di Miyama, ad esempio, seguiamo la ricetta originale della tempura giapponese, utilizzando la farina di riso. Oltretutto, la farina di riso è perfetta per i celiaci! In questo modo tutti potranno degustare la deliziosa tempura scegliendo gli ingredienti preferiti!

Per coloro che vogliono scoprire le ricette della cucina giapponese, Miyama può proporre numerosi piatti, dal sushi al sashimi, fino alle tradizionali pietanze calde del Giappone. Un tripudio di sapori e di gusto: vi invitiamo a venire nel nostro ristorante per scoprire di più!

 

 

 

Ristorante giapponese Miyama: il sushi a casa tua!

14/05/2020

Carissimi Clienti,

vi informiamo che il nostro ristorante giapponese Miyama sarà aperto ogni sera con il servizio Delivery ( consegna a domicilio) e il servizio take away ( ritiro presso il ristorante).

Potrete preordinare chiamando lo 02.23163855 oppure su Whatsapp al numero 351.5966117.

 

Vi suggeriamo di effettuare gli ordini dalle 12.00 alle ore 18.00 effettuando una minima spesa di 50 euro per il delivery.

Chiamateci per scoprire se la vostra zona è coperta dal nostro servizio di Delivery.

Vi aspettiamo!

Il ristorante Miyama

 

DELIVERY

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Miyama, un ristorante con cucina giapponese delivery a Milano

05/05/2020

Miyama a Milano: alla scoperta della cucina giapponese

La cucina giapponese ha molto da offrire. Possiamo cominciare dagli antipasti, un vero e proprio tripudio di piatti caldi e freddi, dalla classica tartare fino all’edamame o all’insalata di alga wakame. Sono un inizio, per cominciare ad avvicinarsi alla cucina giapponese, fino a continuare per i primi piatti e una deliziosa portata di sushi misto.

Che cosa c’è sul nostro menù di asporto? Troverete numerosi antipasti della cucina giapponese: uno dei grandi classici sono i Gyoza di gamberi, di manzo o di branzino. Non dimentichiamo ovviamente una proposta vegetariana, con i gyoza alle verdure!

Per chi ama la tartare, è possibile ordinare numerose varianti di questa pietanza. Abbiamo inserito nel menù il tonno, il salmone, il gambero rosso di Mazara del Vallo. Una delle proposte estive prevede anche l’utilizzo della mozzarella di bufala, che ben si sposa con il sapore del pesce.

Ristorante Giapponese con servizio Delivery Milano: offriamo un servizio da asporto

Possiamo proseguire poi con un misto di Gunkan Sushi, una vera e propria delizia per il palato, nella versione normale o special, a seconda dei vostri gusti personali. I gunkan sono una delle proposte più deliziose del menù! Ciò che non poteva mancare era una scelta di hosomaki e di uramaki che venissero incontro ai gusti di tutti, con mix di ingredienti esplosivi.

Abbiamo deciso di offrire un servizio di take away Milano da asporto per dare la possibilità ai nostri clienti di mangiare il sushi anche in casa propria. Magari, state valutando di dare una festa con i vostri amici o i parenti e vi piacerebbe mangiare del sushi. Questo, grazie al ristorante Miyama, è possibile!

Per coloro che vogliono scoprire le ricette della cucina giapponese, Miyama può proporre numerosi piatti, dal sushi al sashimi, fino alle tradizionali pietanze calde del Giappone. Un tripudio di sapori e di gusto: vi invitiamo a venire nel nostro ristorante per scoprire di più!

 

 

 

Tempura Maki

Futomaki, il sushi ricco di gusto e di colori

17/04/2020

Tra le numerose varietà del sushi, la specialità della cucina giapponese probabilmente più apprezzata in occidente, il futomaki si distingue non solo per il gusto intenso e gradevole, ma anche per il magnifico effetto creato dall’accostamento di colore dei vari ingredienti.

 

Infatti, il futomaki è un tipo di sushi particolarmente creativo, per il quale si possono utilizzare ingredienti di vario tipo: dal pesce fresco, di solito salmone o tonno, alle verdure, alle uova di pesce, all’avocado. Come avviene per tutte le qualità di sushi, una volta preparato il rotolo di riso, ripieno con gli ingredienti preferiti, si avvolge nell’alga Nori e si taglia a bocconi di dimensioni adatte ad essere gustate come finger food.

 

Anche per il futomaki valgono le stesse regole del sushi in genere: pur trattandosi di un piatto semplice ed essenziale, richiede cura, precisione e ingredienti selezionati e garantiti per la freschezza. Alimenti molto delicati come il pesce crudo o le uova di pesce devono essere rigorosamente freschissimi, non solo per la salute ma anche per non alterare minimamente il gusto del prodotto finale.

 

Anche la varietà di riso utilizzata per il futomaki è determinante: nella cucina del nostro ristorante giapponese di Milano utilizziamo solo riso italiano di ottima qualità, in grado di tenere bene la cottura senza perdere di consistenza.

 

Per quanto in Italia, e un po’ in tutto l’Occidente, il sushi rappresenti soprattutto una tendenza, occorre invece considerare che si tratta di una specialità ricca di gusto e di importanti principii nutritivi. Se consumato in quantità non eccessiva, questo piatto è ideale anche nelle diete ipocaloriche, inoltre non comporta alcun problema a chi soffre di celiachia.

 

Miyama, il nostro ristorante giapponese in zona San Siro, prepara il futomaki e le altre varietà di sushi nella propria cucina pochi minuti prima di servirle al tavolo: il tempo sufficiente perché il riso si raffreddi a temperatura ambiente. Il sushi è una specialità giapponese legata ad antiche tradizioni storiche e culturali, che richiede abilità tecniche e una profonda conoscenza dei diversi ingredienti.

 

Offriamo ai nostri clienti un locale accogliente e piacevole, dove trascorrere la serata con la famiglia o gli amici e gustare il miglior futomaki e le altre varietà di sushi, preparate secondo la tradizione giapponese utilizzando esclusivamente ingredienti di elevata qualità e pesce freschissimo.

 

Oltre al sushi, il nostro menù offre una vasta scelta di specialità della gastronomia giapponesi, sempre con la sicurezza della migliore qualità, da gustare nel nostro locale ma comunque disponibili anche d’asporto.

 

 

 

 

Prova il servizio delivery di Miyama con Deliveroo e Just Eat per una cena giapponese direttamente a casa

05/04/2020

Hai intenzione di organizzare una cena in stile giapponese senza la necessità di uscire di casa? Desideri ordinare sushi freschissimo o spaghetti saltati per la tua pausa pranzo in ufficio? Il nostro ristorante giapponese a Milano ti offre la possibilità di ordinare direttamente il tuo menù preferito, usufruendo del servizio di food delivery gestito tramite Deliveroo e Just Eat.

 

Se non hai ancora provato ad utilizzarlo, il servizio di food delivery permette ai proprietari di ristoranti e pubblici esercizi di effettuare la consegna a domicilio dei piatti desiderati, senza necessità di muoversi da casa e neanche di telefonare, utilizzando semplicemente l’applicazione apposita o la piattaforma web dedicata.

 

Negli ultimi tempi, il food delivery si sta diffondendo sempre di più anche in Italia, in quanto permette ad ognuno di scegliere il tipo di cucina preferita, di ordinare i piatti desiderati e di riceverli rapidamente al recapito indicato in fase di prenotazione.

 

Le applicazioni per la consegna a domicilio messe a disposizione dei ristoratori e dei loro clienti sono numerose, tuttavia il nostro ristorante giapponese di Milano si avvale principalmente di Deliveroo e Just Eat, tra le prime a diffondersi sul territorio italiano. Usufruire di questo servizio è molto semplice, è sufficiente effettuare l’ordinazione tramite sito web o applicazione, anche in anticipo di 24 ore, scegliendo i piatti desiderati e inserendo l’indirizzo esatto di consegna.

 

Il servizio di delivery food è la soluzione migliore per chi desidera portare in tavola le migliori specialità della cucina giapponese preparate dalla nostra cucina e recapitate direttamente a casa, al lavoro o in qualsiasi altro luogo, con la garanzia della consegna effettuata in tempi estremamente brevi.

 

Il ristorante Miyama propone ogni giorno una vasta scelta di specialità della cucina tradizionale giapponese, disponibili sia per il servizio al tavolo che d’asporto, preparate con pesce freschissimo e ingredienti selezionati. Consigliamo di contattarci telefonicamente per le ordinazioni di piatti particolari o per i quantitativi consistenti, e di verificare se la zona di riferimento sia servita dal nostro servizio di consegna.

 

La cucina giapponese, per chi ancora non la conoscesse, è molto legata ad antiche tradizioni ed è ricca non solo di gusto ma anche di colori e di armonia. Ogni piatto viene curato in tutti i minimi dettagli, per raggiungere la perfezione anche nell’aspetto. Nel nostro ristorante utilizziamo solo ingredienti della migliore qualità e pesce freschissimo, impegnandoci ad offrire ai clienti un vero e proprio viaggio tra i sapori e gli aromi di questo splendido paese.

 

 

sushi a casa

Segui i nostri consigli per riconoscere un sushi di qualità

01/04/2020

Il sushi è la specialità giapponese più nota e diffusa in Occidente, al punto da essersi trasformata in una vera e propria tendenza. Oggi è possibile gustare questo piatto tipico nei ristoranti giapponesi specializzati così come nei sushi bar oppure acquistarlo già pronto al supermercato, mentre i più creativi e curiosi possono trovare gli ingredienti per prepararlo da sé.

 

Per quanto molti lo apprezzino senza quasi conoscerne gli ingredienti di base, il sushi ha una storia molto antica, al punto che sulle sue origine esiste una certa confusione. Si può dire che il sushi abbia radici nell’antica Cina, dove il pesce, per favorirne la conservazione, veniva fatto fermentare nel riso, con salsa di soia e wasabi.

 

Il sushi attuale viene preparato in tantissime varianti, gli ingredienti principali restano tuttavia pesce crudo, riso, alga Nori e alcune verdure. Il sushi viene servito in piccoli bocconi da mangiare con le bacchette o direttamente con le mani, accompagnato da wasabi e salsa di soia.

 

Il nostro ristorante giapponese di Milano propone una ricca varietà di sushi, preparato pochi minuti prima di essere portato in tavola con ingredienti selezionati e pesce freschissimo, garantito per l’alta qualità. Per chi è solito consumare il sushi in diversi locali pubblici o acquistarlo d’asporto, si raccomanda di prestare la massima attenzione alla qualità, proprio perché la presenza del pesce crudo richiede la freschezza assoluta.

 

Il riso è l’ingrediente fondamentale del sushi: deve essere compatto ma non appiccicoso, ideale quindi per essere consumato come finger food, con un leggero aroma di aceto. Per il pesce, naturalmente, è importante esigere la massima freschezza: il colore deve presentare le sfumature naturali, con la pelle lucida e un piacevole aroma di mare. Infatti, entrando in un ristorante giapponese di qualità, la percezione non deve essere quella di un odore di pesce poco gradevole, ma di un aroma delicato e fresco.

 

Il wasabi originale viene preparato con una radice di non facile reperimento, per cui può capitare che venga sostituita con rafano e con l’aggiunta di un colorante verde. Un wasabi di qualità ha un aroma dolce e un gusto molto intenso e viene preparato con radici grattugiate poco prima di essere servito. Anche la salsa di soia deve essere fresca, e non preconfezionata, inoltre un ottimo ristorante ne suggerisce anche l’uso corretto: solo sul pesce e non sul riso.

 

Il sushi deve essere consumato pochi minuti dopo la preparazione, quando il riso è ancora leggermente tiepido e il pesce fresco: gli chef del nostro ristorante in zona San Siro preparano il sushi al momento dell’ordinazione, servendolo al tavolo non appena il riso abbia raggiunto la temperatura ambiente.

 

 

Carpaccio Misto

Il carpaccio di pesce, una tipica specialità della cucina giapponese

01/04/2020

Il carpaccio di pesce, ovvero il pesce fresco e crudo tagliato in fettine sottilissime e gustato al naturale, è una specialità caratteristica della cucina giapponese, e per poterne apprezzare il gusto e le qualità nutrizionali è necessario utilizzare esclusivamente pesce freschissimo e garantito. I piatti di carpaccio possono essere misti, quindi preparati con diverse varietà di pesce fresco, oppure specifici di un solo pesce: i più indicati sono il salmone, il tonno e il branzino.

 

Per quanto si tratti di un piatto essenziale, la preparazione del carpaccio di pesce è da considerarsi piuttosto complicata e necessita un’estrema attenzione anche per quanto riguarda la presentazione finale. Il pesce, che come si è detto deve essere rigorosamente fresco, dopo essere stato lavato accuratamente e liberato completamente dalle lische, viene tagliato in fette estremamente sottili, quasi trasparenti, utilizzando un coltello affilato la cui lama viene passata in direzione obliqua.

 

Il carpaccio di pesce è una preparazione che esprime perfettamente l’equilibrio, la precisione e il minimalismo caratteristici di tutta la cultura giapponese. Le fettine di pesce devono essere tagliate in modo tale da mantenere la giusta consistenza, né troppo sottili né troppo spesse e, nel caso di un carpaccio di pesce misto, disposte sul piatto alternando i colori con eleganza. Una volta preparato, il carpaccio può essere completato con sale, pepe, succo di limone e guarnito con fiocchi di alghe, fettine di limone, prezzemolo o altri ingredienti decorativi.

 

Un piatto di carpaccio preparato alla perfezione può essere gustato così, al naturale, oppure arricchito con riso, verdure al vapore e salsa di soia. In ogni caso, si tratta di una specialità che richiede cura e precisione al fine di ottenere un risultato perfetto, oltre all’utilizzo di pesce di qualità superiore.

 

Il nostro ristorante giapponese a Milano offre l’occasione ideale per gustare un carpaccio di pesce perfetto in un ambiente accogliente, piacevole e raffinato, oltre a scoprire il gusto del sushi e delle altre più note preparazioni della cucina tradizionale giapponese. La cucina giapponese attualmente si è molto diffusa anche all’Ovest, trasformandosi in una sorta di tendenza, tuttavia occorre prestare la massima attenzione, poiché richiede non solo una profonda conoscenza delle tecniche, ma anche ingredienti selezionati e freschi.

 

Il carpaccio di pesce proposto dal nostro ristorante in zona San Siro è preparato con accuratezza, utilizzando esclusivamente pesci freschissimi, prevalentemente salmone, tonno, orata, branzino. Serviamo carpaccio misto o di una singola varietà di pesce secondo le diverse preferenze, e la preparazione avviene sempre poco prima di servire, per assicurare al cliente la massima freschezza.

Gunkan Manguro - Gunkan Ikura

Prova il gusto delle uova di pesce: salmone e tobiko

18/03/2020

Un altro ingrediente caratteristico della cucina giapponese sono le uova di pesce che, oltre al gusto delicato e molto singolare, si presentano con un aspetto e una colorazione davvero unici.

 

Le uova di salmone rappresentano una vera e propria prelibatezza, tanto da essere note anche con il nome di caviale rosso, e sono spesso presenti nelle specialità giapponesi, sebbene il salmone sia un pesce tipico dei paesi nordici.

 

Per garantire la massima qualità e freschezza, le uova di salmone devono essere estratte immediatamente e con delicatezza, si presentano con il caratteristico colore rosso acceso e possiedono un gusto intenso, molto apprezzato. Il caviale rosso non è solo gustoso e piacevole, ma anche benefico per la salute, grazie alla ricchezza di acidi grassi Omega 3.

 

Oltre alle uova di salmone, nella preparazione del sushi tradizionale si utilizzano spesso le uova di tobiko, una varietà di pesce volante. Queste uova hanno dimensioni molto piccole, una particolare consistenza che le rende leggermente croccanti e un colore rosso scuro e brillante, molto decorativo. Nei piatti di sushi, le uova di tobiko sono utilizzate infatti anche per l’aspetto estetico, mentre il gusto è leggermente affumicato. Ugualmente ad altre uova di pesce, anche quelle di tobiko contengono proteine e acidi grassi Omega 3, tali da renderle piuttosto salutari.

 

Come avviene per tutte le specialità della cucina giapponese, il sushi viene preparato con un riguardo estremo per l’aspetto, l’estetica, la precisione della forma e l’accostamento dei colori. Le uova di salmone e di tobiko, grazie al colore intenso, permettono di realizzare decorazioni suggestive e attraenti, che rendono ancora più piacevole l’esperienza del sushi.

 

Il ristorante giapponese Miyama di Milano è il luogo ideale dove gustare il miglior sushi, preparato nella nostra cucina pochi minuti prima di essere servito al tavolo per garantire la massima freschezza e la fragranza di ogni singolo ingrediente. Oggi il sushi è diventato un piatto di tendenza, viene consumato in grande quantità e persino preparato nelle versioni vegetariane. In realtà, è una pietanza molto antica, e può essere considerato il primo fast food / street food diffusosi in Giappone.

 

Per poter apprezzare il gusto e i benefici del sushi, un alimento naturale e ricco di elementi nutritivi importanti e salutari, è necessario che sia preparato con ingredienti selezionati, freschissimi e di alta qualità.

 

Nel nostro ristorante giapponese in zona San Siro utilizziamo esclusivamente pesce fresco, uova di pesce di provenienza certificata e garantita, riso italiano di alta qualità e alghe originali del Giappone, offrendo ai nostri clienti la possibilità di gustare un sushi preparato a regola d’arte.

 

 

tartufo

L’utilizzo dello zenzero nella cucina giapponese

15/03/2020

 

 

Lo zenzero proviene dalla radice di una pianta originaria dell’Asia, ed è reperibile in diverse forme: fresco, secco, in polvere, candito, cristallizzato o in salamoia. Si riconosce dal caratteristico gusto, intenso e leggermente piccante, e dell’aroma fresco e piacevole. Oltre a possedere parecchie proprietà benefiche per l’organismo, lo zenzero è una spezia molto usata in numerose preparazioni di cucina, dolci e salate.

 

Offre infatti un effetto antinfiammatorio, antiossidante e digestivo naturale, ed è un ottimo aromatizzante per marmellate, biscotti, gelati e liquori, oltre ad essere spesso abbinato ad altre spezie nei piatti a base di carne o di pesce.

 

Nella cucina giapponese lo zenzero è uno degli ingredienti sempre presenti sulla tavola, insieme al wasabi e alla salsa di soia, per accompagnare sushi, sashimi e altre caratteristiche specialità. Si tratta di zenzero marinato, chiamato comunemente gari, un prodotto ottenuto con un procedimento particolare, indispensabile per poter gustare tutta la squisitezza dei piatti tradizionali giapponesi.

 

Anche sul tavolo del nostro ristorante giapponese di Milano, lo zenzero viene servito sotto forma di fettine abbastanza sottili, dal caratteristico gusto fresco e piccante. Per preparare il gari è necessario avere a disposizione, oltre alla radice fresca di zenzero, aceto di riso, sale e zucchero.

 

Al fine di ottenere il risultato migliore, è necessario utilizzare zenzero freschissimo e morbido, tagliato a fettine o a piccoli pezzi e privato della buccia, da lasciare circa 12 ore immerse in acqua e sale prima di preparare il liquido per la marinatura.

 

Così lavorato, lo zenzero rappresenta un elemento fondamentale della cucina giapponese, soprattutto in abbinamento con sushi e sashimi. Viene infatti servito tra una portata e l’altra al fine di liberare la bocca dal gusto precedente e permettere di assaporare meglio i diversi alimenti. Lo zenzero marinato possiede inoltre le proprietà tipiche di questa radice: è antisettico, antinfiammatorio e favorisce la digestione. Si raccomanda di consumare sempre il gari quando si consumano diverse portate di sushi e sashimi proprio per poter gustare la piena armonia dei diversi aromi e sapori.

 

Al ristorante Miyama di Milano, lo zenzero marinato è sempre freschissimo, preparato ogni giorno in cucina e presentato in tavola per accompagnare le varie specialità. Proponiamo una scelta di piatti della cucina tradizionale giapponese, dai carpacci, alle zuppe, alle fritture, alle insalate, con la garanzia della massima freschezza e dell’alta qualità per ogni ingrediente.

 

Situato in zona San Siro, il ristorante Miyama propone sia il servizio al tavolo, in un ambiente piacevole e raffinato, sia la possibilità di ordinare i nostri piatti con il servizio di food delivery.

Sashimi Misto

Dieta e sushi: il piacere del gusto con poche calorie e un alto valore nutritivo

04/03/2020

Il sushi è una specialità tipica della cucina giapponese costituita da una serie di piatti i cui ingredienti di base sono riso, pesce, verdure, alghe e uova. Si tratta di una pietanza molto particolare, nella quale viene data molta importanza anche all’aspetto estetico e, sebbene nella tradizione giapponese il pesce sia un ingrediente fondamentale, oggi è abbastanza diffusa l’abitudine di preparare il sushi anche in versione vegetariana.

 

Chi sta seguendo una dieta o deve mantenere un regime alimentare ipocalorico può stare tranquillo, considerando che il sushi non è un alimento particolarmente ricco di calorie, ovviamente è importante non eccedere nella quantità. Per quanto in occidente sia quasi una moda, il sushi in Giappone è un alimento molto antico e la possibilità di consumarlo ovunque, anche direttamente con le mani, lo ha trasformato nel primo street food giapponese.

 

Nel contesto di una dieta dimagrante, si può dire che, in generale, ad esclusione di alcune fritture, la cucina giapponese sia tendenzialmente piuttosto leggera. Se preparato con cura, il sushi è un alimento non solo relativamente light, ma anche salutare: il pesce fresco è fonte di Omega 3, il riso è ricco di carboidrati complessi, l’alga Nori, che nel sushi è immancabile, contiene proteine, vitamine e sali minerali a fronte di un apporto calorico pari a zero.

 

Tuttavia, in caso di restrizioni alimentari, si consiglia di evitare la presenza di ingredienti molto calorici, come il pesce fritto, o ricchi di colesterolo, come i frutti di mare, privilegiando il riso, le alghe e il pesce crudo, come salmone e tonno.

 

Il ristorante Miyama, situato in zona San Siro, accoglie i clienti in un ambiente confortevole e raffinato, luogo ideale dove gustare un sushi di alta qualità, preparato secondo la tradizione della cucina tradizionale giapponese, con ingredienti selezionati e garantiti per la freschezza.

 

Siamo disponibili per offrire i nostri suggerimenti nella scelta del menù, consigliando i piatti più adatti in caso di diete, regimi alimentari e altre esigenze particolari. La cucina giapponese di alta qualità è molto leggera e si rivela ideale anche a chi soffre di celiachia o intolleranza al lattosio.

 

Nel nostro ristorante giapponese di Milano, il sushi e le altre specialità vengono preparate secondo la tradizione, con ingredienti freschissimi e con un’attenzione particolare, anche per quanto riguarda la presentazione dei piatti, che in Giappone viene considerata di grande importanza. Ogni pietanza è preparata al momento per assicurare la fragranza e l’integrità di tutti gli ingredienti, con la giusta quantità di condimento tale da raggiungere un perfetto equilibrio nel gusto: la cucina giapponese oggi è considerata una tendenza, ma è bene ricordare che costituisce una vera e propria tradizione culturale.

 

Pollo Yuan con Spinaci e Sesamo

Il pollo nella cucina giapponese

25/02/2020

Lo yakitori di pollo è una specialità tipica della cucina giapponese tradizionale, costituita da spiedini di carne di pollo tagliata in piccoli pezzi e cotti sulla griglia dopo alcune ore di marinatura.

 

In Giappone gli spiedini di pollo alla griglia non si gustano solo al ristorante ma sono considerati un vero e proprio street food, e vengono preparati in molte varianti. La differenza tra una e l’altra è dovuta principalmente all’utilizzo di salse di accompagnamento diverse, che possono avere un gusto più forte, delicato, piccante o agrodolce.

 

La caratteristica salsa per gli spiedini di pollo nella maggior parte dei casi è la salsa teriyaki, molto utilizzata anche per cuocere pietanze a base di carne e di pesce con il wok, ideale da abbinare non solo al pollo ma anche a carne di maiale e di agnello, pesci, crostacei e anatra.

 

Gli ingredienti tipici della salsa teriyaki sono salsa di soia, mirin (un tipo di sakè piuttosto dolce) e zucchero, talvolta anche zenzero. La teriyaki è la salsa giapponese più diffusa anche nella cucina occidentale, dove viene usata, con qualche variante, perfino per gli hamburger.

 

La preparazione degli spiedini di pollo in salsa teriyaki è relativamente semplice: tagliato a bocconcini, il pollo viene infilato sui tipici spiedini di bambù, immersi nella salsa e marinati per almeno un’ora, per poi procedere con la cottura sulla griglia, a fuoco molto vivace e per pochi minuti. La cottura breve e il fuoco alto permettono alla carne di cuocere rapidamente, mentre la salsa assume un invitante aspetto lucido e caramellato.

 

Per quanto non si tratti di un piatto particolarmente complesso, occorre prestare molta attenzione alla preparazione della salsa teriyaki e soprattutto scegliere carne di pollo di ottima qualità. Gli spiedini possono essere preparati solo con bocconcini di pollo, oppure alternati a qualche verdura, in genere cipollotto o scalogno. Per ottenere un gusto più intenso è consigliabile almeno qualche ora di marinatura, mentre la cottura deve permettere alla carne di mantenersi morbida internamente ma croccante all’esterno.

 

Gli spiedini di pollo in salsa teriyaki sono ideali in molte occasioni, immancabili in una degustazione gastronomica di specialità giapponesi, e perfetti anche per un aperitivo un po’ diverso dal solito o per una cena a buffet.

 

Il nostro ristorante giapponese a Milano offre i migliori spiedini di pollo in salsa teriyaki, utilizzando carni di alta qualità, con una salsa preparata secondo la tradizione. Situato in zona San Siro, il ristorante Miyama offre ai cliente un ambiente piacevole e rilassante dove trascorrere la serata con la migliore cucina del Giappone, preparata esclusivamente con ingredienti freschi e selezionati.

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Ebi Koroke in Salsa di Miso

Salsa ponzu: le caratteristiche e gli ingredienti

24/02/2020

La salsa ponzu è uno dei prodotti alimentari più noti agli appassionati della cucina giapponese. Si tratta infatti di una salsa classica e tradizionale, utilizzata per accompagnare moltissimi piatti e preparata con ingredienti tipici della gastronomia di questo paese.

 

Gli ingredienti basilari per la preparazione della salsa ponzu tradizionale sono le alghe kombu, una varietà di sakè dolce noto con il nome di mirin, i fiocchi di pesce katsuobushi o, in alternativa, il brodo di pesce, il succo di yuzu (un agrume tipico dell’Asia) o di lime, l’aceto di riso e la salsa di soia. Preparare la salsa ponzu di per sé non è difficile, ma è comunque necessario utilizzare ingredienti di qualità, procedere con la massima cura e filtrare perfettamente il composto prima di consumarlo.

 

Il sapore della salsa ponzu è molto gradevole, delicato, fresco e leggermente agrodolce, proprio per questo gusto così particolare questa preparazione è perfetta per accompagnare molti alimenti, sia cotti che crudi.

 

Per gustare un’ottima salsa ponzu, preparata con ingredienti selezionati e servita con le migliori specialità giapponesi, il ristorante Miyama, in zona San Siro, accoglie i clienti in un ambiente raffinato e piacevole, dove trascorrere una serata alla scoperta di una cucina ricca di emozioni, dal sushi migliore alle pietanze più elaborate e affascinanti.

 

La salsa ponzu viene servita per accompagnare piatti a base di carne e di pesce o pietanze vegetariane, mentre con l’aggiunta di zanzero, aglio e peperoncino è adatta per marinare il pesce e la carne di pollo prima della cottura. Nelle preparazioni alla griglia, la salsa ponzu è ideale per arricchire le pietanze di sapore e renderle più appetitose, sia per la marinatura che come condimento a fine cottura.

 

Si abbina perfettamente a pesci come salmone e pesce spada, ai calamari, alla carne e alle verdure ed è un condimento ideale per insalate di qualsiasi tipo, dalle più semplici ai piatti arricchiti con salmone affumicato, daikon, tofu e semi di sesamo.

 

Nel nostro ristorante giapponese a Milano, la salsa ponzu viene preparata in cucina utilizzando solo ingredienti freschi e selezionati e servita in tavola per accompagnare il sashimi tradizionale, le diverse varietà di sushi, i ravioli, gli spaghetti saltati, il riso e il tempura, la classica frittura giapponese.

 

Situato una zona molto facile da raggiungere, il ristorante Miyama è il luogo ideale per chi desidera avvicinarsi al magico mondo della cucina tradizionale giapponese, con la sicurezza della migliore qualità e freschezza di ogni ingrediente e dell’accuratezza nelle preparazioni.

 

 

Importanza dell’abbattimento del pesce

20/02/2020

Come tutti gli appassionati del sushi sanno bene, per preparare questa rinomata specialità, così come molti altri piatti tipici della cucina giapponese, uno degli ingredienti principali è il pesce crudo. Una vera e propria prelibatezza, è vero, tuttavia qualcuno potrebbe essere un po’ dubbioso, considerando che il pesce crudo è un alimento molto delicato e rapidamente deperibile.

 

È quindi importante sapere che, in realtà, il pesce crudo può essere consumato tranquillamente, qualora venga eseguita una procedura nota con il termine di abbattimento. L’abbattimento del pesce, la stessa regola vale anche per altri alimenti, consiste nel portare rapidamente il prodotto ad una temperatura estremamente bassa, in moda da escludere il rischio di un rapido sviluppo di batteri e microrganismi.

 

L’abbattimento del pesce è quindi una procedura indispensabile per garantire la freschezza e la qualità del prodotto e per offrire ai consumatori un prodotto totalmente sicuro. La preparazione del sushi e delle altre specialità giapponesi richiede accuratezza e competenze tecniche, ma per quanto riguarda il pesce crudo è necessario gestire correttamente anche la temperatura. Se non viene osservato il massimo controllo, questo prodotto può deperire anche molto velocemente: l’abbattimento del pesce consente quindi di godere del gusto incomparabile del pesce crudo, con la garanzia assoluta della freschezza.

 

Il procedimento richiede la presenza di uno strumento apposito, detto appunto abbattitore, che permette di abbassare molto velocemente la temperatura di un alimento e di portarlo in tavola privo di qualsiasi rischio di contaminazione batterica. Chiunque apprezzi la cucina giapponese, e in particolare il sushi e le preparazioni a base di pesce crudo, è tenuto ad informarsi sempre presso il ristorante che ha scelto in merito alla corretta esecuzione della procedura di abbattimento del pesce. L’abbattitore è uno strumento professionale e non può essere sostituito da nessun altro dispositivo, nemmeno da un freezer o da una cella frigo a bassa temperatura.

 

Non a caso, entrando in un ristorante giapponese di ottima qualità, non si percepisce il classico “odore di pesce”, ma un aroma delicato e piacevole. Occorre anche tenere presente che non tutti i pesci si prestano ad essere consumati crudi: seguendo la tradizione del miglior sushi, il nostro ristorante giapponese a Milano propone specialità a base di salmone, tonno, branzino e orata, trattati secondo quanto previsto dalle normative igienico / sanitarie previste per questo tipo di alimenti.

 

Situato in zona San Siro e facilmente raggiungibile, il ristorante Miyama offre una vasta scelta di sushi, preparato pochi minuti prima di essere servito, con pesce freschissimo e ingredienti selezionati, disponibile anche d’asporto.

 

 

Temaki Branzino

Alga Nori: le varietà, le caratteristiche e i benefici

19/02/2020

Nota soprattutto agli appassionati del sushi, l’alga Nori è un’alga rossa della specie Porphyra, coltivata da secoli in Giappone in quanto rappresenta un ingrediente fondamentale nella cucina tradizionale di questo paese.

 

Esistono oltre 10mila varietà di alghe Nori, tuttavia le più comuni e utilizzate in cucina sono sette tra cui, in prevalenza, la Porphyra tenera e la Porphyra yezaensis. La ricchezza di elementi nutritivi e i benefici effetti hanno reso inoltre quest’alga molto gradita anche a chi segue una dieta vegetariana, vegana o macrobiotica.

 

Le alghe Nori vengono raccolte con manualmente o con l’uso di una pompa e successivamente sottoposte ad un processo di essicazione, che può essere naturale, oppure indotto avvalendosi di appositi forni. Il risultato al termine di questo trattamento sono i caratteristici foglietti quadrati, di colore grigio / verde scuro, noti con il nome di sushi nori o kizami nori.

 

Oltre ad essere un ingrediente basilare di molti piatti giapponesi, l’alga Nori è apprezzata anche per le sue benefiche proprietà: è ricca di proteine, Omega 3, vitamine A, C e B1, zinco e ferro, è praticamente priva di calorie, stimola le funzioni della tiroide grazie alla presenza di iodio e riduce il colesterolo.

 

In Giappone questo tipo di alghe viene consumato sotto diverse forme, mentre nel mondo occidentale l’alga Nori è nota soprattutto per la preparazione del sushi, grazie al caratteristico accostamento del suo colore verde scuro al bianco del riso e al rosa del pesce.

 

Miyama, il nostro ristorante giapponese a Milano, offre la possibilità di intraprendere un favoloso viaggio nel gusto e di conoscere meglio l’alga Nori con il miglior sushi, preparato secondo la tradizione, utilizzando esclusivamente ingredienti di alta qualità.

 

Il sushi è una specialità giapponese ormai nota in tutto l’Occidente, ed è molto diffuso e apprezzato anche in Italia. Apparentemente semplice ed essenziale, si tratta in realtà di un piatto piuttosto complesso, che viene preparato in una vastissima gamma di varianti, utilizzando come ingredienti di base riso, pesce crudo, uova e verdure.

 

Considerando la presenza di ingredienti delicati e sensibili, come appunto il pesce fresco e le uova, è molto importante prestare la massima attenzione alla freschezza e alla qualità. Un sushi preparato a regola d’arte si riconosce dall’aroma gradevole e dai colori vivaci, ha un piacevole sapore agrodolce e si presenta in bocconcini di misura ottimale. Deve essere servito poco dopo la preparazione ma con l’accortezza di raffreddare il riso fino alla temperatura ambiente.

 

Il nostro ristorante giapponese in zona San Siro è il luogo perfetto per gustare la squisitezza di una cucina legata ad antiche tradizioni, con la garanzia della massima freschezza di ogni ingrediente e dell’accuratezza nella preparazione di ogni piatto.

Sashimi Misto

Sashimi, un piatto tipico della cultura giapponese

17/02/2020

Il sashimi è una delle più famose specialità della cucina giapponese, ed è generalmente il piatto che viene servito all’inizio del pasto. Talvolta si tende a confonderlo con il sushi, ma in realtà si tratta di due preparazioni molto diverse. Il sashimi consiste esclusivamente in molluschi e pesci, di una o più qualità, serviti crudi e accompagnati semplicemente da alcune salse caratteristiche, mentre il sushi è costituito da una preparazione più complessa, con la presenza di riso e altri ingredienti.

 

Nel sashimi non sono previsti altri ingredienti ad esclusione del pesce, e nella maggior parte dei casi non viene effettuata alcuna cottura. Le varietà di pesce più adatte per il sashimi sono il salmone, il tonno, i gamberetti, il polpo e il pesce spada, tuttavia può essere preparato anche con seppie, anguilla, capesante e altro. L’unica lavorazione riguarda gamberetti e polpo che vengono immersi per pochi istanti in acqua bollente.

 

Il pesce deve essere pulito perfettamente e privato delle parti non commestibili per ricavare i filetti da tagliare ulteriormente in piccoli pezzi. Il sashimi viene servito accompagnato da alcune salse caratteristiche, che possono essere a base di soia, di rafano e di alghe. Una cura particolare viene riservata alla presentazione del piatto, decorato con erbe aromatiche, verdure e radici, prestando attenzione agli accostamenti di colore. Il sashimi si gusta con le bacchette, prendendo un boccone alla volta per poi intingerlo nella salsa.

 

Un tipo di sashimi molto raffinato, e molto diffuso soprattutto in Giappone, è quello preparato con il pesce palla, una specie di pesce che, se non trattato e tagliato correttamente, può essere tossico: non tutti gli chef possono prepararlo, in quanto richiede un’apposita certificazione.

 

Preparare il sashimi, per quanto si tratti di un piatto minimalista, è una vera e propria arte, dalla scelta degli ingredienti, alla posizione della lama, alla presentazione estetica. Pesce e crostacei, ovviamente, devono essere freschissimi e di ottima qualità, la tecnica di taglio non è standard, ma varia da un tipo di pesce all’altro: infatti, lo stesso pesce tagliato con modalità differenti può assumere gusti completamente diversi.

 

Il ristorante Miyama, in zona San Siro, offre ai propri clienti l’occasione ideale per gustare un sashimi preparato a regola d’arte, utilizzando le tecniche tradizionali e presentandolo con un estremo riguardo all’aspetto estetico e cromatico.

 

Utilizziamo solo ingredienti selezionati per la qualità elevata e pesce freschissimo, trattato con il metodo dell’abbattimento per poter essere consumato tranquillamente crudo. La cucina del nostro ristorante giapponese a Milano lavora con la massima accuratezza e precisione, proponendo non solo sashimi ma anche una ricca scelta delle migliori specialità.

 

 

Per la pausa pranzo prova la cotoletta giapponese Tonkatsu

13/02/2020

Il tonkatsu è una specialità giapponese tra le più note e apprezzate, non solo in Giappone ma anche nel resto mondo. Si tratta sostanzialmente di una cotoletta di maiale piuttosto spessa, che viene impanata e fritta, presentandosi con un aspetto molto simile alla classica cotoletta milanese, per poi essere servita accompagnata da una salsa tipica e da un contorno di verze.

 

Storicamente, il tonkatsu risale alla seconda metà dell’Ottocento, epoca in cui il Giappone subisce una sorta di occidentalizzazione: infatti, sia nella tecnica di preparazione che nell’aspetto, la cotoletta giapponese può essere considerata una specialità di ispirazione occidentale.

 

La versione originaria della tonkatsu era in realtà molto più semplice, inoltre la cotoletta non era di maiale ma di manzo. In seguito, gli chef giapponesi hanno pensato di sostituire la carne di manzo con il maiale, più tenero ma anche più economico, e di accompagnare la cotoletta con una versione giapponese della salsa Worcester, a base di miso.

 

Il risultato è il piatto attuale: una cotoletta di maiale, nella maggior parte dei casi impanata e fritta, anche se può essere cucinata in brodo e accompagnata da riso bianco. Per un pranzo veloce o e semplice o per un buffet, la cotoletta giapponese Tonkatsu può essere anche servita come farcitura per i tramezzini.

 

Naturalmente, come avviene per gran parte delle specialità giapponesi, anche il tonkatsu può essere preparato e servito in diverse modalità, utilizzando anche carne di pollo o di manzo.

 

Per chiunque desideri, all’ora di pranzo, provare il gusto di una cotoletta tonkatsu preparata a regola d’arte, completata con salsa di miso e accompagnata dal tipico contorno di verze, il nostro ristorante giapponese a Milano rappresenta il luogo ideale. Accogliamo i nostri clienti in un ambiente raffinato e confortevole, dove trascorrere una rilassante pausa pranzo, tra gli impegni di lavoro o lo shopping, gustando un caratteristico fast food giapponese.

 

La cucina del nostro ristorante in zona San Siro propone inoltre una ricca scelta di specialità tipiche della cucina tradizionale giapponese: sushi in tutte le varianti, sashimi, carpaccio di pesce, zuppe, insalate, fritture, piatti a base di carne o di pesce e dolci. In merito alle particolari tecniche e agli ingredienti, la cucina giapponese è da considerarsi piuttosto leggera e poco calorica, inoltre offre il vantaggio di essere indicata anche a chi soffre di celiachia, considerando l’assenza di glutine.

 

In tutte le nostre preparazioni utilizziamo solo ed esclusivamente ingredienti di alta qualità, pesce freschissimo e carni selezionate, prestando inoltre un’estrema attenzione anche all’aspetto estetico, come è tradizione della gastronomia giapponese.

 

Exotic Sake Maki

Uso e tradizione delle bacchette sulla tavola giapponese

10/02/2020

In Giappone è consuetudine utilizzare a tavola le bacchette tradizionali, sebbene ormai siano diffuse ovunque anche le classiche posate occidentali. Si trovano diverse varietà di bacchette da tavola: per l’uso domestico generalmente si prevede che ognuno possieda le proprie bacchette personali, mentre al ristorante vengono fornite in dotazione bacchette usa e getta molto economiche. Esistono inoltre bacchette usate per servire dai piatti di portata e bacchette più lunghe e solide per cucinare.

 

Secondo la tradizione giapponese, le bacchette si utilizzano per mangiare qualsiasi tipo di alimento e richiedono di attenersi ad una serie di regole di comportamento. In tavola di solito si ripongono su un apposito supporto, e devono essere usate esclusivamente per prendere il cibo dai piatti, evitando però di infilzarlo, così come di usare le bacchette per indicare cose o persone o persone o per frugare nei piatti e nelle ciotole in cerca di un boccone particolare.

 

Per chi si trovasse in Giappone è importante evitare di disporre le bacchette a croce, di infilarle verticalmente in una ciotola di riso e di passare un boccone dalle bacchette di una persona a quelle di un’altra: tutta questa gestualità è infatti correlata ai riti funebri buddhisti, ed è di cattivo gusto portarla, anche involontariamente, in tavola.

 

Al di là di queste semplici regole di educazione, l’uso delle bacchette potrebbe, almeno all’inizio, creare qualche problema a chi non avesse mai provato prima, tuttavia dopo qualche tentativo diventerà tutto molto semplice. Miyama, il nostro ristorante giapponese a Milano, offre ai propri clienti sia la possibilità di ricorrere alle posate metalliche, sia quella di cimentarsi con le bacchette tradizionali giapponesi, e di chiedere al nostro staff qualche suggerimento per imparare rapidamente ad utilizzarle.

 

Le bacchette da tavola e da cucina sono originarie dell’antica Cina, e la loro origine si lega a diverse tradizioni e leggende. Possono essere realizzate in bambù, ma anche in materiale plastico, metallo e perfino materiali pregiati come l’avorio, la versione giapponese in genere è in legno laccato, di lunghezze differenti per uomini, donne e bambini. Da qualche anno si tende a ridurre l’uso delle bacchette usa e getta in materiale plastico, bambù o legno negli ambienti domestici, in quanto provocano un notevole impatto ambientale.

 

Le bacchette sono adatte a tutti i tipi di piatti e di alimenti, tuttavia per quanto riguarda il sushi, non c’è alcun problema, anche nel nostro ristorante in zona San Siro, a servirsi direttamente con le mani: anzi, si può dire che questo tipo di piatto sia preparato in piccoli bocconi proprio per poter essere consumato come street food / finger food.

 

 

san valentino

Menu speciale di San Valentino

05/02/2020

Per la cena di San Valentino lasciatevi coccolare da piatti prelibati della cucina Giapponese.

Scopri il menu che abbiamo pensato per questa serata speciale:

 

Menu Cena di San Valentino

50€ a persona ( bevande e dolce escluso) ( 8 portate a coppia )

Per iniziare:

Capesante Brasate con crema di Edamame

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Tartara di Tonno piccante

Tartara di salmone, mango e passion fruit in salsa ponzu

4pz di Gamberi rossi di Mazzara del Vallo con olio evo e wasabi fresco

4pz di Scampi con scaglie di Tartufo nero

2pz Ostrica avvolto con salmone con Ikura e salsa ponzu

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2pz di Salmon roll di asparagi  ( salmone scottato con tempera di asparagi e filadelfia, in salsa miso e crema di asparagi )

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Sushi

8pz di selezione di Nighiri misti ( 2pz salmone scottato con scaglie di mandorle, 2pz salmone crudo, 2pz tonno crudo, 2pz Branzino crudo)

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8pz Special Gun kan misti ( salmone, tonno, capesante, ama ebi)

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12pz di Uramaki della nostra selezione;

4pz di salmon queen maki ( tartar di salmone piccante, ricoperto di avocado e carpaccio di salmone )

4pz di avocado special maki ( tempura di gamberi, ricotta di bufala dop, basilico,ricoperto di avocado )

4pz di burrata maki  ( burrata di bufala dop, tartara di tonno piccante)

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Yaki soba di gamberi e verdure ( tagliatelle di grano saraceno saltati  )

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Tataki di salmone accompagnato con gomma wakame e cavolo rosso marinato

 ( sashimi scottato con salsa miso e ponzu )

Thè verde matcha: scopri il nostro tiramisù fatto in casa

13/01/2020

Il tè verde matcha è un vero e proprio concentrato di bontà e di benessere. Tuttavia, con il tè verde è possibile persino preparare il tiramisù fatto in casa. Una variante che ha un sapore eccezionale. Come si prepara? La tendenza è giunta negli ultimi anni, da quando anche qui in Occidente il thè verde ha conquistato i palati di tutti.

Thè verde matcha: la bevanda del Giappone

Si chiama Matchamisù ed è una vera e propria delizia. Di che cosa avremo bisogno per preparare questo buonissimo tiramisù? Prima di tutto, ci occorreranno tre uova,  quattro cucchiai di zucchero di canna, 400 grammi di biscotti di riso, 400 grammi di mascarpone e matcha in polvere.

A questo punto, cominciamo a preparare il tè matcha. Lasciamo in infusione 300 ml di matcha, che poi andremo a mettere in un contenitore. Sostanzialmente, invece di intingere i biscotti nel caffè, lo faremo nel tè matcha. Non è necessario aggiungere dello zucchero al tè.

In un due ciotole, andiamo a montare gli albumi con lo zucchero, mentre in un’altra ciotola aggiungiamo i tuorli. Una volta che avremo montato gli albumi, dovremo unirli con i tuorli, dal basso verso l’alto, avendo cura di amalgamare bene il composto. A questo punto, possiamo aggiungere un cucchiaio di polvere di matcha.

Tiramisù al thè verde matcha: un dolce super goloso!

Cominciamo a prendere la nostra teglia. Bagniamo i biscotti nel tè e distribuiamoli in maniera uniforme nelle teglie oppure nei classici contenitori monodose. Copriamo con la crema al tè matcha. Facciamo un altro strato di biscotti e terminiamo l’ultimo con abbondante crema al tè. Possiamo anche spolverare con la polvere di tè matcha per dare ancor più colore e bellezza al piatto.

Il nostro dolce va poi messo in frigo per almeno tre ore. Miyama produce in casa il proprio tiramisù verde matcha. Ci troviamo di fronte a una variante molto interessante della ricetta classica. Potete gustarla nel nostro ristorante oppure potete provarla voi a casa: fateci sapere la sua bontà! Ci teniamo particolarmente perché è un dolce squisito e leggero.

Per coloro che vogliono scoprire le ricette della cucina giapponese, Miyama può proporre numerosi piatti, dal sushi al sashimi, fino alle tradizionali pietanze calde del Giappone. Un tripudio di sapori e di gusto: vi invitiamo a venire nel nostro ristorante per scoprire di più!

Misto Pesce Tepan

Scopri i secondi di pesce caldi del ristorante Miyama

02/12/2019

Miyama offre la possibilità di assaggiare numerosi secondi di pesce. La cucina giapponese, infatti, non si ferma esclusivamente al sushi e al sashimi. È molto ricca di proposte, soprattutto di secondi e di primi piatti. Se da una parte come primo possiamo proporvi gli udon, come secondo abbiamo deciso di parlarvi delle proposte presenti nel nostro menù.

Secondi di pesce caldi: ecco le nostre proposte

Prima di tutto, la cucina giapponese offre una vasta scelta tra secondi piatti caldi di carne e di pesce. Dunque, di pesce, abbiamo pensato di offrirvi per cominciare un misto di pesce teppan, che prevede tonno, branzino, salmone, gambero e verdura alla piastra. Continuiamo con una proposta molto apprezzata, ovvero il maguro tataki in salsa al mango alla piastra, con sesamo connesso.

Per chi ama il granchio, possiamo proporlo con cinque spezie, per un sapore unico e inconfondibilmente giapponese. Ottime anche le proposte di branzino, con ripieno di gamberi. Al nostro ristorante, inoltre, potrete trovare il Black Cod, tipico merluzzo nero che va molto nella cucina giapponese.

Tra capesante grigliate e salmone teriyaki, le proposte di pesce che abbiamo scelto rappresentano la nostra cucina. Non dimentichiamo di citarvi le ebi koroke in salsa di miso, ovvero le deliziose e famosissime polpette di gambero.

Cucina giapponese: scopri tutte le specialità di Miyama

Se non siete molto amanti dei secondi piatti di pesce caldi, in ogni caso abbiamo anche delle proposte di carne. Cominciamo dal pollo, che abbiamo in più varianti, con gli spinaci e il sesamo, oppure con il cocco e la salsa di Miso o la salsa Teriyaki. Allo stesso tempo, abbiamo anche il pollo koroke, quindi i cubetti di pollo impanato e servito con tipiche salse giapponese.

Per chi vuole, ci sono anche i cubetti di pollo speziati, gli Spicy Tori Kara-Age. Nel nostro menù, abbiamo voluto inserire il roast beef argentino, che serviamo con le tipiche salse giapponesi o con la salsa niku e le verdure saltate. Delle proposte, dunque, che vanno a soddisfare un po’ il palato di tutti e che cercano di rappresentare in Italia lo spirito, l’estetica e i sapori del Giappone.

Per coloro che vogliono scoprire le ricette della cucina giapponese, Miyama può proporre numerosi piatti, dal sushi al sashimi, fino alle tradizionali pietanze calde del Giappone. Un tripudio di sapori e di gusto: vi invitiamo a venire nel nostro ristorante per scoprire di più!

Miyama e il suo bellissimo giardino giapponese a Milano: goditi l’estate con noi

18/11/2019

Il ristorante Miyama, a Milano, ha voluto ricreare un magnifico giardino giapponese, per permettere ai propri clienti di vivere l’estate al meglio. In estate, purtroppo, tendiamo a sudare e decidiamo talvolta di rimanere a casa, perché abbiamo paura di soffrire troppo le temperature. Da Miyama, però, potrete prendere un po’ di fresco nel giardino giapponese!

Miyama: scopri il giardino giapponese

Mangiare fuori quando fa caldo è di sicuro una delle migliori scelte da fare. Per questo motivo, noi di Miyama abbiamo scelto di investire su alcune piccole accortezze per i nostri clienti. Immaginate di chiudere gli occhi, di poter mangiare il sushi in un giardino, di combattere anche l’afa estiva e il caldo asfissiante.

Il cibo giapponese è uno dei più alla moda degli ultimi tempi; pesce fresco, preparazioni per stupire, solleticare il palato dei nostri clienti nel migliore dei modi è sicuramente una scelta importante per noi. Cerchiamo anche di sorprendere i nostri clienti con degli ingredienti particolari, proprio perché ci piace che mangino dei piatti anche “nuovi”, dai sapori particolari.

Perché provare il nostro giardino giapponese in estate

Durante l’estate, talvolta abbiamo solo il desiderio di andare a cenare fuori e di mangiare in un bel giardino. Per chi ama mangiare il cibo giapponese, dunque, provare il nostro giardino è un modo per trascorrere una bella serata insieme ai nostri amici o alla nostra famiglia. Desideriamo solo unire il cibo a un posto bello, che faccia bene all’anima.

Vi farà piacere sapere che abbiamo dei nebulizzatori all’interno del nostro giardino. Sono utili sia per rinfrescare, sia per allontanare le zanzare! Di sicuro, le zanzare possono disturbare la nostra cena: grazie ai nebulizzatori, invece, riusciremo ad allontanarle. In questo modo, mangeremo tranquillamente e senza il problema degli “insetti”.

Il nostro menù è molto ricco: dagli antipasti fino ai piatti caldi, potrete degustare le nostre proposte del sushi, con Gunkan speciali oppure Hosomaki e Uramaki dagli ingredienti ricercati e sempre freschi. Potrete godervi la vostra estate con noi, cercando di trascorrere una serata in allegria all’insegna del buon cibo: dopo una giornata di lavoro oppure per il weekend, è quello che ricerchiamo!

Per coloro che vogliono scoprire le ricette della cucina giapponese, Miyama può proporre numerosi piatti, dal sushi al sashimi, fino alle tradizionali pietanze calde del Giappone. Un tripudio di sapori e di gusto: vi invitiamo a venire nel nostro ristorante per scoprire di più!

Miso Giapponese

Tofu: tipologie, modi d’uso e proprietà

04/11/2019

Il tofu è certamente uno degli alimenti tipici del Giappone. Ne esistono di varie tipologie, dal crudo all’affumicato, e ovviamente ogni tipologia ha un modo d’uso particolare. Abbiamo pensato di parlarvi un po’ del tofu, raccontandovi anche le sue proprietà e i benefici offerti per l’organismo. Scopriamo tutto su questo alimento!

Tofu: quante tipologie esistono?

Nei menù dei ristoranti giapponesi, troverete molte volte questo ingrediente: è in effetti uno dei più utilizzati della nostra tradizione. Prima di tutto, infatti, dobbiamo considerare che il tofu ha diverse tipologie di stagionatura. È, infatti, proprio la stagionatura che conferisce al tofu un sapore sempre unico e diverso.

Del tofu classico, ovvero quello che possiamo trovare in blocchi, possiamo scegliere il soft, il medio, il duro oppure l’extraduro. L’essiccazione del tofu, oltretutto, avviene in metodi particolari: per esempio, può essere disidratato con un essiccatore meccanico oppure a pressione, ma anche ricorrendo ad alcuni sali molto speciali.

In Cina, invece, esiste un’altra tipologia di tofu, più dolce, che è noto anche con il termine di tofu di seta. Il tofu può essere degustato crudo, classico o affumicato: sono le tipologie che vanno per la maggiore.

Come mangiare il tofu e proprietà dell’alimento

Il tofu, che si ottiene dalla lavorazione e dalla trasformazione dei semi di soia gialli, presenta diversi benefici e proprietà. Infatti, è ricco di vitamine e di sali minerali, non presenta molti grassi e non ha colesterolo. Dunque, può mangiarlo chiunque: in effetti è anche uno degli alimenti consigliati quando si segue un regime alimentare sano.

Per il resto, il tofu presenta pochissime calorie: è ricco di Vitamine del gruppo B, tra cui B1, B2, B3 e in minima parte B12, e di Vtamina D. Oltre a questo, troviamo acidi grassi Omega 3, sali minerali come fosforo, calcio, ferro e potassio e non contiene lattosio.

Affumicato, classico e crudo: sono queste alcune delle varianti del tofu di cui vi abbiamo parlato. Ma come si possono assaporare al meglio e prepararli nel migliore dei modi? Possiamo prepararlo insieme alla pasta, saltarlo in padella con le verdure, oppure preparare la zuppa di soia. Possiamo semplicemente aggiungerlo alla pietanza che ci piace molto.  Noi di Miyama, infatti, lo proponiamo in diverse varianti.

Per coloro che vogliono scoprire le ricette della cucina giapponese, Miyama può proporre numerosi piatti, dal sushi al sashimi, fino alle tradizionali pietanze calde del Giappone. Un tripudio di sapori e di gusto: vi invitiamo a venire nel nostro ristorante per scoprire di più!

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uramaki

California Roll: scopriamo l’origine di questa pietanza della cucina giapponese

21/10/2019

Avete presente i California Roll? Sono sicuramente una delle proposte più tipiche dei ristoranti giapponesi. Come per ogni piatto tipico, però, c’è una origine, e nello specifico questo piatto ha subito delle influenze americane. Oggi vi raccontiamo come è nato il California Roll nello specifico e come si prepara.

California Roll: origini

Tutti i cibi subiscono delle influenze nel corso dei secoli. È il caso dei California Roll, che hanno una storia ben precisa alle spalle. Rispetto ad altri tipi di sushi, il California Roll è considerato molto “atipico”. In effetti, i suoi ingredienti sono freschi, tipici della California, ed è proprio qui che è nato.

I giapponesi hanno deciso di riutilizzare alcuni ingredienti famosi della California per creare qualcosa di nuovo, come in questo caso: possiamo trovare il cetriolo, l’avocado, il surimi e in alcuni casi anche il mango. Quando è stato realizzato esattamente questo tipo di sushi? È nato negli anni ’60, esattamente a Los Angeles.

In quel periodo, infatti,

Una bontà unica: ingredienti freschi e saporiti

I Roll

Sono molti gli uramaki che propongono i giapponesi nei propri ristoranti; per esempio, uno dei più famosi qui in Italia è preparato con la burrata e con i pomodorini. Personalizzare un piatto come gli uramaki è davvero semplice; basti pensare che sono tanti gli ingredienti che si sposano bene con il riso. È per questo motivo che sono uno dei piatti preferiti al ristorante giapponese, proprio perché offrono un’esplosione di sapori in bocca davvero unica.

Per coloro che vogliono scoprire le ricette della cucina giapponese, Miyama può proporre numerosi piatti, dal sushi al sashimi, fino alle tradizionali pietanze calde del Giappone. Un tripudio di sapori e di gusto: vi invitiamo a venire nel nostro ristorante per scoprire di più!

Salsa di Soia

Le salse giapponesi: un’esplosione di sapore in bocca

07/10/2019

Le salse giapponesi sono un vero e proprio must: possiamo definirle come una esplosione di sapori in bocca. La cucina giapponese è fatta di rituali, di ingredienti molto particolari, che vanno a formare un sapore deciso e unico. Ma quali sono le salse giapponesi più tipiche? Come si preparano? Ecco cosa c’è da sapere a riguardo.

Salse giapponesi: quali sono?

Andare al ristorante giapponese ci permette di fare una nuova esperienza culinaria. I giapponesi, infatti, tengono in particolare modo alle salse; ben si abbinano al sushi, ma non solo. Anche per i piatti caldi, infatti, ci sono delle salse ben precise da preparare, che permettono al cliente di assaporare i sapori tipici orientali.

La salsa di soia è forse una delle più famose, ormai largamente diffuso e utilizzato anche in Occidente. Rispetto alla salsa di soia tradizionale cinese, la salsa giapponese contiene il grano; quest’ultimo le conferisce un sapore molto più dolce. Non possiamo non citare in questa lista un condimento famosissimo in Giappone, essenziale per la preparazione di numerose pietanze, ovvero il Mirin. Il Mirin è un vino che si ottiene dal riso; non ha una percentuale alcolica molto alta.

Una esplosione di sapori: gli abbinamenti

Un’altra salsa giapponese che merita di essere menzionata è la salsa Ponzu; quest’ultima si presenta come leggermente agrumata, dalle note un po’ aspre. La sua è una consistenza molto acquosa; il colore è un marroncino chiaro. Si prepara con i seguenti ingredienti: mirin, fiocchi di katsuobushi, alghe konbu e aceto di riso.

Nota di essere menzionata è anche la salsa Warishita, che invece si prepara con la salsa di soia, lo zucchero e il sale. In Giappone, per condire uno dei piatti caldi più famosi, ovvero la zuppa di noodles o il classico ramen, si utilizza la salsa menma, un condimento che si prepara con bambù essiccato.

In ultimo, citiamo una delle salse giapponesi più apprezzate, per cui invece si utilizzano ingredienti come salsa di soia, il mirin che vi abbiamo citato prima e lo zuchero. È l’ideale per accompagnare i piatti di carne, come gli spiedini di pollo o di maiale.

Per coloro che vogliono scoprire le ricette della cucina giapponese, Miyama può proporre numerosi piatti, dal sushi al sashimi, fino alle tradizionali pietanze calde del Giappone. Un tripudio di sapori e di gusto: vi invitiamo a venire nel nostro ristorante per scoprire di più!

Edamame: che cos’è, modi d’uso e proprietà

25/09/2019

L’Edamame è uno degli alimenti più proposti dai ristoranti giapponesi. Ma che cosa sono nello specifico? Ci sono delle modalità di uso? In questo articolo vi parleremo anche delle proprietà dell’edamame: sono ricchi di nutrienti e fanno bene al nostro organismo. Scopri di più su uno degli antipasti tipici della cucina giapponese.

Edamame: cosa sono?

Sfogliando il menù di un ristorante giapponese, tra le prime scelte sicuramente avrete trovato i famosi edamame. È, in effetti, un piatto tipico, che di solito viene servito come antipasto. I fagioli di soia, ovvero gli edamame, sono una fonte di proteine e di vitamine; presentano, infatti, vari benefici e proprietà.

I fagiolini di soia rappresentano prima di tutto una fonte ricchissima di proteine di elevata qualità. Sono composti, infatti, da amminoacidi essenziali per il nostro organismo; pensate che 100 grammi di edamame contengono ben 10,9 grammi di proteine. Tra i micronutrienti presenti, invece, citiamo sali minerali e vitamine.

I sali minerali presenti sono il calcio, il ferro, il sodio e il fosforo. Invece, per quanto riguarda le vitamine, sono presenti in gran numero la B e la C, ma anche moltissimi antiossidanti e flavonoidi. Gli antiossidanti sono essenziali per un corretto regime alimentare, per rafforzare il nostro sistema immunitario e per mantenerci giovani e in salute.

Come mangiare e quali sono le loro proprietà

Come cucinare gli edamame? Possiamo semplicemente aggiungere in una pentola qualche tazza di acqua, un pizzico di sale e i nostri edamame: li faremo cuocere per circa cinque minuti, non di più, poiché sono estremamente teneri. Non facciamoli cuocere troppo; non devono infatti perdere la loro tipica consistenza. Possiamo servirli come contorno oppure saltarli in padella con salsa di soia e semi di sesamo.

C’è anche l’alternativa per cui possiamo acquistare i nostri edamame surgelati; a questo punto, invece, possiamo semplicemente scongelarli, poiché sono precotti, e saltarli in padella come più vogliamo: anche con un filo di olio e di sale. Il sale va dosato però molto attentamente; potremmo ottenere altrimenti un sapore troppo forte e deciso!Per coloro che vogliono scoprire le ricette della cucina giapponese, Miyama può proporre numerosi piatti, dal sushi al sashimi, fino alle tradizionali pietanze calde del Giappone. Un tripudio di sapori e di gusto: vi invitiamo a venire nel nostro ristorante per scoprire di più

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Tartara Special - Miyama

Tartare di pesce: una delizia per il palato!

26/08/2019

La tartare di pesce è uno degli antipasti presenti nel nostro menù. Una vera e propria delizia per il palato, semplice, rinfrescante, preparata con salsa di soia e salsa ponzu, che dà origine a un sapore davvero particolare. Questo piatto è proposto in numerose varianti: possiamo utilizzare il salmone o il tonno, ma non solo. In aggiunta alla tartare di pesce, spesso, troviamo l’avocado, che ben si sposa con i sapori orientali.

Tartare di pesce: come si prepara?

Come possiamo preparare la tartare di pesce giapponese? Cosa c’è da sapere a riguardo? Anzitutto, lasciateci dire che è un piatto non solo gustoso, ma anche super nutriente. Le proprietà del pesce, infatti, sono molto interessanti. Ricco di vitamine, di sali minerali e di Omega 3, la tartare è il piatto perfetto da gustare in estate, per un carico di nutrienti e di energia.

Questo piatto è a libera scelta e le varianti sono davvero moltissime: nel paragrafo successivo vi illustreremo le nostre. Personalmente, noi utilizziamo la salsa di soia e la salsa ponzu e poi rielaboriamo la ricetta con ingredienti freschissimi.

Le varianti della tartare di pesce: quali sono?

Per la tartare di pesce, noi di Miyama siamo soliti unire due delle salse giapponesi più apprezzate, ovvero la salsa di soia e la salsa ponzu. Sul nostro menù potrete trovare numerose varianti.

Una delle prime che possiamo proporvi è la versione Special della tartare, che prevede l’utilizzo di salmone, avocado e riso. C’è anche la versione con salmone e avocado in salsa ponzu, o tonno e avocado, sempre accompagnato dalla tradizionale salsa ponzu.

Per chi ha un palato più raffinato e vuole combattere la calura estiva, possiamo proporre una tartare giapponese-italiana: abbiamo pensato di unire la bontà del tonno a cubetti con due ingredienti base della cucina italiana. Ci riferiamo ai pomodorini e alla mozzarella di bufala DOP!

Sul nostro menù non poteva mancare la tartare di pesce a base di gamberi rossi di Mazara del Vallo, un vero e proprio mix di sapori unico, legati alle uova tobiko. Continuamo con una base di tartare di scampi, tobiko, branzino, gamberi. Per chi volesse, infine, è possibile ordinare un mix di tartare per assaggiare tutti i sapori!

Per coloro che vogliono scoprire le ricette della cucina giapponese, Miyama può proporre numerosi piatti, dal sushi al sashimi, fino alle tradizionali pietanze calde del Giappone. Un tripudio di sapori e di gusto: vi invitiamo a venire nel nostro ristorante per scoprire di più!

Tempura giapponese: ricetta e modi d’uso

12/08/2019

La temperura giapponese è un gran classico presente nel nostro menù. Conosciuta al pari del sushi, è un piatto molto gustoso che prevede l’utilizzo di alcuni ingredienti base della cucina giapponese. In tempura può essere preparato il pesce, le verdure, ma anche il pollo: andiamo alla scoperta della ricetta e dei modi di uso di questa pietanza.

Tempura giappionese: storia

Come nasce la tempura giapponese? Qual è la sua storia? Ogni piatto ha una origine, una storia da raccontare.  Nel caso della tempura, il nome pare che risalga all’XVI secolo. Sì, perché durante quegli anni i giapponesi si incontrarono con alcuni missionari cristiani. Per tradizione, all’inizio di ogni stagione erano soliti seguire ben tre giorni di digiuno.

Tuttavia, nei giorni di digiuno i cristiani mangiavano unicamente il pesce e le verdure. Non è un caso, infatti, se questi sono gli ingredienti proposti spesso in tempura: perlopiù, parliamo di carote, di melanzane, di zucchine e di gamberi, ma non solo.

Ovviamente, oggi ci sono milioni di varianti e possiamo utilizzare tanti ingredienti. Ciò che rende speciale la tempura è, alla fine, la pastella, il metodo di cottura. C’è da aggiungere una piccola postilla: nonostante stiamo parlando di fritto, la tempura è ben più leggera rispetto ad altre tipologie.

Ricetta della tempura giapponese: una delizia per il palato!

Per quanto riguarda la pastella della tempura, andremo a utilizzare due ingredienti base, ovvero la farina di riso e l’acqua frizzante ghiacciata. In questo modo si otterrà una pastella perfetta, ma soprattutto andremo a mescolare con le bacchette in maniera vigoroso per prevenire i classici grumi. I grumi rovinerebbero la pastella!

Grazie all’unione di acqua frizzante ghiacciata e all’utilizzo dell’olio di sesamo bollente, lo shock termico creerà una pastella estremamente leggera e soprattutto super croccante, che sono le caratteristiche di una buona tempura giapponese.

Noi di Miyama, ad esempio, seguiamo la ricetta originale della tempura giapponese, utilizzando la farina di riso. Oltretutto, la farina di riso è perfetta per i celiaci! In questo modo tutti potranno degustare la deliziosa tempura scegliendo gli ingredienti preferiti!

Per coloro che vogliono scoprire le ricette della cucina giapponese, Miyama può proporre numerosi piatti, dal sushi al sashimi, fino alle tradizionali pietanze calde del Giappone. Un tripudio di sapori e di gusto: vi invitiamo a venire nel nostro ristorante per scoprire di più!

Chirashi: scopri la nostra ciotola di riso con pesce

29/07/2019

Uno dei grandi classici della cucina giapponese è certamente la chirashi. La classica ciotola di riso con pesce è il pasto ideale per l’estate, poiché ha poche calorie e inoltre, grazie alla presenza del riso, è piuttosto saziante. Inoltre, le proprietà contenute dal pesce crudo, come il salmone e il tocco, vi permettono di beneficiare di una fonte di vitamine, di sali minerali e acidi grassi!

Chirashi: storia e origini

Come nasce la chirashi? È uno dei piatti più antichi del Giappone, un piatto, inoltre, tipicamente da asporto. In Giappone, infatti, spesso si mangia la chirashi sul luogo del lavoro, poiché può essere preparata per tempo e portata con sé. Sono molti, inoltre, i food truck presenti per le vie della città che offrono tale pietanza.

Oltre al pesce, possiamo condire la chirashi anche con l’avocado, con la tempura di verdure e di pesce. Sul nostro menù, troverete la chirashi di pesce misto, oppure se preferite potete ordinare una chirashi a base di tonno o di salmone.

Le origini della chirashi risalgono ai tempi antichi, quando ancora il sushi in sé non era stato del tutto pensato. I giapponesi hanno sempre apprezzato l’utilizzo del riso; così, per coloro che andavano in guerra o lavoravano tutto il giorno fuori nei campi, si è cominciato a proporre delle ciotole di riso con l’aggiunta di alcuni ingredienti.

Come preparare la chirashi: una delizia in estate!

Nello specifico, abbiamo due varianti di chirashi in Giappone. La prima si chiama Edomae Chiarasushi, nel pieno dello stile Edo; potremmo definirla la versione più classica ed elegante. Infatti, in questa versione troveremo il riso sotto il condimento, che sarà disposto in modo perfetto e impeccabile.

L’altra versione, invece, che segue lo stile Kansai, prevede che il riso sia miscelato insieme agli ingredienti: se ne possono trovare di cotti, come la tempura, il pollo o la carne, e di crudi, come il pesce.

Preparare la chirashi non è affatto difficile, anzi: il procedimento più “lungo” e complicato, all’inizio, può averlo unicamente il riso. Vi basterà condire il riso con aceto di riso, zucchero e un pizzico di sale.

Per coloro che vogliono scoprire le ricette della cucina giapponese, Miyama può proporre numerosi piatti, dal sushi al sashimi, fino alle tradizionali pietanze calde del Giappone. Un tripudio di sapori e di gusto: vi invitiamo a venire nel nostro ristorante per scoprire di più!

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Miyama, un ristorante con cucina giapponese take away a Milano

15/07/2019

Noi di Miyama abbiamo deciso di dare la possibilità ai nostri clienti di ordinare take away a Milano. Il sushi è diventato molto apprezzato negli ultimi anni, sin da quando i primi ristoranti giapponesi hanno cominciato a proporre i piatti della tradizione. Tra sushi, sashimi e piatti caldi, è possibile ordinare da asporto e mangiare comodamente in casa propria. Avete desiderio di mangiare sushi in casa? Avete organizzato una piccola festa tra amici e volete ordinare sushi a Milano? Nessun problema!

Miyama a Milano: alla scoperta della cucina giapponese

La cucina giapponese ha molto da offrire. Possiamo cominciare dagli antipasti, un vero e proprio tripudio di piatti caldi e freddi, dalla classica tartare fino all’edamame o all’insalata di alga wakame. Sono un inizio, per cominciare ad avvicinarsi alla cucina giapponese, fino a continuare per i primi piatti e una deliziosa portata di sushi misto.

Che cosa c’è sul nostro menù di asporto? Troverete numerosi antipasti della cucina giapponese: uno dei grandi classici sono i Gyoza di gamberi, di manzo o di branzino. Non dimentichiamo ovviamente una proposta vegetariana, con i gyoza alle verdure!

Per chi ama la tartare, è possibile ordinare numerose varianti di questa pietanza. Abbiamo inserito nel menù il tonno, il salmone, il gambero rosso di Mazara del Vallo. Una delle proposte estive prevede anche l’utilizzo della mozzarella di bufala, che ben si sposa con il sapore del pesce.

Take Away Milano: offriamo un servizio da asporto

Possiamo proseguire poi con un misto di Gunkan Sushi, una vera e propria delizia per il palato, nella versione normale o special, a seconda dei vostri gusti personali. I gunkan sono una delle proposte più deliziose del menù! Ciò che non poteva mancare era una scelta di hosomaki e di uramaki che venissero incontro ai gusti di tutti, con mix di ingredienti esplosivi.

Abbiamo deciso di offrire un servizio di take away Milano da asporto per dare la possibilità ai nostri clienti di mangiare il sushi anche in casa propria. Magari, state valutando di dare una festa con i vostri amici o i parenti e vi piacerebbe mangiare del sushi. Questo, grazie al ristorante Miyama, è possibile!

Per coloro che vogliono scoprire le ricette della cucina giapponese, Miyama può proporre numerosi piatti, dal sushi al sashimi, fino alle tradizionali pietanze calde del Giappone. Un tripudio di sapori e di gusto: vi invitiamo a venire nel nostro ristorante per scoprire di più!

Come abbinare i vini bianchi e rossi alla cucina Giapponese?

01/07/2019

La cucina Giapponese sta riscuotendo un ottimo successo sul territorio italiano, in quanto, oltre ad essere di tendenza, si rivela benefica poichè è caratterizzata da alimenti funzionali e non troppo calorici.

Anche i cibi Giapponesi però, necessitano di un abbinamento perfetto con il vino affinchè ne sia esaltato il gusto del piatto e sperimentata un’esperienza di sapori deliziosi ed equilibrati.

E allora a questo punto la domanda sorge spontanea: come abbinare i vini bianchi e rossi alla cucina nipponica?

La scelta può essere ampia e varia. Un piatto tipico della tradizione giapponese che è diventato molto apprezzato anche nella nostra Penisola è il sushi, realizzato con pesce rigorosamente fresco e crudo, riso bollito, alghe, salsa di soia e wasabi,.

Perché si crei armonia tra i vari sapori, occorre scegliere vini dalla spiccata acidità.

Vino rosso sushi, l’abbinamento perfetto

Per chi ama le uve rosse, la scelta cade sul Bardolino Chiaretto, caratterizzato da una buona percentuale di sapidità e da un aroma agrumato in cui si possono facilmente percepire i sentori del mandarino, frutti di bosco, albicocca e clorofilla. Al palato si presenta dolce e fresco.

Vino bianco sushi, quale prediligere per esaltare il sapore della pietanza?

In questo caso diversi sono i vini bianchi che si possono prediligere con il sushi. Il Sauvignon Blanc si sposa molto bene con questo piatto grazie alla freschezza e ai profumi erbacei e vegetali che sprigiona. Assolutamente da provare è anche il Moscato bianco. Si tratta di un vino dal sapore più persistente ed aromatico apprezzato proprio per la sua straordinaria eleganza. Anche un vino bianco di media struttura come il Gavi o il Vermentino di Gallura può rappresentare una valida alternativa per i profumi intensi e le note floreali e l’acidità equilibrata.

Naturalmente la cucina giapponese non è rappresentata esclusivamente dal sushi ma ci sono molte altre pietanze che vengono preparate in tutta la loro prelibatezza come la tempura: frittura di pesce e ortaggi, la pasta sotto forma di noodles, le grigliate di carne, ed infine, le zuppe.

Per i menù a base di carne è consigliabile optare per un vino rosso di grande struttura come il Bolgher. Per accompagnare invece la tempura di pesce è bene scegliere un vino bianco fermo come lo Chablis.

Miyama, ristorante giapponese per eccellenza presente nella zona di Milano dispone di una larga lista di vini rossi e della consulenza di un sommelier per ogni esigenza di gusto.

Onigiri Giapponesi

Cucina giapponese: quale tipo di riso va usato per piatti autentici

17/06/2019

Nella cucina giapponese, per realizzare piatti autentici un occhio di riguardo va posto alla scelta del riso.

Il riso nella cucina giapponese rappresenta un elemento fondamentale per realizzare molte pietanze.

Esistono diverse tipologie di questo cereale particolarmente amato dai Giapponesi, pertanto per ogni singolo piatto occorrerà utilizzare il giusto ingrediente.

Ma qual è la varietà di riso migliore per realizzare un sushi di tutto rispetto?

Iniziamo immediatamente col dire che occorre utilizzare una varietà di chicco tondeggiante e panciuto che tenga alla perfezione la cottura e la giusta quantità di amido. Per garantire un’alta qualità della pietanza, il miglior riso da usare è quello della varietà ‘’Originario’’ proveniente dalle saline sarde.

Riso Originario: un po’ di storia

Il riso in Giappone ricopre un’importanza di tutto rispetto perché è considerato l’alimento base per eccellenza.

Si coltiva e si consuma da 7.000 anni nel Paese orientale mentre in Italia, da “soli” 500 anni.

Gli egiziani e gli ebrei non conoscevano il riso, molto probabilmente Alessandro Magno lo aveva introdotto in Grecia, e poi gli altri popoli, come gli arabi o i veneziani lo importarono in Italia, ma nulla è certo. Quello che si sa è che nella cultura occidentale il riso comincia ad essere utilizzato soltanto nel I secolo A.C come spezia, soltanto più tardi si introduce come alimento vero e proprio.

Esistono diverse varietà di riso: originario o comune, fino e superfino. La differenza tra queste tipologie riguarda l’amido che è rilasciato in cottura e il diverso tempo di cottura. Alla luce di quanto detto dunque, ogni preparazione ha un riso specifico.

Tipologie di riso utilizzate nella cucina Giapponese

 Ecco quali sono le tipologie di riso che fanno parte della tradizione Giapponese e che molti ristoranti nipponici ancora oggi utilizzano per poter preparare le loro pietanze:

  • Per un sushi autentico, il riso Originario è proprio quello che occorre, in quanto i chicchi sono piccoli, tondeggianti e poco fini;
  • Per le ricette saltate, particolarmente apprezzato è il riso Basmati;
  • Per preparare insalate, minestre, il riso Venere rappresenta il binomio perfetto per conferire alle pietanze un sapore unico e autentico. Si presenta integrale e dal colore scuro ricco di svariate proprietà.

Preparare piatti unici e originali è un’arte, e come ogni arte che si rispetti, occorre che ci sia uno chef altamente preparato e specializzato nel settore. alla guida di un buon ristorante. Miyama offre tutto questo.

Il segreto del Sushi di qualità? La scelta delle materie prime

03/06/2019

Da diversi anni il sushi è entrato nella nostra quotidianità e senza dubbio è diventato una pietanza si molto apprezzata dagli italiani.Ma cos’è nello specifico il sushi?

Nella cultura nipponica si tratta di una vasta gamma di piatti caratterizzati dall’impiego di alcuni alimenti: pesce, riso, uova e vegetali.

La preparazione di molte portate a base di pesce crudo e uova necessitano di un’attenta selezione del ristorante da scegliere per essere sicuri della qualità dei prodotti che arriveranno in tavola.

Come riconoscere un sushi di qualità?

Ci sono alcune piccole accortezze da tenere in considerazione per poter riconoscere un sushi di qualità. Nello specifico:

 

  • Deve avere delle dimensioni adeguate. Cosa significa? In pratica, non deve essere né troppo grande e né troppo piccolo, ma deve essere consumato in un solo boccone in modo tale da assaporare ogni ingrediente utilizzato;
  • Il pesce deve coprire il riso che a sua volta deve essere compatto. Se questa peculiarità manca, la pietanza è stata elaborata nel modo sbagliato;
  • Il riso utilizzato deve possedere delle caratteristiche imprescindibili: oltre ad essere compatto deve emanare un profumo che si avvicina all’aceto, e in bocca dunque, deve presentare un sapore tra il dolce e l’acido. Anche la temperatura del riso ha la sua valenza e questo aspetto non può essere trascurato. Una volta pronto deve essere raffreddato con un ventaglio e servito a temperatura ambiente;
  • Il pesce utilizzato nel sushi può essere sia crudo che cotto. Ad ogni modo per essere di qualità deve presentarsi lucido, compatto e non deve essere colloso.

 

Quando si decide di ordinare del pesce crudo, è consigliabile dapprima iniziare dal sashimi, pietanza che non ha condimenti e, attraverso la quale è possibile valutare la freschezza del pesce.

Per chi dunque vuole mangiare Sushi a Milano, allora non può non prendere in considerazione il ristorante giapponese per eccellenza, Miyama, uno dei migliori locali presenti nella zona di Milano.

La qualità delle materie prime è la prima peculiarità che contraddistingue Miyama dagli altri locali presenti a Milano.da Miyama:

  • Vengono impiegate alghe di qualità giapponese Nori
  • Il pollo è 100% Made in Italy;
  • Il pesce crudo viene analizzato periodicamente in laboratorio;
  • Non manca come abbellimento il rafano giapponese wasabi daikon dalle eccellenti antibatteriche;
  • Sulle tavole non manca il the verde che può essere consumato durante il pasto.

Cosa’altro aspettate per venirci a trovare?

Dove mangiare Giapponese vicino alla Stadio San Siro?

20/05/2019

Avete appena visto una partita allo stadio San Siro e volete celebrarne la vittoria? E allora cosa c’è di meglio che andare a mangiare giapponese? Il Ristorante Miyama può rappresentare una gustosa opportunità per assaggiare tutte le tipologie di sushi preparate in modo magistrale.

Deliziare i propri palati in compagnia degli amici o della propria famiglia non ha prezzo!

Volendo, dopo la partita si può arrivare a piedi. Il Ristorante Giapponese Miyama dista poco più di 1 km. Basta poco tempo per raggiungere la location e, ad attendervi troverete uno staff altamente specializzato ad accogliervi

Le sale disponibili sono due, la prima è quella più intima caratterizzata da un’atmosfera suggestiva e particolare. Nella seconda invece, ugualmente confortevole potrete trovare caratteristici Bonsai, tavoli in legno, pouf e dondoli su cui sostare tra una pietanza e l’altra.

Potrete degustare tutte le singole portate in tutta la loro squisitezza e bontà considerate le materie prime di altissima qualità con cui vengono preparati i piatti. Gli alimenti non presentano coloranti e, su richiesta è anche possibile ordinare pietanze senza glutine non rinunciando a sapore e tradizione.

E se l’intento è quello di mangiare del buon sushi, quale potrebbe essere la soluzione ideale?

Sempre Miyama! Questo è il luogo giusto per gustare uno dei migliori Sushi. Naturalmente non mancano sfiziose e personalizzate creazioni realizzate direttamente dallo chef della casa.

Oltre ad essere presente una grande varietà di piatti e prelibatezze, lunga è la lista dei vini e birre tra cui ricordiamo la famosa e apprezzata birra Hasahi. Grazie alle sue proprietà organolettiche, adattabile a qualsiasi portata, il suo gusto si rivela rinfrescante e secco adatto per tutte le stagioni dell’anno.

E infine, per concludere il pranzo o la cena, cosa c’è di meglio nel sorseggiare il Sake?

Gustatelo caldo o freddo a seconda della stagione e del contesto e vi ritroverete catapultati piacevolmente nel magico Paese del Sol Levante.

miyama giapponese esterno

Il giardino giapponese: location ideale per gustare pietanze orientali a Milano

06/05/2019

Il Ristorante Giapponese all’aperto Miyama è una delle poche realtà presenti a Milano avente un giardino esterno accessibile non soltanto durante la stagione estiva ma anche invernale grazie alle ampie vetrate che permettono di mantenere il locale perfettamente caldo in inverno e fresco d’estate.

Potersi godere un panorama di tutto rispetto mentre si sta pranzando o cenando è una delle meraviglie che la vita possa regalare ad ognuno, perché si possono trascorrere ore in pieno relax e staccare dalla vita frenetica di ogni singolo giorno.

Il giardino ristorante Giapponese Milano è composto da varie piante macro Bonsai. Chi ama dunque, la natura in tutte le sue sfaccettature crea un sussulto di emozione non indifferente.

Fin dai tempi remoti i bonsai erano apprezzati e prediletti non solo per l’immagine estetica che conferivano ma anche per l’armonia che trasmettevano, e ancora oggi la finalità è quella di testimoniare il cambiamento lento della natura suggerendo a chi lo ammira un sentimento di calma, di pace interiore con la propria mente e con il proprio spirito, di semplicità, e il ristorante Giapponese Milano vuole fare proprio questo con la sua clientela.

Oltre a contraddistinguersi con i suoi piatti di alta autenticità e qualità delle materie prime, vuole offrire ai suoi clienti un luogo ristoratore dove l’atmosfera e le sensazioni la faranno da padrona, una dimostrazione di puro amore e autenticità.

Perchè scegliere a Milano un ristorante con giardino all’aperto? Ci sono a questo riguardo diversi motivi scientifici che dimostrano come mangiare in giardino all’aperto, possa apportare al corpo ma anche alla mente moltissimi benefici.

E’ risaputo che la maggior parte delle persone trascorre le proprie ore davanti al pc o chiuso in quattro mura per svolgere il proprio lavoro, prendere una boccata d’aria diventa molto difficile. Stress, nervosismo, cambio di umore repentino sono tutti sintomi che insorgono e che compromettono la salute.

Prediligere durante una pausa pranzo o la sera in pieno relax una cena, in un ristorante con giardino all’aperto si rivela più che salutare, in quanto:

  1. Migliora l’umore, riduce l’ansia e allevia lo stress;
  2. La creatività viene stimolata maggiormente e quindi si è più produttivi sul lavoro;
  3. Facilità nel trovare la risoluzione dei problemi (Problem solving).

Tutti questi vantaggi sembrano pochi? Crediamo proprio di no! Avere un’attitudine positiva verso la vita e verso il lavoro produce i suoi frutti!

cucina giapponese

Ristorante giapponese Miyama: scopri le nostre insalate!

27/01/2019

Al ristorante giapponese Miyama, è possibile scegliere tra gustose insalate e numerosi piatti tradizionali della cucina giapponese. Abbiamo cercato di offrire delle proposte uniche ai nostri clienti, delle proposte tradizionali e anche alternative. Le insalate sono un piatto forte, soprattutto in estate, quando vogliamo mangiare bene e rimanere leggeri.

Insalate del Ristorante Giapponese Miyama

La prima insalata presente sul nostro menù è molto interessante: abbiamo pensato alla Tempura Ebi Salad al Miele. In questa insalata, sono presenti i gamberi cotti, la tempura di gamberi, l’avocado e insalata, con aggiunta di miele per insaporire il piatto e per renderlo ancor più buono.

Se vi piace il pesce, la seconda insalata che vogliamo proporvi è il Mix Pesce Crudo Salad. Qui abbiamo scelto solo ingredienti freschi, di primissima qualità, a base di branzino, di salmone, di tonno e insalata. Un ottimo modo per fare pausa pranzo prima di tornare in ufficio e di mangiare bene, nutrendo corpo e mente.

Scopri le nostre insalate: ecco che cosa offriamo

A questo punto, vi proponiamo la terza insalata, ovvero Pollo Sumiso Sesamo Salad. Qui troverete pollo grigliato, con aggiunta di insalata e di semi di sesamo. Per chi ama il pollo, è comunque un’insalata molto leggera. Per le prossime proposte, vi introduciamo le alghe, ingrediente tipico orientale.

Abbiamo tre tipi di alghe, dalle alghe nere, fino ai gambi di fiori di loto e alla gommawakame. A questo punto, abbiamo un mix di alghe salad in salsa Ponzu, un piatto molto tipico e davvero di gran sapore. Se vi piacciono le alghe, possiamo anche proporvi la Yasai Salad, ovvero una insalata con germogli di soia, avocado e alghe.

Ci teniamo a dire che tutti gli ingredienti che utilizziamo per le nostre insalate sono freschissimi. Possono essere gustate anche in inverno, soprattutto se amate particolarmente questo piatto. Possiamo anche proporvi di abbinare una classica birra giapponese; darà un sapore ancor più marcato al piatto.

Sul nostro menù, troverete molte altre proposte, dal pesce fino ai secondi piatti di carne. Un menù di stampo orientale, per parlarvi della cucina giapponese.

Per coloro che vogliono scoprire le ricette della cucina giapponese, Miyama può proporre numerosi piatti, dal sushi al sashimi, fino alle tradizionali pietanze calde del Giappone. Un tripudio di sapori e di gusto: vi invitiamo a venire nel nostro ristorante per scoprire di più!

Thè verde: proprietà, modi d’uso e cerimonia giapponese

04/01/2019

 

Negli ultimi tempi non si sente parlare d’altro se non del thè verde, dei suoi benefici e delle sue proprietà. Ovviamente, ci riferiamo anche alla cerimonia del tè giapponese, una delle tradizioni più importanti del nostro paese. Ma quali sono le proprietà del thè verde? E quali sono i possibili modi di uso?

Thè verde: quali sono le proprietà e i modi d’uso?

Il classico thè verde è ormai diventato un must di cui nessuno può fare a meno. Le sue proprietà sono molteplici, tanto che è legato agli aspetti della salute: allunga l’aspettativa di vita, ha proprietà digestive e non solo. Quali sono i suoi benefici per la salute? Ve ne accenniamo qualcuno.

Come mai abbiamo detto che il tè verde è noto per allungare la vita? Il motivo è semplice: al suo interno troviamo numerosi antiossidanti. Gli antiossidanti sono importanti per contrastare i radicali liberi e per prevenire l’invecchiamento! Inoltre, nel thè verde è presente anche la catechina, un’altra sostanza che riesce a rallentare l’invecchiamento. Un concentrato di benessere e di salute!

Inoltre, come non citare la potenza del thè verde per quanto riguarda i processi digestivi? In poche parole, il thè verde agisce direttamente sull’accumulo di grassi: prova a bloccarne il meccanismo per prevenire i tessuti adiposi. Utile per dimagrire e digerire, il thè verde è protagonista di una delle tradizioni giapponesi più importanti.

Cerimonia del tè giapponese: una tradizione millenaria

Una delle tradizioni più importanti del Giappone, che racconta molto di questo paese, è la cerimonia del tè. Nota in tutto il mondo, questa cerimonia parla di noi, della nostra storia e spiega la filosofia di vita giapponese.

La cerimonia del tè giapponese è nota in Giappone con il termine di Cha No Yu, ovvero acqua calda per il tè. Oltre ad essere una tradizione, è un vero e proprio rito sociale per i giapponesi ed è una delle arti più tradizionali della filosofia zen.

In Giappone, esiste una vera e propria stanza del tè in cui proporre questo rituale. È uno stile semplice, poiché al suo interno ci sono quattro tatami, dove andranno a sedersi gli ospiti che partecipano alla cerimonia.

Per coloro che vogliono scoprire le ricette della cucina giapponese, Miyama può proporre numerosi piatti, dal sushi al sashimi, fino alle tradizionali pietanze calde del Giappone. Un tripudio di sapori e di gusto: vi invitiamo a venire nel nostro ristorante per scoprire di più!

Sofia Maki - ristorante giapponese Miyama

6 validi motivi per provare la cucina giapponese

15/12/2018

Abbiamo deciso di stilare una lista e darvi sei validi motivi per provare la cucina giapponese: troverete alcune argomentazioni che potrebbero convincervi a prenotare il vostro tavolo nel nostro ristorante!

Pronti?

Vi diamo 6 motivi per cui dovete assolutamente assaggiare la cucina giapponese

  1. Mangiare un cibo “bello”: la particolarità del sushi, che ha incantato molti italiani, è la sua bellezza. Il sushi è considerato un cibo esteticamente bello, anche da noi giapponesi. I cuochi giapponesi sono molto abili nel ricreare delle pietanze che siano esteticamente perfette e che al contempo possano essere una gioia per il palato.
  2. Mangiare sano grazie al sushi: sapevi che il sushi è considerato un alimento dietetico? Il classico sushi con pesce crudo e riso è molto dietetico: certo, vi sconsigliamo di ordinare futomaki fritti o uramaki con gambero in tempura e maionese. Provare la cucina giapponese è anche un modo per mantenersi in forma e seguire una dieta nuova;
  3. Avvicinarsi alla cultura orientale: la cultura occidentale è conosciuta in tutto il mondo, ma anche noi orientali abbiamo delle usanze e una cucina che desideriamo farvi conoscere, infatti, anche il nostro sushi, come i piatti tipici della cucina italiana, ha una storia antica e ben radicata nella tradizione popolare;

Non c’è solamente il sushi: anche i piatti caldi sono ottimi!

  1. Provare una cucina diversa: cambiare regime alimentare per una sera non è sempre un male. Provare nuove culture, nuovi cibi ci stimola la fantasia e ci fa sentire in una terra straniera, pur essendo ancora in Italia.
  2. Assaggiare i piatti caldi: se non vi piace il pesce crudo, non temete! La cucina giapponese vanta moltissimi piatti caldi, a base di carne e di pesce. Uno dei nostri punti forti è la carne alla griglia, soprattutto il pollo e il manzo. Oltre a questo vi consigliamo anche di assaggiare il ramen e gli udon, la pasta giapponese accompagnata da verdure e da carne o pesce.
  3. Perché è altamente digeribile: se avete paura di mangiare fuori e temete di appesantirvi troppo, be’, la cucina giapponese è una delle più digeribili al mondo, proprio per la presenza di ingredienti semplici e senza grassi saturi.
Nigori_sake

Saké: tipologie e preparazione

30/11/2018

Il sakè è il vino di riso giapponese. Sono due le ipotesi più comuni sulla sua invenzione: potrebbe essere nato in Cina o in Giappone. Quel che è certo è che questa ricetta ha subito numerosi cambiamenti nel corso del tempo, fino a ottenere una preparazione precisa e perfetta.

Prima di parlarvi degli otto tipologie di sakè che esistono, vi consigliamo un metodo per preparare sakè caldo e servirlo a casa vostra. Anzitutto, vi serve una tokkuri, tipica bottiglia per il sakè. Riponete quest’ultimo all’interno della bottiglia e immergetela in una pentola di acqua tiepida: fatelo riposare a fuoco lentissimo per almeno 4 o 5 minuti.

La temperatura dovrebbe essere tra i 35°C e i 40°C; non dovrebbe mai superare i 50°C. Inoltre, vi consigliamo di agitare la bottiglietta, in modo tale che possa riscaldarsi in modo omogeneo.

Di seguito, invece, vi parliamo di tutti i sakè che esistono e qual è il loro sapore!

Ecco quali sono gli 8 tipi di sakè!

  1. Ginjo-Shu: questo sakè ha un ottimo aroma ed è anche esteticamente bello. La sua fragranza è molto fruttata. Rispetto ad altri tipi di sakè, è poco acido ed è delicato;
  2. Daiginjo: è preparato in modo molto simile al precedente, infatti il suo gusto è quasi lo stesso. Tuttavia, il suo sapore è ancora più delicato e ha una preparazione lunga e impegnativa;
  3. Junmai e Tokubetsu Junmai: per i palati che invece apprezzano l’acido, questi due tipi di sakè sono perfetti! Possono essere serviti sia freddi, sia caldi;
  4. Junmai Ginjo: si procede con una tecnica di fermentazione a bassa temperatura, per ottenere un sakè molto leggero e dal gusto fruttato. Esteticamente è limpido e non è presente alcuna nota acidula;
  5. Junmai Daiginjo: quest’ultimo è probabilmente il sakè più costoso e pregiato. È il connubio perfetto tra il gusto fruttato e qualche nota acidula. Un prodotto raffinato, che vi consigliamo di assaggiare;
  6. Honjozo e Tokubetsu Honjozo: questi due tipi di sakè hanno il compito di esaltare il cibo che si sta mangiando. Un po’ come accade nella cultura italiana, anche in Giappone vengono utilizzati dei vini di riso che hanno l’obiettivo di esaltare il sapore del cibo. Prendete ad esempio la tipica fiorentina toscana accompagnata da un buon calice di Chianti: ecco, noi vi consigliamo questi due tipi di sakè accostati al sushi!
Sushi

All you can eat o Menù alla carta: come scegliere di mangiare il sushi?

12/11/2018

Negli ultimi anni, il sushi ha raggiunto una popolarità non indifferente.

Le differenze tra All You Can Eat e Menù alla Carta

Gli italiani hanno cominciato ad apprezzare la nostra cucina, tanto da farla rientrare almeno una volta alla settimana nel loro regime alimentare. Il sushi ha inoltre delle proprietà benefiche: sono in molti i nutrizionisti che lo consigliano persino in un regime di dieta.

Certo, parliamo solamente del classico sushi, composto solo da riso e pesce; alcune tipologie di uramaki potrebbero risultare molto pesanti e caloriche, per esempio quando gli ingredienti sono il gambero in tempura e la maionese.

Una domanda che spesso si pongono tutti è: si dovrebbe puntare sugli All you can eat, ovvero la classica formula a prezzo fisso che ti consente di ordinare tutto quello che c’è sul menù, o preferire il menù alla carta?

In Giappone, sono davvero molto rari gli All You Can Eat. Forse, ce n’è qualcuno, ma in genere vengono snobbati, perché i giapponesi amano mangiare bene il sushi: deve essere fresco e di qualità.

Quale delle due proposte conviene di più? Scopriamo i vantaggi!

La differenza tra il menù All You Can Eat e il menù alla carta può variare in base al ristorante. Ci sono alcuni locali che hanno deciso di puntare sulla freschezza dei prodotti e che non badano a spese: pur essendo All You Can Eat, hanno magari un sovrapprezzo, ma non hanno nulla da invidiare ad altri ristoranti.

Noi vi consigliamo di provare entrambe le formule: alla fine, i vantaggi ci sono. Il sushi non è prettamente economico: il pesce alla fine ha un costo ben preciso ed è in alcuni casi un alimento di pregio. Il salmone costa meno del tonno o del branzino.

Provare il menù All You Can Eat vi consentirà di comprendere anzitutto le differenze tra le varie tipologie di sushi, per capire qual è la migliore per voi. Uramaki, onigiri, nigiri, futomaki… l’All You Can Eat è il posto perfetto dove sbizzarrirsi!

Altri ristoranti giapponesi, invece, sono più “rodati” e offrono delle vere e proprie esperienze sensoriali, dove potrete degustare il sushi in modo più deciso. Una volta che sarete stati in entrambi i posti, potrete rendervi conto della differenza: la cosa più importante è che il pesce sia sempre fresco.

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Sake

Come nasce il sakè: ecco la sua storia

31/10/2018

Se siete stati in un ristorante giapponese, o comunque vi state appassionando alla cultura orientale, probabilmente avrete sentito nominare il sakè o sake. Questa bevanda alcolica si ottiene grazie a un processo di fermentazione, in cui sono coinvolti i seguenti ingredienti: il riso, l’acqua e le spore koji.

Le ipotesi sulla nascita del sakè: ecco quali sono

Il sakè non può essere accostato ai distillati, ai fermentati né ai liquori: tendenzialmente, è conosciuto con il nome di “vino di riso”. Questa bevanda alcolica fa parte della tradizione giapponese da secoli e non c’è una storia ufficiale sulla sua invenzione, soltanto molte leggende. Esistono diverse ipotesi sulle quali gli studiosi si stanno ancora interrogando.

La prima ipotesi sostiene che i primi a fermentare il riso furono i cinesi nel quinto millennio a.C. e che solo successivamente questa tecnica sia stata introdotta anche in Giappone.

La seconda ipotesi, invece, afferma che la fermentazione del sakè sia proprio nata in Giappone durante il III secolo. In effetti, potrebbe avere un fondo di verità, perché è proprio nel III secolo che si iniziò a coltivare il riso in umido. Sostanzialmente, la sua invenzione sembra del tutto casuale: i giapponesi avrebbero osservato come la soluzione di acqua e riso fermentasse e facesse la muffa.

I metodi della preparazione del sakè attraverso i secoli

Ciò che sappiamo per certo è che il primo sakè era conosciuto con il termine di kuchikami che tradotto significa “sakè masticato in bocca”. Pensate che si produceva con il riso masticato da un intero villaggio, con castagne, miglio e ghiande, ed era preparato, be’, sputando tutto il miscuglio in un tino.

Successivamente, nel VIII secolo, il vino di riso cominciò a diffondersi anche in Cina. Il metodo della masticazione era ancora molto diffuso, ma venne accantonato quando si scoprì la koji-kin, ovvero la muffa che possiamo trovare ancora oggi nella preparazione del vino di riso.

La Koji-Kin è una muffa i cui enzimi riescono a convertire l’amido presente nel riso in zucchero. Questa muffa viene impiegata anche per preparare l’amazake, il miso, la salsa di soia e il natto.

Ovviamente, a questo punto, interi villaggi poterono evitare la masticazione del riso e impiegare la Koji-Kin, un metodo più efficace e anche veloce.

La preparazione del sakè subì numerosi rimaneggiamenti durante le varie epoche: come accadde per tutte le ricette, molti processi migliorarono la tecnica e anche il sapore del sakè, facendolo diventare famoso in tutto il mondo.

 

 

Robata di Pollo con Salsa Teriyaki

Yakitori: come vengono preparati gli spiedini di pollo giapponesi?

16/10/2018

Oggi vi sveliamo un grande classico della cucina giapponese, ovvero gli spiedini di pollo in salsa Teriyaki. Molti credono che la cucina giapponese sia composta soltanto da sushi o da sashimi, ma in realtà non è così, infatti, anche i giapponesi hanno diversi piatti caldi che vengono serviti soprattutto nei mesi più freddi.

Gli spiedini di pollo, in Giappone, sono conosciuti con il termine Yakitori che significa letteralmente pollo grigliato. Rappresentano uno dei grandi classici dello Street Food giapponese: se dovesse capitarvi di fare un viaggio in Giappone, avrete sicuramente l’occasione di vedere i rivenditori di Yakitori lungo gli angoli delle strade.

È una ricetta davvero semplice, molto gustosa, che potrete preparare anche a casa vostra. Di seguito vi diremo tutti gli ingredienti e le modalità di preparazione:
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Exotic Sake Maki

Dove nasce il sushi: storia e curiosità di una particolare cultura

02/09/2018

Il sushi è un piatto molto in voga soprattutto negli ultimi anni, quando molti ristoratori giapponesi (ma anche cinesi) hanno deciso di investire nella propria cucina e cultura ed esportarla in Italia. Sin dal primo momento, il sushi ha suscitato molta curiosità nel popolo italiano, che da sempre è abituato alla buona cucina.

In molti lo evitano, per la paura di contrarre delle malattie – paura ingiustificata, perché il pesce che viene servito è abbattuto secondo le norme sanitarie vigenti e non causa alcun problema all’organismo.

Come è nato il sushi?

Ma dove nasce il sushi? A cosa si fa ricondurre la sua storia?

Bhe, la sua storia, pensate, si fa risalire fino all’antichità. Il sushi non è affatto un piatto di nuova invenzione. Duemila anni fa, quando la coltivazione del riso giunse in Giappone, a Nara, venne ideato il sushi, un modo per conservare il pesce nel riso fermentato. Fu nel periodo Edo, intorno all’VIII secolo, che l’aceto sostituì il riso fermentato e da lì ebbe inizio la ricetta del sushi come la conosciamo oggi.

Il sushi viene considerato anche un piatto da fast food, diciamo; sono in molti i rivenditori di questa specialità lungo la strada. Grazie ai loro box, i giapponesi mangiano in pausa pranzo in modo pratico e comodo.

Gli ingredienti iniziali del sushi

Il popolo giapponese ha sempre preferito servire il riso insieme al pesce, due cibi che potevano reperire in modo molto economico. Tuttavia, dapprima il sushi veniva servito nella classica versione che conosciamo oggi: la chirashi. In pratica, servivano nella scodella il riso e il pesce insieme, senza mischiarli.

È stato molto tempo dopo, nel periodo Edo, che venne introdotta l’innovazione del sushi veloce, ovvero haya-zushi. La preparazione del sushi fu rimaneggiata in modo tale che riso e pesce potessero essere consumati nello stesso momento. Insomma, è la primissima forma di sushi, quella che poi venne definitivamente conformata a Tokyo.

Il sushi non è un’invenzione recente, ma una ricetta rivistata nel corso dei secoli

Per coloro che amano il sushi, devono ringraziare un locale di Tokyo: l’Hanaya Yohei. Essendo il popolo giapponese sempre molto di fretta, tra il lavoro e la realizzazione personale, è stato inventato rivisitato haya-zushi in modo tale da essere mangiato in un sol boccone, servendosi delle mani o delle bacchette.

Per loro, era un esperimento e non erano sicuri del successo che in seguito avrebbe ottenuto. Oggi, la cucina giapponese è apprezzata e conosciuta in tutto il mondo.

Mangiare con le bacchette: ecco come fare

25/08/2018

Per moltissime persone, mangiare con le bacchette è una fonte di disagio. Ovviamente, noi occidentali non siamo cresciuti con il culto delle bacchette. A parte coloro che hanno vissuto per un periodo in Giappone, o che amano la cultura giapponese, in pochi sono davvero capaci di servirsi delle bacchette per mangiare. E perfino coloro che lo sanno fare, in realtà, sbagliano la postura!

Imparare a mangiare con le bacchette

Alcuni vivono un profondo senso di disagio quando vengono invitati al ristorante cinese o giapponese. Chiedere la forchetta e il coltello dà un senso di “inferiorità”, ma vi confidiamo un segreto: i giapponesi mangiano il sushi con le mani! Ebbene, sì: le bacchette sono state introdotte solo in seguito.

Per loro, mangiare il sushi con le mani è una forma di apprezzamento verso lo chef che ha cucinato per voi. Tuttavia, se ti senti a disagio anche a mangiare con le mani, segui la nostra piccola guida per imparare a tenere le bacchette in mano.

Come in ogni cosa, è necessaria molta tecnica e molto esercizio. Ad alcuni può risultare più semplice, come coloro che suonano uno strumento o che hanno una buona manualità, mentre per altri è richiesta una buona dose di concentrazione. Tuttavia, mangiare con le bacchette non è davvero nulla di così complicato come sembra.

I trucchi per mangiare con le bacchette in modo perfetto

  • Prendete una bacchetta, mettetela tra pollice e dito medio. Dovrete tenere la mano un po’ rigida, per consentire alla muscolatura di intensificarsi e di non cedere;
  • Prendete la seconda bacchetta e posizionatela vicino alla prima. In Giappone, infatti, le dita utilizzate di più sono l’indice e il pollice. Allenate molto le dita, tenete entrambe le bacchette in mano e stringete;
  • Fate attenzione che le bacchette siano posizionate in modo corretto. Infatti, il segreto è riuscire a mantenere le bacchette nella posizione di parità. Se una delle due dovesse cominciare a scivolarvi dalle dita, mangiare sarà molto più complicato!

Il nostro maggiore consiglio è quello di allenarvi anche a casa, e non soltanto al ristorante cinese o giapponese. Provate ad usare le bacchette, per esempio, quando mangiate gli spaghetti, o la pasta in generale, che ha una presa maggiore.

Se ci tenete davvero a fare una bella figura, con un po’ di esercizio e di allenamento riuscirete sicuramente a comprendere come utilizzare le bacchette. Mi raccomando: tenetele sempre il più allineate possibile. È questo il trucco, dopotutto!

5 dolci tradizionali giapponesi

16/08/2018

La cucina giapponese è pura estetica. Oltre a essere davvero una bontà, la loro necessità di dare sfogo all’estro e alla creatività in ambito culinario è rinomata in tutto il mondo. Infatti, il sushi, la nota ricetta giapponese, è ancor prima bello da vedere; buonissimo da mangiare, ve lo concediamo, ma è di una sofisticatezza davvero rara.

Quali sono i dolci giapponesi più comuni?

Come nel salato, i giapponesi hanno sfoderato la loro innata eleganza anche nel dolce, creando ricette visivamente spettacolari. I dolci tradizionali giapponesi provengono da una lunga ricerca: sono stati tramandati per generazioni. La cultura del Wagashi è per loro molto importante. La andremo ad approfondire insieme, per comprendere tutte le caratteristiche fondamentali delle ricette di dolci giapponesi.

I dolci occidentali si diversificano moltissimo dai dolci giapponesi. Il Wagashi, che regola queste tradizionali ricette, vieta assolutamente gli ingredienti di origine animale nella realizzazione dei dolci. Ciò significa che, contrariamente alla nostra cultura, i giapponesi utilizzano solo ingredienti di tipo vegetale per i dolci.

Tra i prodotti più utilizzati nella loro creazione, possiamo trovare agar-agar, fagioli azuki, patate dolci, farina di riso, sesamo e soia. Certamente, a noi possono sembrare ingredienti fuori dal comune, ma vi assicuriamo che i dolci giapponesi sono davvero molto buoni e adatti a ogni tipo di palato.

I dolci giapponesi che si servono con il tè

Un’altra caratteristica dei dolci giapponesi sono appunto le classiche mono porzioni. Dimenticate le nostre torte, dimenticate il sapore troppo “zuccherato”; quest’ultimi sono assolutamente studiati per essere gustati da una persona soltanto. Non fanno ingrassare come i nostri dolci, inoltre.

I dolci più comuni durante la cerimonia del tè sono:

  • Taiyachi: questo dolce può essere trovato spesso come street food. È a forma di pesce. Il nome si traduce con “orata al forno”. Viene preparato grazie all’impasto tipico dei pancake. Può essere ripieno di crema pasticcera, ma è nota la versione salata, con salsiccia e formaggio;
  • Dango: le classiche polpettine di riso che vengono poste una di fianco all’altra mediante uno spiedino. Vengono preparate con farina di patate, o di miglio o di sesamo. Sono solitamente di colore rosa, verde e bianco, e vengono ricoperte con lo sciroppo d’acero;
  • Anpan: una sorta di pane dolce, proposto spesso nella classica forma rotonda. Viene riempito con la marmellata di fagioli azuki, conosciuta con il nome di anko;
  • Mochi: questo dolce è molto simile al dango. Può essere accompagnato da foglie di ciliegio, fagioli rossi, frutta e zucchero a velo;

Anmitsu: la gelatina giapponese ottenuta dall’agar.

Il Black Cod: piatto tipico della cucina giapponese

09/08/2018

Il Black Cod si pesca nei mari dell’Alaska, dove questa attività viene considerata molto importante perfino la Costituzione di questo stato. Infatti, la legge si esprime a tal proposito nel modo seguente: «I pesci e tutta la fauna ittica dovranno essere utilizzati, sviluppati e conservati secondo i principi dell’eco-sostenibilità».

Grazie alle sue acque, l’Alaska detiene il primato in fatto di pesce bianco; la pulizia e la temperatura di queste acque favoriscono la naturale riproduzione di questo tipo di pesce in modo spontaneo. Tra i pesci bianchi più pregiati presenti nelle acque dell’Alaska possiamo elencare il Carbonaro, o Pesce Burro. Quest’ultimo viene conosciuto in tutto il mondo con il termine inglese di Black Cod.

Il Black Cod: come un pesce dell’Alaska è diventato famoso in tutto il mondo

Il Black Cod ha trovato territorio fertile nelle profonde acque dell’Alaska: infatti, vive normalmente sotto i 200 metri e la sua alimentazione è molto varia, dagli invertebrati alle meduse e alle seppie.

Attualmente, il Black Cod è definito come il migliore pesce bianco al mondo. La sua polpa è davvero squisita e l’alto contenuto di grassi considerati salutari viene visto di buon occhio dai dietisti di tutto il mondo. I Giapponesi, da sempre amanti del pescato, hanno subito deciso di investire nel Black Cod, facendolo entrare nella cucina tradizionale giapponese.

Infatti, la sua fama si deve proprio ai giapponesi: è stato lo chef Nobu Matsuhisa, del noto ristorante Nobu, a portare alla ribalta il pesce bianco. La sua ricetta più famosa, che venne copiata dagli chef di alto livello, è il Black Cod Miso.

La preparazione del Black Cod è lunga, ma ne vale davvero la pena

La ricetta, infatti, vuole la marinatura del pesce bianco per tre giorni: viene immerso in un preparato di mirin, sake, miso e zucchero. Dopo essere stato marinato così a lungo, la sua polpa assorbe tutti i sapori, donando al palato un’esplosione di gusto inimmaginabile. Il secondo step della sua preparazione lo vuole piastrato; dopodiché, il Black Cod viene servito su foglia di banano con gocce di miso e di zenzero.

Insomma, un piatto elegante, che racchiude in sé tutti i segreti e le caratteristiche della cucina giapponese. Se non lo avete mai assaggiato, vi consigliamo di farlo: il suo gusto è indimenticabile e difficilmente lo troverete stopposo.

In Italia, sono molto pochi i ristoranti giapponesi che servono il Black Cod, uno tra cui si trova a Milano.

Perché i Giapponesi mangiano con le bacchette?

02/08/2018

Gli occidentali si servono delle posate per mangiare, come forchetta, coltello e cucchiaio. Lo stesso non accade nei paesi orientali, dove si mangia tutt’oggi con le forchette, nonostante i paesi e i popoli siano venuti a contatto fra loro.

Spesso, un’usanza viene importata in un altro paese, soppiantando la tradizione. Premesso che i giapponesi sono molto fedeli alle loro usanze, non si sognerebbero mai di rinunciare alla comodità delle loro bacchette.

Gli orientali pensano che mangiare con le bacchette sia semplice e comodo

Tra le domande più frequenti che gli occidentali pongono agli orientali, rientra sicuramente il perché si ricorre all’uso delle bacchette per cibarsi. Infatti, a molti sono scomode e non hanno ancora imparato a utilizzarle.

Ovviamente, i giapponesi hanno da sempre usato le bacchette per mangiare, sin da piccoli: come ogni cosa imparata in tenera età, è perfettamente semplice per loro. Un po’ più complicato è il procedimento per chi si approccia con le bacchette nell’età adulta, ma imparare si può.

Gli amanti della cucina asiatica, pur apprezzando il genere, non si “piegano” a questa usanza e in molti chiedono le posate ai camerieri. Può sembrare assurdo, ma i giapponesi mangiano con le bacchette perché prima di tutto le considerano degli strumenti facili e veloci, comodi soprattutto nel mangiare il ramen nel brodo.

Le tre leggendo attorno alla nascita delle bacchette

Attorno alla nascita delle bacchette si aggirano diverse storie, alcune anche molto magiche e simpatiche. La prima è data tra il 1600 a.C. e il 1046 a.C. e riguarda Daji, la concubina del re Zhowang della dinastia Shang. Pare che Daji avesse intenzione di salvare il cuoco da una condanna a morte, perché stava per servire al re un piatto troppo caldo. Utilizzò dunque uno spillone di giada ornamentale, per imboccare il re.

La seconda leggenda vede protagonista Jiang Ziya: qui è un volatile divino che suggerisce allo sfortunato pescatore di mangiare la carne servendosi di due rami di bambù. L’uomo, a questo punto, inventa l’usanza delle bacchette e inoltre riesce a salvarsi la vita, poiché la moglie aveva tentato di avvelenarlo.

Tuttavia, la terza leggenda è certamente più famosa e affidabile. Narra di Da Yu: il suo compito era di arginare le acque durante le grandi inondazioni. Quando Da Yu sbarcò su un’isola, decise di mangiare, prima di riprendere il suo lavoro. Non avendo a disposizione alcun utensile per cuocere e mangiare la carne, Da Yu decise di servirsi di alcuni rami come “posate”.

Wasabi, cos'è?

Wasabi: cos’è e con quali tipologie di sushi si abbina meglio?

11/07/2018

Mangiare il sushi e il sashimi è diventato di uso comune. Ogni settimana, molti italiani si dirigono al ristorante giapponese per concedersi un lauto pasto a base di riso e pesce. Insieme al sushi e al sashimi, tuttavia, vengono serviti degli ingredienti particolari, come lo zenzero e il wasabi. Perché? Che cosa aggiungono al piatto?

Wasabi: qual è il suo sapore?

Il wasabi è tra gli elementi più famosi in Giapponese. Basta un pizzico di wasabi sulla lingua per avvertire un lieve pizzicore: in molti, la prima volta che lo hanno assaggiato, hanno “esagerato” con la dose e si sono ritrovati a bere moltissima acqua.

Il suo sapore non assomiglia al peperoncino, pur avendone effetti simili. Questo ingrediente serve principalmente come condimento finale del sushi e del sashimi. È una pasta di colore verde pisello: la dose servita è ridotta per un motivo. Nessuno riesce mai a finire tutto il wasabi servito, perché ha un sapore davvero particolare e in alcuni casi, estremo. In Giappone viene venduta una salsa al wasabi molto “cattiva”, che in pochi riescono ad assaggiare.

Contrariamente al peperoncino, che si spande per tutta la bocca, il wasabi colpisce solo il palato. Se lo assaggiate con la lingua, non sentirete subito il suo gusto. Ma cos’è? In molti se lo chiedono.

Che cos’è il Wasabi?

Il wasabi ha moltissime proprietà benefiche. Per esempio, lo possiamo considerare un ottimo digestivo. Inoltre, ha proprietà antibatteriche e aiuta a prevenire molte intossicazioni. Pare che inoltre assicuri un effetto anticoagulante: inibisce l’aggregazione delle piastrine. In questo senso, il wasabi avrebbe lo stesso effetto di un’aspirina.

La pianta dalla quale si ricava il wasabi è nella famiglia delle crocifere. Per chi non lo sapesse, queste piante hanno una particolare sostanza, gli isotiocianati, che aiutano nella lotta contro i tumori. Se questo fosse del tutto confermato dalla ricerca, il wasabi rientrerebbe tra gli alimenti in grado di prevenire l’insorgere del tumore gastrointestinale, allo stomaco, al seno e al colon.

Il pesce crudo ha un sapore molto forte: non ci riferiamo al salmone, che ha un sapore molto più delicato da crudo che da cotto. Tuttavia, il sashimi si presenta anche in forma di tonno, di merluzzo, di gambero rosso… e questi elementi hanno un sapore più decisivo.

I giapponesi hanno deciso di servire il wasabi insieme al pesce crudo proprio per mitigare il sapore.

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uramaki

Cucina Giapponese e Dieta: come integrarle?

07/07/2018

La cucina giapponese è ormai diventata un must per molti italiani. Alcuni non rinunciano a recarsi al ristorante giapponese almeno una volta a settimana. Altri, invece, hanno cominciato ad appassionarsi a questo genere di cucina tanto da arrivare a preparare da solo qualche prelibatezza.

Quali sono i piatti più dietetici?

Ma come si inserisce la cucina giapponese nella nostra dieta, tipicamente mediterranea? Quante calorie hanno i suoi piatti? Quale valore aggiunto ha per il nostro organismo? Spesso, avrete sentito la frase “la cucina giapponese è soltanto pesce, verdure e riso”. Be’, è molto lontana dalla verità.

La preparazione del sushi richiede molti più ingredienti di quanto ne vediate nel piatto. Recentemente, sono stati interrogati molti nutrizionisti sulla cucina giapponese: è possibile mangiare il sushi durante la dieta? O seguire una dieta giapponese è sbagliato?

La risposta è da considerarsi nel suo insieme. Gli ingredienti di alcuni piatti comportano molte più calorie. Per esempio, laddove sia presente la salsa di soia, le calorie lievitano notevolmente.

Ci sono alcuni piatti su cui vi consigliamo di orientarvi, molto più di altri. Partiamo dal sushi e dal sashimi, i due punti cardine di qualsiasi ristorante giapponese. Il sushi classico, ovvero il Nigiri e l’Hosomaki, non è così pesante come un Uramaki, i cui ingredienti prevedono molte più lavorazioni.

Addio agli uramaki, ottimi nigiri, hosomaki e sashimi

Dunque, ordinare una porzione di questi piatti è un modo per “coccolarci” ma al contempo per non ingrassare. Lo stesso discorso non è possibile affrontarlo per gli Uramaki, che sono tendenzialmente più pesanti. Contrariamente ai Nigiri, che prevedono solamente pesce e riso, negli Uramaki è possibile trovare la maionese, il formaggio, l’avocado, il gambero o il pollo in tempura… insomma, alimenti che hanno molte più calorie e inoltre il fritto non è così salutare quanto è buono, purtroppo.

Un ottimo pasto, invece, può essere rappresentato dall’Onigiri. Questo triangolo di riso ha al suo interno soltanto pesce, oltre a essere ricoperto dalla classica alga nori. Intinto in un pochino di soia può risultare un pasto completo e molto gustoso, oltre che da “passeggio”.

Un altro piatto perfetto per la nostra dieta è il sashimi, a cui possiamo accompagnare l’insalata. Dà molte proteine al nostro corpo e inoltre è molto fresco da mangiare, soprattutto in estate.

Sono sconsigliati, purtroppo, i piatti caldi, tra cui gli udon e gli spiedini teriyaki. La salsina è davvero molto calorica e il vostro metabolismo potrebbe impiegarci molto per digerirla.

Gomma Wakame

Hai mai provato l’insalata Gomma Wakame?

05/07/2018

Tra gli antipasti proposti dai ristoranti giapponesi, potete trovare la famosa Gomma Wakame. In molti sono incuriositi dal nome e si chiedono cosa sia effettivamente e quali proprietà abbia. Sarete sorpresi di scoprire che, oltre ad avere un sapore particolare, è in effetti ottima per la salute del nostro organismo.

Gomma Wakame: l’insalata perfetta per dimagrire

Le calorie della Gomma Wakame si aggirano tra i 40 e i 50 ogni 100 grammi, in assenza di condimento. È particolarmente indicata per coloro che stanno facendo la dieta ipocalorica. L’insalata sazia per definizione: la gomma wakame è molto più saporita delle classiche che acquistiamo al supermercato.

Inoltre, può essere condita con vari ingredienti di origine giapponese, per darle un sapore ancora più squisito.

Le proprietà della Gomma Wakame sono svariate. Anzitutto, al suo interno, possiamo trovare moltissimi elementi naturali e positivi, come i sali minerali e le vitamine. Offre un quadro nutriente davvero interessante. È considerata inoltre un alimento perfetto per chi segue un’alimentazione vegana, perché introduce il ferro. È inoltre un potente ricostituente.

Cosa c’è all’interno della Wakame: proprietà nutrienti

In 100 grammi di Gomma Wakame, gli elementi che possiamo integrare nel nostro organismo sono i seguenti:

  • 100 mg di Magnesio;
  • 150 mg di Calcio;
  • 360 IU di Retinolo;
  • 2,2 mg di Ferro.

La tradizione culinaria giapponese non prevede una sfilza di piatti che appesantiscono l’organismo, tutt’altro. Sì, molti ingredienti sono calorici, come la salsa di soia, ma è fondamentale per condire. Tuttavia, molti singoli piatti si presentano con poche calorie; alcuni dietologi indirizzano molte persone verso la filosofia giapponese.

Questo tipo di insalata non è da meno. Al ristorante, potrete gustarla con pochissimi ingredienti, ma che aggiungono un pizzico di sapore al piatto: aceto di riso, salsa di soia, un po’ di zucchero e semi di sesamo.

La Wakame è alga marina edibile

Ma cos’è effettivamente la Wakame? Alga marina edibile. Ebbene, sì, non è un prodotto “di terra”, come le nostre insalate. Questo prodotto è essenziale per l’economia dei paesi asiatici: viene importato in tutto il mondo ed è considerato un piatto nutrizionale importantissimo. Le sue origini si fanno risalire al 700 a.C.

Potrete acquistare questa speciale insalata online, oppure nei supermercati: in alternativa, potrete prenderla da asporto in qualsiasi ristorante giapponese.

Consigliamo l’utilizzo della Wakame a chi ha carenza di vitamine e minerali. È perfetta per coloro che soffrono di caduta di capelli o di unghie che si spezzano facilmente.

pasta Giapponese

Tutti pazzi per la pasta giapponese: ramen, soba e udon

26/06/2018

Siamo italiani: cosa amiamo di più al mondo? La pasta, ovviamente!

Nei ristoranti giapponesi è possibile trovare molti tipi di pasta, ovvero tre: il ramen, la soba e gli udon.

I giapponesi considerano la pasta un alimento fondamentale da sempre. Se credevi che la cucina giapponese fosse soltanto sushi e pesce crudo, sei fuori strada. La cucina giapponese vanta una sequela di piatti caldi e freddi davvero invidiabile.

La pasta giapponese: ramen, soba e udon

Pronto a scoprire quali sono i tipi di pasta giapponese che potrai gustare?

Il ramen, anche se è di origine cinese, viene servito in Giappone. Questi spaghetti, di cui variano le dimensioni, sono composti di farina di grano e uova. Esistono moltissime tipologie di ramen, il più famoso prevede l’utilizzo di uova semi-sode, preparate secondo una ricetta speciale, carne molto grassa, verdure e alghe.

La pasta ramen, oltre a essere servita in brodo, può essere cucinata con le verdure, come un normale piatto di pasta.

Come vedrai da te la cucina giapponese e molto equilibrata. Ciò significa che non mi piatto trovi sempre la giusta quantità di carboidrati, di carne e verdure.

Soba fredda e soba calda: ecco le differenze

Il secondo piatto di pasta che vogliamo illustrarti è molto famoso in Giappone, ma ben poco noto in Italia, purtroppo. Stiamo parlando della soba. Quest’ultima è uno spaghetto di grano saraceno, molto piccolo, ed è servito in molti modi.

Uno dei piatti più conosciuti in Giappone è la soba fredda. In sostanza, se doveste mai ordinarla, vi verrebbe servito un piatto di soba fredda, una ciotola di brodo e la salsa di soia: ogni ingrediente è servito in un piatto a parte. Ciò significa che potrete condire la pasta con i vostri alimenti preferiti.

Esiste persino la cha-soba: questa variante è per tutti gli amanti del tè verde, con cui la farina viene impastata.

Inoltre, è possibile degustare la soba calda, cotta nel brodo, con l’aggiunta di uovo sbattuto, scaglie di tempura e il peperoncino in polvere.

Udon Tempura: ecco il modo giapponese di riscaldarsi in inverno

L’ultimo piatto è impossibile non citarlo ed è forse il più famoso: stiamo parlando degli udon. Questi sono spaghetti di grano tenero e assomigliano molto nella forma e nella misura ai nostri bucatini.

Esistono diverse varianti: Yaki Udon, Tempura Udon… specialmente quest’ultima viene guarnita con il tofu fritto oppure il gambero in tempura. Entrambe le varianti sono molto gustose e speziate.

Cerimonia The Giapponese

Cha No Yu: la cerimonia del tè giapponese

17/06/2018

Tutti la conosciamo: la cerimonia del tè giapponese è un importante rito che viene praticato dai parenti e dagli amici per passare un po’ di tempo insieme. Questa tradizione ha origini zen ed è molto importante per il Giappone. Dovete sapere che viene praticata secondo riti precisi; per esempio a seconda della stagione potrebbe persino cambiare il posto su cui si colloca il bollitore.

Nelle stagioni autunnali e invernali, il bollitore viene posto su una forma quadrata, ricavata dal tatami. Invece, in primavera e in estate, il bollitore viene collocato su un braciere appoggiato al tatami.

Come si fa la cerimonia del tè giapponese?

Sono presenti diversi tipi di tè giapponese: possiamo trovare il tè denso, detto koicha, e il tè leggero, usucha.

Il tè più utilizzato per la cerimonia è il matcha. Questo thè verde è polverizzato; viene aggiunta acqua calda servendosi di un frullino di bambù. Questo genere di tè non è un’infusione, bensì una sospensione.

Il tè verde può essere paragonato al nostro caffè: infatti, è un eccitante davvero sorprendente. Avete presente le pratiche meditative? Possono durare moltissimo; i monaci zen si sono sempre serviti del tè verde per rimanere svegli durante la meditazione.

La cerimonia del tè è cominciata probabilmente con la Dinastia Song. Questo rito è davvero importante per i giapponesi, grazie al quale trovano la loro identità sociale. Probabilmente, quest’ultima è l’essenza stessa dello zen.

Ogni azione durante il rito è molto precisa. Non ci sono gesti casuali. La stanza in cui avviene la cerimonia si chiama chashitsu. Deve essere arredata secondo precisi schemi e non è adibita a null’altro scopo.

Cha No Yu: celebrare il rito sociale

Prima abbiamo detto che il termine giapponese che indica il rito è il Cha No Yu: la cosa insolita è troviamo il verbo tateru, che si può tradurre con concelebrare.

Sapete che è prevista persino una composizione a seconda dell’importanza degli invitati? La persona più importante del gruppo è sempre al primo posto. Durante la cerimonia, gli ospiti vengono invitati a degustare il dolce; per i giapponesi e molto importante che i commensali siano sembra proprio agio.

L’atto finale prevede che il teishu si inchini insieme agli ospiti e richiuda la porta della stanza dietro di sé. Questa parte è molto semplice, ma esistono varie cerimonie del tè, che cambiano a seconda della difficoltà. Per esempio si può utilizzare il servizio di koicha, ovvero il tè denso: quest’ultimo richiede diversi utensili ed è molto complicato.

Salsa di Soia

Salsa di Soia: tutto ciò che dovreste sapere

12/06/2018

La salsa di soia non è prettamente giapponese, anche se il suo utilizzo è fondamentale per le ricette della tradizione. Originaria della Cina, viene utilizzata in diverse culture, dalla giapponese, fino alla coreana, all’indiana e alla filippina.

La salsa è fatta fermentare per un po’ di tempo; viene ricavata dalla soia, dal grano tostato da acqua e da una ingente quantità di sale.

Curiosità sulla salsa di soia

Una curiosità legata a questa salsa è il suo consumo esagerato: qualche tempo fa, qualcuno provò a bere la salsa di soia, senza consumarla insieme al cibo. Beh, dovete sapere che la classica boccetta che troviamo nei supermercati non va assolutamente presa come bevanda, perché metterebbe a serio rischio i nostri organi interni, che non saprebbero affrontare il sale contenuto in essa.

Pertanto, fate attenzione al suo uso smodato e utilizzatela soltanto come accompagnamento per il sushi e ovviamente per cucinare. Infatti, una delle domande che sentirete ripetere più spesso è: la salsa di soia fa male? Be’, consumata in dosi eccessive certamente, inoltre è sconsigliata nelle diete povere di sodio. Tuttavia, una o due volte a settimana, il suo consumo non arreca danni all’organismo.

Possiamo trovare la salsa di soia tra gli ingredienti della famosissima salsa Worcester, di origine inglese.

I molteplici utilizzi della salsa di soia la rendono estremamente versatile: ne basta infatti una goccia per insaporire qualsiasi piatto. I giapponesi la usano spesso nel condimento per la pasta, per conferire un sapore più deciso e invitante.

Come viene utilizzata la salsa di soia

Avete mai provato gli udon giapponesi? Con verdure, pollo o misto mare, e l’immancabile salsina? Ecco, per molti sono una vera e propria droga, perché l’odore e il sapore conferiti al piatto grazie alla salsa di soia sono veramente eccezionali.

La salsa di soia viene impiegata nei seguenti piatti:

  • Condimento per il sushi;
  • In aggiunta alla pasta, alla carne, al pesce;
  • Molti alimenti si fanno marinare nella salsa di soia;
  • Può essere utile per condire le insalate;
  • È un importante ingrediente di cottura per la cucina giapponese;
  • Può servire per creare la salsa kabayaki, la salsa teriyaki e la salsa worcester.

Sappiate, inoltre, che esistono diversi tipi di salsa di soia. La fermentazione di quest’ultima varia tra i 12 e i 18 mesi; un tempo davvero lunghissimo! Ecco le due principali salse:

  • Tamari: appartiene alla cucina cinese. Non contiene frumento, è densissima e molto salata;
  • Shoyu: appartiene alla cucina giapponese. C’è il frumento ed è economica.
Cosa si beve in Giappone?

Le bevande giapponesi: scopriamole insieme

07/06/2018

Il Giappone vanta una tradizione culinaria molto diversa dalla nostra, ma altrettanto importante per comprendere gli usi, i costumi e le origini di questo popolo. Conosciamo, bene o male, le ricette principali della loro cucina, come il sushi, lo yakitori e il ramen, ma sappiamo ben poco delle bevande che possiamo trovare in Giappone.

Sicuramente, al ristorante, avrete visto il sakè, che è probabilmente la bevanda più conosciuta e che appartiene alla loro tradizione secolare per la cerimonia del tè. Il rituale è considerato importantissimo dai giapponesi. per loro, è un rito sociale a cui non rinunciare.

Quali sono le bevande tradizionali giapponesi?

Oltre al sakè, possiamo citare il tè giapponese, O-cha: è il tè verde. Questa bevanda è consumata giornalmente dai giapponesi, che sia colazione, pranzo o cena, o un incontro con gli amici e i familiari.

Solitamente, la raccolta del tè è fissata per gli inizi del mese di Maggio. Possiamo trovare diverse varietà di tè:

  • Bancha: varietà che si raccoglie ad agosto;
  • Gyokuro: le sue foglie sono molto particolari, tenere e dolci. Viene considerato molto pregiato;
  • Sencha: questo è il tipo più comune di tè, non è pregiato come il Gyokuro. La raccolta potrebbe iniziare verso giugno;
  • Maccha: in Occidente, possiamo ormai trovare molte persone appassionate di maccha. Sta diventando molto famosa la variante del tiramisù al maccha. Il suo utilizzo è destinato alle cerimonie ed è comunemente in polvere;
  • Houjicha: le sue foglie vengono tostate prima di essere infuse nel tè.

Uno sguardo ai liquori e alle birre giapponesi

I giapponesi non aggiungono lo zucchero in questa bevanda, contrariamente agli inglesi, che sono soliti mettere lo zucchero o il latte.

Lo abbiamo nominato all’inizio dell’articolo: tra le bevande più consumate, possiamo trovare il sakè. La bevanda alcolica per eccellenza è una pastorizzazione e fermentazione di riso e acqua. Dovete sapere che nella preparazione del sakè è l’acqua il segreto: se non è di ottima qualità, si otterrà un sakè sciapo. L’acqua destinata al sakè è un po’ un ossimoro, perché dovrebbe coniugare la giusta dose di asprezza e dolcezza.

Altri tipi di bevande in Giappone sono le seguenti:

  • Mirin: il tradizionale sakè dolce, che viene usato per cucinare. È l’ingrediente base della marinatura teriyaki;
  • Umeshu: un liquore giapponese molto particolare, derivato dalla macerazione delle prugne verdi acerbe nell’alcool, con una ingente quantità di zucchero di canna;
  • Hoppy e Happoshu: birre a basso contenuto alcolico. La Hoppy sfiora soltanto i 0,8 gradi.

Come direbbero i giapponesi: Kampai!

Onigiri Giapponesi

Tutti pazzi per gli Onigiri: gli “arancini” giapponesi

30/05/2018

Vi è capitato sicuramente di imbattervi negli Onigiri, che quasi tutti i ristoranti giapponesi offrono nel proprio menù. Spinti dalla curiosità, l’avete ordinato e siete curiosi di conoscere la loro storia. Dovete sapere che in molti lo definiscono “l’arancino giapponese”, per la forma che ricorda lo street food catanese.

L’Onigiri è considerato lo spuntino giapponese per eccellenza; possiamo chiamarlo anche con il nome di Omusubi. Questa polpetta di riso ha molte varianti, soprattutto al suo interno: il cuore dell’Onigiri è composto normalmente da sake e maguro. Oltre al pesce, può essere riempito da avocado, da umeboshi e spolverato con sesamo. Attorno, possiamo trovare l’alga nori, che serve per dare compattezza e permetterci di afferrarlo senza sfaldare il riso.

Gli Onigiri: i famosi triangoli giapponesi spopolano in Italia

La sua forma triangolare ricorda vagamente l’arancino catanese. L’Onigiri è nato come street food; se siete stati in Giappone, saprete che può essere acquistato dai rivenditori lungo la strada. Molti giapponesi ricorrono a questo cibo da asporto per il loro pranzo da ufficio.

Inoltre, sono presenti molti locali, chiamati onigiri-ya, specializzati nella vendita di Onigiri.

Un primo testo che ci consente di farci un’idea sulla nascita degli Onigiri è dell’XI secolo. Ai tempi, era conosciuto con il nome di tojiki ed era destinato per i pic nic all’aperto.

Erano i samurai a consumare gli onigiri, che venivano avvolti in foglie di bambù, proprio durante le guerre e gli assedi. Consentiva di avere sempre del cibo con sé, che riusciva a mantenersi intatto.

Come vengono preparati gli Onigiri? Cosa c’è al loro interno?

Seppure noi conosciamo soltanto la forma triangolare, in Giappone ne vengono venduti di diversi tipi: possiamo trovarlo in forma cilindrica e sferica. Gli ingredienti del “cuore” dell’Onigiri non prevedono mai la carne, ma un mix di pescato.

Queste polpette di riso vengono preparate per i figli come pranzo al sacco per la scuola; in questo caso, vengono adornate dall’alga nori in modo molto particolare. Sono famose le palle di riso decorate, che ricordano un panda, per stimolare l’immaginazione dei bambini. Dopotutto, l’estetica giapponese è uno dei punti fondamentali di questa cultura, che si riscontra anche e soprattutto nel cibo.

Non avete mai fatto caso alla bellezza del sushi? Molti lo definiscono addirittura più bello che buono, ma è un gusto personale. Gli Onigiri vengono adornati da sorrisi, o da uno sguardo triste, grazie all’utilizzo dell’alga nori, che viene sapientemente tagliata. È un modo molto simpatico di servire il cibo, dopotutto!

Cucina Giapponese

Le più note pietanze giapponesi: alcune non le conosci affatto!

24/05/2018

Vai al ristorante giapponese ogni tanto e pensi di sapere tutto sull’omonima cucina? Bhe, sbagliato. Molto di quello che leggi sul menù giapponese è il frutto di un accostamento occidentale o prettamente americano. Per esempio, il California Roll, il famoso uramaki con maguro o sake e avocado, è in realtà totalmente americano.

Le ricette meno conosciute della cucina giapponese

Per permettere agli occidentali di gustare la loro cucina, gli chef giapponesi hanno adattato il sushi agli ingredienti del luogo. È il caso dell’avocado per il California Roll, o del Philadelphia, che raramente troviamo in Giappone.

Molti uramaki coloratissimi vengono proposti per attirare il grande pubblico ad assaggiare il sushi. Rimarrete sorpresi di scoprire che nei ristoranti in Giappone si pensa a dare risalto al pesce, più che ai condimenti strani.

A parte il sushi, che conosciamo, bene o male, tutti, ci sono molte ricette davvero gustose e particolari di cui non abbiamo mai sentito parlare.

  • Anmitsu: tra i dessert giapponesi più famosi al mondo c’è l’anmitsu. Questo dessert è molto particolare e gustoso. La sua riproduzione è prettamente estetica e scenica, come ogni ricetta giapponese. Vengono serviti dei cubetti di gelatina bianca, l’agar, che possiamo ottenere dalle alghe rosse. Solitamente, i cubetti vengono accompagnati da succo di frutta, acqua, marmellata dolce di fagioli rossi azuki.

I grandi classici della cucina giapponese: Dango, Donburi, Katsudon

  • Dobin Mushi: questa zuppa è davvero molto saporita. È considerata un classico della cucina giapponese. Viene servita in una teiera, dal nome ‘dobin’: i suoi ingredienti sono funghi matsutake, germogli e pesce. C’è molto limone dentro;
  • Dango: questo specialissimo ‘gnocco’ giapponese viene preparato grazie alla farina di riso. Sono serviti allo spiedo e vengono normalmente accostati al tè verde;
  • Donburi: viene considerato un piatto unico e casalingo, di facile preparazione ma molto nutriente. Bisogna cuocere il pollo, la salsa di soia, il mirin o il sake, nel classico brodo giapponese, il dashi. Non appena il pollo è pronto, vengono sbattute delle uova; dopodiché, il tutto viene servito in una ciotola con, ovviamente, del riso;
  • Katsudon: fino a qualche tempo fa veniva totalmente ignorata dai ristoranti giapponesi in Italia. Tuttavia, con gli anime e i manga, molti piatti destato l’interesse degli italiani, soprattutto i più giovani, che hanno richiesto la preparazione di questo piatto. La katsudon viene servita con riso, uovo, tonktzu; sopra al tutto, viene posta una cotoletta di maiale fritta. Vi assicuriamo che è una vera bontà!
Miso Giapponese

Il miso: una particolare zuppa giapponese

20/05/2018

La zuppa di miso è un classico della cucina giapponese e appartiene alla sfera dei piatti caldi. Se credete che i giapponesi mangino sushi tutto l’anno, vi sbagliate: ramen, zuppe, carni e pesci grigliate… esistono delle varietà di piatti caldi davvero gustosi e ottimi!

La zuppa di miso, per altro, è conosciuta per le sue proprietà: alcuni giapponesi ci fanno addirittura colazione, per i benefici che apporta all’organismo. Questa particolare pietanza è davvero ottima: il miso, infatti, contiene proteine nobili ed enzimi. Il suo utilizzo è consigliato a chi soffre di disturbi intestinali; la flora batterica vi ringrazierà!

Le caratteristiche e i benefici della zuppa di miso

Ma cosa c’è al suo interno? Questo piatto non appesantisce molto lo stomaco, ed è considerato tendenzialmente leggero. Tuttavia, la sua sapidità è elevata, proprio per gli ingredienti usati durante la sua preparazione e per il miso, che altri non è che una pasta di soia fermentata. Questa sostanza viene usata nella cucina giapponese principalmente per marinare o gratinare.

Conosciuta con il termine misoshiru in Giappone, questa zuppa viene preparata grazie a uno speciale brodo in cui si immergono alga wakame e il miso. Il miso non è altro che una sostanza a base di semi di soia e cereali, ovvero orzo e riso, che grazie all’azione di un fungo viene fatto fermentare per moltissimo tempo.

La fermentazione deve essere lunga, per garantire una zuppa di miso di alta qualità. Il miso, prima di essere sciolto nel brodo, è una pasta molle che viene fatta fermentare in abbondante acqua salata. Per questo, normalmente, non si aggiungono ulteriori condimenti alla zuppa.

Quali sono gli ingredienti di una buona zuppa di miso?

Alcuni ingredienti standard che vengono utilizzati per la preparazione della zuppa di miso sono: daikon, porro, zenzero, carote e, ovviamente, l’immancabile tofu. L’ingrediente fondamentale, invece, che non deve mai mancare in una buona zuppa di miso, è il dashi. Il dashi è un cibo composto da scaglie di tonnetto striato essiccato, conosciuto con il nome di katsuobushi. L’alga, invece, è kombu, non la classica nori che ritroviamo nel sushi.

Per cucinare questo piatto, dovrete comprare il miso, che viene venduto dai market asiatici a un costo davvero irrisorio.

Preparare la zuppa di miso non richiede molto tempo, solo un’attenta scelta degli ingredienti, perché potrebbero alternarne o pregiudicarne il sapore. È ottima anche per un pranzo al volo; i giapponesi la portano in ufficio!

Futomaki Miyama

Futomaki, hosomaki e uramaki: ecco le differenze

15/05/2018

La cucina giapponese non si limita a servire solo il classico sushi, ma ha moltissime varianti di piatti freddi e caldi. Tuttavia, nella categoria sushi, possiamo trovare davvero un sacco di differenze, in base al nome del piatto. Quando andiamo in un ristorante giapponese, normalmente i nomi vengono accompagnati da una foto, per comprendere la peculiarità del piatto.

Sushi: qual è la differenza tra futomaki, hosomaki e uramaki?

In questo articolo, vorremmo darvi una mano a scoprire le differenze sostanziali tra futomaki, hosomaki e uramaki. Le tre tipologie che abbiamo elencato presentano caratteristiche simili; gli ingredienti utilizzati sono quasi gli stessi, ma varia la loro forma.

  • Futomaki: questo tipo di sushi è stato pensato per essere il classico cibo da passeggio. Infatti, rispetto agli altri due, è molto più grande e una porzione da sei tende a riempire chi lo ordina. Arrotolato fino ad avere la parvenza di una polpetta cilindrica, l’alga nori all’esterno lo rende più croccante. Il ripieno non è sempre lo stesso e molti ristoranti lo servono impanato e fritto;
  • Hosomaki: questo tipo di sushi ricorda un futomaki in una versione ridotta. All’interno potrete trovare al massimo due ingredienti, se non il classico pesce crudo, come tonno, salmone, o nella proposta vegetariana solo l’avocado. Anche l’hosomaki ha l’alga nori all’esterno. Solitamente, viene servito anche impanato e fritto, con la philadelphia come topping, o la tartare di salmone nella tipologia più ricercata;
  • Uramaki: questo speciale sushi è arrotolato su se stesso, con l’alga nori posta all’interno. All’esterno, trovate solo il riso bianco, con diversi topping, a seconda degli ingredienti all’interno. L’uramaki è il sushi che nei ristoranti giapponesi vanta più proposte. Dal classico con salmone/tonno e avocado, molti chef giapponesi si spingono fino alla creazione di piatti davvero unici e innovativi.

Come viene preparato il riso per il sushi?

Come vedete, le tre tipologie di sushi elencate hanno molti elementi in comune – sicuramente l’alga nori è tra gli ingredienti base di un buon sushi – ma cambia la loro forma e la loro dimensione.

Sapevi che la parola sushi in Giappone viene tradotta con “aspro”? Questo termine è dovuto agli ingredienti con cui viene cotto il riso, ovvero aceto di riso, zucchero, sale, kombu e sake. È merito loro se il riso ha quella nota “acidula”, che con il pesce crudo e la salsa di soia si sposa benissimo!

Speriamo di aver fatto un po’ di chiarezza sulle tipologie di sushi.

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katsuobushi

Ramen: tutte le tipologie di questo particolare piatto giapponese

12/05/2018

La cucina giapponese vanta moltissimi piatti. Quando discutiamo di cibo giapponese, il nostro primo pensiero è ovviamente il sushi, ma ci stiamo limitando alla sfera dei piatti freddi. In realtà, in Giappone, sono presenti una varietà di piatti caldi davvero gustosi, come il Ramen. Il Ramen, che è stato lanciato in tutto il mondo ANIME, ci ha messo un po’ ad arrivare in Italia. Ovviamente, il piatto è piaciuto subito, per la sapidità particolare e le varianti proposte dai ristoranti giapponesi.

Ramen: un piatto gustoso nei mesi invernali

L’origine del ramen, in realtà, si attribuisce alla Cina: in una ciotola, si mettono brodo, carni varie e verdure, con l’aggiunta di tagliatelle speciali, conosciuti come noodles. Originariamente, il ramen era conosciuto come il classico cibo di strada, perché veniva venduto dai chioschi in comode ciotole da asporto.

Ramen di Pollo

La cucina giapponese è famosa in tutto il mondo per gli ingredienti che utilizza; in poche parole, mira a creare un’esplosione di sapori davvero unica. I quattro elementi fondamentali per la riuscita di un ottimo ramen sono il brodo, il tare, i noodles e i condimenti.

Come per tutte le ricette, ogni regione giapponese ha la propria tipologia di ramen. In Giappone, una delle regole di vita è di non buttare mai via nulla, ed è su questa regola che si fonda la preparazione del ramen. Infatti, molto spesso, è di uso comune trovare all’interno degli avanzi della sera prima.

Le varie tipologie di Ramen presenti in Giappone

Di seguito, vi elenchiamo qualche tipologia di ramen delle varie regioni:

  • Tokyo Ramen: gli ingredienti che troverete in questo ramen sono scalogno, alga nori, arrosto di maiale, germogli di bamboo e salsa di soia. Questo è anche il ramen più presente nei ristoranti giapponesi in Italia;
  • Tokyo Tsukemen: questo ramen è davvero particolare. Prevede che gli ingredienti siano slegati tra di loro: il brodo viene servito a parte, con la soba fredda e l’alga nori collocate in un’altra ciotola;
  • Nagoya Taiwan Ramen: un ramen molto particolare, inventato da un famoso chef taiwanese negli anni ’70. Tra gli ingredienti, sono presenti macinato di maiale, erba cipollina cinese, peperoncino, scalogno e aglio. Una variante davvero gustosa e “piccante”;
  • Kyoto Ramen: Kyoto è una frazione di Tokyo molto elegante, di raffinata estetica. Qui il ramen somiglia molto a quello di Tokyo, con la differenza che è possibile trovare spezie, aglio, pasta di fagioli rossi e pepe bianco al suo interno.
Sashimi e Tartare

Sashimi e Tartare: il sushi perfetto per l’estate

07/05/2018

Con l’avvicinarsi dell’estate, molti italiani pensano ai classici piatti freddi, da preparare in un batter d’occhio e che ci aiutino ad arrivare appagati e non affamati alla fine della giornata. In questo scenario di caldo e di afa, si figurano due classici della cucina giapponese, che potrebbero venire in aiuto, soprattutto a chi ama il sushi. Stiamo parlando di sashimi e tartare, due cibi che troverete comunemente in tutti i ristoranti giapponesi.

Sashimi e Tartare: piatti giapponesi per l’estate

Il sashimi, solitamente, è composto da otto pezzi di pesce crudo: i più comuni sono tonno, salmone e branzino, ma alcuni ristoranti offrono la possibilità di ordinare anche gambero crudo e polipo. Il pesce crudo, preventivamente abbattuto, ha pochissime calorie e apporta inoltre una dose massiccia di Omega 3, che aiuta il cervello a riflettere bene.

In estate, è sconsigliato cibarsi di piatti molto calorici, perché il corpo, già privato dal caldo, faticherà a mettere in moto la digestione, causando un rallentamento e una sensazione di appesantimento davvero fastidiosa.

Dopo l’avvento dei diversi ristoranti giapponesi, sempre più italiani hanno integrato il sushi nella loro dieta settimanale, concedendoselo almeno per una sera. Il sushi è un alimento che non ha tantissime calorie da smaltire al pari della pasta: ordinare un box di sushi è un ottimo modo per mangiare sano ed evitare di appesantirsi troppo.

Come preparare il sashimi e la tartare

Un altro alimento della cucina giapponese che riscuote molto successo è la tartare. Anche questa, sapientemente preparata, è davvero un piatto leggero e gustoso. Gli ingredienti classici della tartare sono: salmone, tonno, avocato, e salsa di soia. Alcuni aggiungono un po’ di riso venere, ma con il riso potremmo definirla più una cirashi. La cirashi, per esempio, è la classica schiscetta dei giapponesi: con pochissimi ingredienti riescono ad arrivare sazi fino a sera. E che belle composizioni si possono creare con l’utilizzo dell’alga!

Con il caldo, è bene mantenersi leggeri ed evitare possibili indigestioni. Ripiegare sui piatti giapponesi, può rivelarsi davvero un’ottima idea. Ordinate del sashimi e della tartare dal vostro ristorante di fiducia, o provate a preparare questi piatti voi stessi.

La bontà della cucina giapponese

Su internet, troverete molti consigli sulla tecnica di abbattimento del pesce, che è un punto fondamentale della preparazione del sushi.

Dopodiché, potrete gustare il vostro sashimi e la vostra tartare: ottime a cena e a pranzo, senza preferenze, diventeranno un must dell’estate!

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Passione miyama giapponese

Il sushi fa ingrassare?

03/05/2018

Il sushi è diventato il cibo del momento: da qualche anno a questa parte, complici i ristoranti giappo-cinesi, molti italiani si sono innamorati di questo alimento. Presente sia nella classica forma All You Can Eat, o con il menù Alla Carta, c’è da dire che in molti non si sanno regolare sul consumo del sushi.

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