Tag: Ristorante Giapponese

Il riso: quale scegliere e perchè per il sushi perfetto

27/06/2023

Il riso si sa è un cereale praticamente amato in tutto il mondo: leggero, gustoso, si presta per qualsiasi preparazione, tra cui il tanto amato sushi.

Ed è proprio nella cultura giapponese, che il riso fa parte della vita quotidiana del popolo nipponico e ne costituisce la sua identità. Il riso è l’ingrediente fondamentale della cucina giapponese e per questo motivo è indispensabile scegliere la giusta varietà per preparare piatti buonissimi come ad esempio il riso per sushi.

Riso giapponese: qualità

Solitamente le varietà di riso possono essere classificate in tre gruppi: quelli a grana lunga, a grana media e a grana corta sulla base del loro rapporto lunghezza e larghezza, dopo la cottura. La maggior parte del riso giapponese appartiene alla varietà a grana corta, che si caratterizza per i suoi chicchi piccoli, paffuti, rotondi e cristallini. I chicchi a grana corta hanno un contenuto di amido più elevato rispetto alle altre varietà, per questo, dopo la cottura, si uniscono tra loro, ma senza diventare molli: se il riso si ammorbidisce, significa che non è stato cotto correttamente. La caratteristica “appiccicosità” del riso giapponese è ciò che lo rende semplice da raccogliere e consumare con le bacchette.

Riso per sushi: come si chiama

Il riso utilizzato nella cucina giapponese per preparare il sushi e le pietanze che le persone mangiano ogni giorno, è chiamato uruchimai ovvero un riso con chicchi a grana corta. Quest’ultimo è usato anche per fare il saké e l’aceto di riso. Un’altra tipologia di riso, invece, si chiama mochigome ed è nota anche come riso dolce giapponese o riso glutinoso. Questa varietà si usa per preparare i dolci di riso, mochi, o i dolci tradizionali, wagashi. Dopo la cottura, il riso mochigome è molto più appiccicoso e morbido del riso uruchimai. Il riso per sushi non si coltiva solo in Giappone, ma anche in altre parti del mondo, come in Italia o in California, dove si producono qualità di riso, con peculiarità molto simile all’originario coltivato in Giappone. Molto più economico del riso importato, il riso coltivato localmente viene utilizzato maggiormente nei ristoranti giapponesi fuori dal Giappone.

Riso per il sushi: le tipologie

Prima di addentrarci nel cuore del nostro argomento, è bene fare una premessa: in commercio esistono quattro tipologie di riso:

  • Il riso comune;
  • Il semifino;
  • Il fino;
  • Il superfino.

Fatta questa suddivisione, possiamo affermare con certezza che il miglior riso per il sushi o sashimi è quello di uso comune in quanto composto da chicchi piccoli, tondeggianti e poco fini, senza dire che la sua cottura, poi, richiede 12 minuti.

Quale riso usare per il sushi: la differenza la fa l’amido

Sebbene per i poco esperti il riso appaia uno uguale all’altro, tra le varie tipologie è l’amido che ne fa la concreta differenza. Alcune, infatti, ne rilasciano molto durante la cottura mentre altre decisamente meno. Per il sushi è importante usare riso che elimina molto amido, poiché diventa, così, perfetto da maneggiare per creare polpette o per avvolgerlo nella stuoia di bambù. Ovviamente, recandovi al supermercato, non troverete mai una confezione con su scritto “Riso Comune”. Ecco che, per riconoscerlo, è importante sapere quali sono le varietà principali di questa tipologia:

  • Ticinese;
  • Selenio;
  • Rubino,
  • Originario;
  • Balilla

Quale riso non si adatta al sushi

Per quanto concerne, invece, il riso non propriamente adatto al sushi ecco le tipologie da non usare:

  • Il Carnaroli;
  • Ariete;
  • L’Alborio;
  • Il Riva.

Ovviamente non si tratta di varietà di riso inutilizzabili per questa preparazione. Molto probabilmente, infatti, il sushi verrebbe ugualmente gustoso. Però non si tratterebbe di vero sushi, o comunque di una preparazione tipicamente giapponese.

Tutti i nostri piatti sono freschi e preparati in giornata, per farvi gustare solo il meglio della cucina orientale. Contattaci e prenota un tavolo. Ti aspettiamo!

Qualità delle materie prime: pesce freschissimo sul nostro banco da lavoro

29/05/2023

Il ristorante Miyama è aperto da oltre dieci anni e rappresenta oggi un vero e proprio punto di riferimento milanese per gli appassionati della cucina giapponese e del sushi di altissima qualità. Grazie alla nostra esperienza, abbiamo raggiunto la massima soddisfazione della nostra clientela che piano piano si è avvicinata a noi già da quando la tendenza della cucina giapponese non era ancora molto diffusa,

La nostra mission? Accompagnare i nostri ospiti in un fantastico viaggio attraverso la tradizione gastronomica di uno splendido Paese: la cucina giapponese, come i suoi estimatori sanno bene, non è semplicemente una questione di sapori, ma è una vera e propria filosofia, che coinvolge tutti i cinque sensi, con l’intento di trasmettere un’autentica emozione.

Noi di Miyama siamo pronti ad offrirti le migliori cene, pranzi o anche una ricca degustazione del migliore sushi, a Milano. Da noi potrai trovare il sushi della migliore qualità, che viene preparato con arte maestria dal nostro chef, che si serve di un’ampia selezione di ingredienti e con il massimo della sicurezza alimentare. Da Miyama infatti, tutte le nostre specialità sono preparate con cura e rispetto delle materie prime.

Vuoi sapere qual è il nostro segreto? Alla base della nostra cucina, sicurezza e qualità occupano il primo posto nella scala delle priorità! Noi di Miyama siamo costantemente attenti alla salute dei nostri consumatori, e prepariamo ogni giorno i nostri piatti con la cura e l’attenzione necessarie per garantirvi un pasto fresco, sicuro e di qualità.

Tutti i piatti sono preparati quotidianamente e artigianalmente nel nostro ristorante dalle mani dei nostri abili chef professionisti secondo le tradizionali ricette della cucina orientale, adattate ai gusti e alle tendenze della cultura occidentale. I nostri Sushimen hanno imparato nelle migliori scuole giapponesi. Inoltre hanno studiato al fianco di maestri del sushi, consulenti specializzati in questa formazione.

Cai è il sushiman del Miyama. Dall’apertura è a capo della brigata dedicata al sushi. Zhao è l’aiutante di Cai: ogni giorno impara dal grande maestro la manualità e la tecnica antica della preparazione del sushi. Nei loro occhi si legge concentrazione e passione, indispensabili, insieme alla precisione, per creare i grandi piatti del Miyama. Con la loro maestria, ammaliano i commensali con gesti sapienti, sicuri, decisi.

Inoltre da Miyama, tutti i gusti vengono assecondati. È per questo che, previa avvertenza, veniamo sempre incontro a particolari esigenze ed eventuali intolleranze alimentari, come richieste di piatti gluten free, piatti vegani e vegetariani e menu adattati.

Tutti i nostri piatti sono freschi e preparati in giornata, per farvi gustare solo il meglio della cucina orientale. Contattaci e prenota un tavolo. Ti aspettiamo!

Sushi

Come mangiare il sushi: consigli e curiosità

10/02/2023

Anche voi vi state chiedendo come si mangia il sushi? Ecco perché in questo articolo vi spiegheremo come mangiare il sushi correttamente per evitare di fare brutta figura al ristorante giapponese con amici a parenti. Per essere un buon commensale è bene anche tenere a mente i termini più importanti del sushi dizionario.

Ecco il galateo del sushi da tenere a mente durante un pranzo o una cena giapponese. Di seguito troverai alcuni consigli fondamentali da seguire alla lettera per sfatare alcuni miti come: mangiare il sushi con le mani è corretto? Ecco gli errori da non commettere assolutamente a tavola.

Mangiare il sushi con le mani non è reato

Si è portati a credere che l’unico modo corretto di mangiare il sushi sia quello di utilizzare le bacchette, ma non c’è niente di più sbagliato. Mangiare il sushi con le mani non è proibito dal galateo del sushi!

L’unica eccezione si ha nel caso in cui dobbiate mangiare il sashimi: lì la tradizione giapponese impone l’uso delle bacchette. A proposito, conoscete qual è la differenza tra sushi e sashimi?

Non dividere il sushi a metà

È considerata una grande mancanza di rispetto verso lo chef, che impiega le sue forze e la sua attenzione al fine di rendere il vostro sushi perfetto. Ci vuole molto tempo per modellare perfettamente il riso.

Non mischiare il Gari con il sushi

Il gari è un sottaceto che accompagna solitamente il sushi e il sashimi: si tratta di zenzero marinato in una soluzione di aceto, acqua e zucchero. Ha un sapore molto deciso ed è per questo usato tra una portata e l’altra al fine di ripulire la bocca dai sapori precedenti. Proprio per questo non è consigliabile mischiarlo con il sushi: perderete il suo vero sapore.

Non affogare il vostro sushi nella salsa di soia

Se volete rendere più saporito il vostro sushi fate pure, ma non privatevi del suo sapore unico! Il segreto è intingere il sushi dalla parte del pesce e mai da quella del riso, per poco tempo, il giusto necessario per insaporirlo senza stravolgerlo.

Non esagerare con il wasabi

Se il vostro nigiri arriva già condito con un po’ di wasabi fidatevi del nostro chef!

Prepara attentamente il vostro sushi, dosa bene tutti i sapori ed è il più adatto a bilanciare gli elementi.

Seguire il giusto ordine

Questa, più che una regola, è un consiglio per enfatizzare il sapore del sushi. In Giappone è tradizione iniziare con il sashimi, che come ben sappiamo non è vero e proprio sushi in quanto quest’ultimo dovrebbe essere composto sia da pesce che da riso mentre il sashimi consiste nella semplice fettina di pesce, per poi passare ai nigiri.

Non passare il sushi da bacchetta a bacchetta e non infilzarlo

La tradizione giapponese è piena di riti e cerimonie. Una di queste è quella che avviene al momento della cremazione: tutti i parenti raccolgono contemporaneamente i resti per riporli nell’urna. Da qui nasce l’esigenza di non prendere mai lo stesso pezzo di sushi contemporaneamente e di non passare il sushi da bacchetta a bacchetta, in quanto questo gesto ricorda molto il rituale del passaggio delle ossa.

Un’altra tradizione significativa in Giappone, è quella dell’Obon: si tratta di una cerimonia giapponese per ricordare e onorare i morti.

Nei 3 giorni dell’Obon vengono addobbate le case e i cimiteri con delle lanterne, per permettere ai morti di ‘tornare a casa’ dove li accoglieranno i parenti che li onoreranno dandogli anche del cibo, indovinate come? Esatto, infilzandolo: proprio per questo non è educato e non è di buon auspicio infilzare il sushi.

Riempire i bicchieri degli altri, ma mai il vostro

In Giappone è considerato maleducato il gesto di versarsi da bere da soli, al contrario bisogna versarlo ai propri commensali, i quali riempiranno poi il nostro bicchiere una volta vuoto. Ovviamente non sarete bloccati in un loop infinito in cui non si finirà mai di versarsi da bere: quando per voi sarà abbastanza basterà non lasciare completamente vuoto il vostro bicchiere.

Omakase

Se vi fidate ciecamente del vostro sushi maker, non avrete neanche bisogno di sforzarvi per ordinare, vi basterà una semplice parola: Omakase!

In italiano sarebbe il fatidico ‘fai tu’, che manderebbe in crisi qualsiasi chef, ma in Giappone è anche sinonimo di fiducia, che consente a voi di scoprire nuovi sapori, a volte fatti anche su misura, e allo chef di sbizzarrirsi con sapori e abbinamenti nuovi ed originali.

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Salsa di Soia

Come usare la salsa di soia

18/01/2023

La salsa di soia è prodotta e usata in molte cucine orientali, soprattutto in quella cinese, giapponese: pur avendo aspetto simile, le preparazioni locali sono specifiche e danno vita a condimenti di gusto, consistenza e fragranza differenti.

In Giappone la salsa di soia è fatta con grano, e quindi è generalmente più dolce di quella cinese, e ha un retrogusto alcolico che ricorda quello dello sherry. Tra le varietà più famose ricordiamo la Koikuchi, considerata la tipica salsa di soia giapponese, fatta con pari dose di soia e grano; la Usukuchi si prepara con l’amazake, un liquido dolce ottenuto dalla fermentazione del riso, ed è quindi più salata e con colore meno intenso rispetto alla koikuchi; la Tamari ha un maggior quantitativo di soia e quindi è più scura e aromatica (più vicina alla versione cinese); la Salsa Shiro ha un colore leggero e usa più grano che soia; la Saishikomi invece si produce con doppia fermentazione della koikuchi, e quindi è molto più scura e più fortemente

Come usare la salsa di soia in cucina

Andiamo adesso a scoprire le sue applicazioni pratiche in cucina, che sono principalmente di quattro tipologie. La salsa di soia può infatti essere utilizzata come:

  • Condimento singolo di varie pietanze (carni, pesce, pasta, sushi, sashimi, tofu e così via);
  • Dressing per insalate;
  • Preparazione di marinate, salse per insalata e altre salse (mantenendo un rapporto di 2:1 con altri condimenti);
  • Ingrediente di cottura, per preparare zuppe, minestre e ragù;
  • Base o componente per la preparazione di salse più particolari (come teriyaki o kabayaki), alle quali dona un gusto più piacevole.

Di solito, la salsa di soia viene servita all’interno di ciotole monoporzione di piccole dimensioni, soprattutto per servizi raffinati e per accompagnare finger food.

Gli utilizzi della salsa di soia come condimento

A un livello basico, la salsa di soia può essere utilizzata come alternativa all’aceto nel condimento di vari alimenti, sfruttando la similitudine di consistenza e colore. Essendo sapida, però, la salsa di soia in genere non richiede ulteriori aggiunte di sale, e quindi è sufficiente aggiungere alle nostre preparazioni – ad esempio verdure – semplicemente un velo di olio extravergine di oliva per avere un’esplosione di gusto.

Inoltre, la salsa di soia può caratterizzare in maniera decisa anche alcuni piatti tipici orientali, come il seitan o il cous cous, esaltandone gli aromi.

In genere, la proporzione consigliata è un cucchiaio di salsa di soia per ogni cucchiaio d’olio.

Come usare la salsa di soia in cottura

Questo ingrediente può essere usato anche per arricchire il gusto di primi o secondi piatti direttamente in cottura, così da infondere alle nostre ricette un marcato sapore esotico. Un classico esempio sono pezzi di pollo o tranci di tonno cotti nel wok e sfumati con salsa di soia su entrambi i lati, che darà una spinta

La salsa di soia, con un po’ di miele, può anche servire per glassare la carne: basta spennellare i tranci poco prima che abbia fine la cottura in forno per fare un arrosto di aspetto gustoso e maggiore croccantezza.

La salsa di soia usata nei dessert

L’utilizzo più sorprendente della salsa di soia è forse quello in abbinamento ai dessert, per creare un accostamento di sapori agrodolci che può conquistare i palati più raffinati. Un esempio è la crema al cioccolato aromatizzata alla salsa di soia (mescolata con un po’ di zucchero e cotta sul fuoco), ma questo condimento può impreziosire anche un dolce semplice (tipo pan di spagna o torta di carote) o essere usato per fare un budino al latte di soia.

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Anche il sushi di Miyama segue le stagioni

02/10/2022

L’estate sta arrivando, ma nonostante le alte temperatura ci stiano aspettando non ci scoraggeranno di certo ne fermeranno la nostra voglia di sushi! Per tradizione, il sushi comprende alcuni ingredienti immancabili ai quali se ne possono aggiungere molti altri in relazione ai gusti personali e alla disponibilità del momento.

Il riso bianco è senza dubbio l’ingrediente fondamentale, deve essere a grani corti e piuttosto dolce, condito con aceto, zucchero e sale.

L’alga nori è l’altro ingrediente fondamentale ed è quella che, normalmente, avvolge il rotolo di sushi. Molluschi, crostacei, frutti di mare e uova di pesce possono, come abbiamo detto, variare in base alla stagionalità. Gamberetti, polpo, anguilla, così come ricci di mare o pesci di vario genere vengono inseriti tra gli ingredienti in relazione al periodo di riferimento.

Lo stesso vale per le verdure e gli ortaggi: avocado, rafani, germogli e semi di soia, cetrioli, carote, possono essere inserite nel sushi quando disponibili, seguendo gli accostamenti preferiti. I condimenti più usati sono la pasta di rafano, lo zenzero, la salsa di soia e il sake.

Vi proponiamo allora tre idee nuove dal gusto fresco in vista dell’estate: Gunkan Mix, Dream Roll Salmone Cotto e il Vassoio Royale.

  • Gunkan Mix: è un piatto completo: Gunkan Salmone e Mandorla, Gunkan Ebi e Avocado, e Gunkan Spicy Salmone. Il Gunkan Spicy Salmone non ha bisogno di presentazioni: è composto da una pallina di riso sormontata da una tartara spicy di salmone leggermente piccante. Nel Gunkan Salmone e Mandorla la pallina di riso è invece accompagnata dalla tartara di salmone che si mescola delicatamente ad un po’ di Philadelphia e alla mandorla. Infine, nel Gunkan Ebi e Avocado, la composizione di riso più invitante, la tartara è preparata con il gambero e con l’avocado che assume una consistenza molto cremosa, e con l’aggiunta di shichimi piccante cosparso al di sopra. Tutte e tre le creazioni sono racchiuse esternamente da zucchine.
  • Il Dream Roll Salmone Cotto è stato lanciato la scorsa estate ma continua a riscuotere successo grazie al suo gusto semplice e alla freschezza sempre ricercata nella calura estiva. Piace molto sia agli amanti del cotto (il salmone all’interno è cotto al naturale) sia alle mamme che lo preferiscono come prodotto semplice per i loro bambini.
  • Vassoio Royale: perfetto da dividere in due, presenta all’interno del sashimi di salmone, del sushi di salmone e tonno, e dei roll misti (in particolare Dream Roll con salmone, Philadelphia e avocado – Crunch Veggie Roll e Wakame Salmone Roll), e Gunkan al salmone (nella duplice variante sia spicy sia con mandorla).
ristorante giapponese

Le caratteristiche di un ristorante giapponese di alta qualità

30/06/2021

Scegliere un ristorante giapponese negli ultimi anni è diventata una vera e propria tendenza nel mondo della cucina etnica, e i locali di questo tipo sono ormai sempre più diffusi praticamente in tutte le città italiane. 

Una serata in un locale giapponese è un’esperienza che può essere definita interessante e coinvolgente. Questo non dipende solo dalla cucina in sé, e quindi dal gusto e dall’aroma delle diverse preparazioni: infatti, come sappiamo, la gastronomia nella cultura giapponese è una sorta di filosofia di vita, che coinvolge tutti i cinque sensi, creando un’atmosfera suggestiva e ricca di fascino. 

Tuttavia, per avvicinarsi alla cucina del Giappone, e scoprirne tutto l’incanto, è molto importante scegliere un ristorante giapponese della migliore qualità, dove valga principalmente il rispetto della tradizione, oltre alla massima attenzione nella scelta degli ingredienti. 

Miyama, il ristorante giapponese di Milano San Siro, è nato prima di tutto da una grande passione per la cultura del Giappone, e intende offrire ai propri ospiti la possibilità di scoprire un fantastico mondo, fatto di sapore e di colori. 

Siamo a disposizione per consigliare il menù adatto ad ogni occasione, da gustare nel nostro locale, così come a casa o in ufficio, grazie ai nostri servizi delivery e take away. 

Le caratteristiche di un ottimo ristorante giapponese

Come abbiamo detto, un ristorante giapponese deve innanzitutto derivare da una profonda conoscenza della cultura di questo paese e dall’intento di trasmetterla ai propri clienti, accompagnandoli in un autentico viaggio tra le specialità più o meno note. 

Un locale affidabile e serio non offre mai porzioni troppo abbondanti né propone un menù eccessivamente vasto: al primo posto, infatti, è importante trovare la qualità. 

Le formule così dette “all you can eat”, e allo stesso modo i menù costituiti da centinaia di piatti, non permetterebbero di offrire quella che è la perfezione tecnica ed estetica della migliore cucina giapponese. 

Questo significa che il menù deve essere certamente abbastanza vario, ma focalizzato su quelle che sono le specialità del ristorante.

Creatività in cucina ma senza mai esagerare

La cucina giapponese è il risultato di secoli di evoluzione ed è caratterizzata da un’armonia di sapori, di aromi e di colori studiata in ogni minimo dettaglio. 

Un ristorante giapponese della migliore qualità offre le specialità storiche della gastronomia del Giappone, eventualmente personalizzate con qualche piccola variante ideata dallo chef. 

La tendenza a inventare piatti fusion influenzati da altre etnie, può essere piacevole e gustosa, ma non è sempre ideale. Per creare una fusione perfetta tra la cucina giapponese e altri contesti gastronomici, occorre essere in grado di mantenere intatti il valore e l’autenticità di entrambi. 

Dove mangiare Giapponese vicino alla Stadio San Siro?

20/05/2019

Avete appena visto una partita allo stadio San Siro e volete celebrarne la vittoria? E allora cosa c’è di meglio che andare a mangiare giapponese? Il Ristorante Miyama può rappresentare una gustosa opportunità per assaggiare tutte le tipologie di sushi preparate in modo magistrale.

Deliziare i propri palati in compagnia degli amici o della propria famiglia non ha prezzo!

Volendo, dopo la partita si può arrivare a piedi. Il Ristorante Giapponese Miyama dista poco più di 1 km. Basta poco tempo per raggiungere la location e, ad attendervi troverete uno staff altamente specializzato ad accogliervi

Le sale disponibili sono due, la prima è quella più intima caratterizzata da un’atmosfera suggestiva e particolare. Nella seconda invece, ugualmente confortevole potrete trovare caratteristici Bonsai, tavoli in legno, pouf e dondoli su cui sostare tra una pietanza e l’altra.

Potrete degustare tutte le singole portate in tutta la loro squisitezza e bontà considerate le materie prime di altissima qualità con cui vengono preparati i piatti. Gli alimenti non presentano coloranti e, su richiesta è anche possibile ordinare pietanze senza glutine non rinunciando a sapore e tradizione.

E se l’intento è quello di mangiare del buon sushi, quale potrebbe essere la soluzione ideale?

Sempre Miyama! Questo è il luogo giusto per gustare uno dei migliori Sushi. Naturalmente non mancano sfiziose e personalizzate creazioni realizzate direttamente dallo chef della casa.

Oltre ad essere presente una grande varietà di piatti e prelibatezze, lunga è la lista dei vini e birre tra cui ricordiamo la famosa e apprezzata birra Hasahi. Grazie alle sue proprietà organolettiche, adattabile a qualsiasi portata, il suo gusto si rivela rinfrescante e secco adatto per tutte le stagioni dell’anno.

E infine, per concludere il pranzo o la cena, cosa c’è di meglio nel sorseggiare il Sake?

Gustatelo caldo o freddo a seconda della stagione e del contesto e vi ritroverete catapultati piacevolmente nel magico Paese del Sol Levante.