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Birra giapponese: le caratteristiche e i segni di distinzione

28/09/2021

Parlare di birra giapponese può apparire un po’ strano, ma non è affatto così: anche in Giappone, tra i vari punti di incontro gastronomici con l’Occidente che si sono creati nel corso del tempo, la birra costituisce una presenza molto popolare.

Si può dire che la birra, per i giapponesi, sia stata una vera scoperta, e che le varietà prodotte oggi in Giappone possiedano caratteristiche molto singolari.

Pare comunque che le prime birrerie giapponesi siano sorte addirittura intorno al Seicento, in merito all’iniziativa di un birraio olandese. 

In Giappone la produzione della birra è regolata da norme ben precise: prima di tutto, la percentuale di malto non deve essere inferiore al 67%. Infatti, quando tale percentuale è inferiore, non si tratta di birra ma di happoshu.

Non a caso, la principale classificazione delle birre giapponesi è proprio questa: birra autentica e happoshu. 

Birra giapponese e sushi: un abbinamento raffinato e gradevole

Spesso si è portati a pensare che il sushi si armonizzi meglio con il vino, in quanto si tratta di una preparazione che, in prevalenza, contiene pesce.

In realtà, una birra giapponese chiara, ma anche una classica birra Lager, si accostano perfettamente ad un piatto tipico come il sushi o il sashimi. 

In generale, molti piatti della cucina giapponese si legano alla perfezione con la birra locale. Oggi si può dire che il Giappone sia un paese tra i maggiori consumatori di birra, e che questa bevanda svolga un importante ruolo culturale e sociale. 

Festività, ricorrenze ed eventi conviviali, dal compleanno, alle occasioni più significative, alle serate insieme ad amici e colleghi, si riferiscono spesso alla birra, scelta come bevanda principale per accompagnare i momenti importanti della giornata. 

La diffusione della birra artigianale in Giappone

Attualmente anche il Giappone sta assistendo al diffondersi di microbirrifici e bar dedicati essenzialmente alla birra artigianale. 

Anche in questo caso, la filosofia giapponese offre ampio spazio all’estetica: non è raro che i birrifici artigianali producano lattine diversificate in base alla stagione di riferimento, modificandone il design e i colori, e arrivando ad assegnare alle birre anche nomi diversi, legati alla stagionalità.

Un fenomeno che si sta diffondendo nelle grandi città, ma comunque in gran parte del Giappone, è quello dei festival dedicati alla birra artigianale, con eventi live e musica.

Anche il nostro ristorante giapponese di Milano San Siro riserva un ampio spazio alle birre giapponesi e internazionali. Proponiamo ai nostri ospiti abbinamenti curiosi e insoliti tra le migliori specialità della cucina giapponese e le squisite birre artigianali. 

Scopriamo le caratteristiche della birra giapponese

25/09/2020

Forse non tutti sanno che una delle bevande più consumate e gradite dai giapponesi non è non il sakè, la celebre e tradizionale bevanda di riso fermentato, ma la birra. Soprattutto negli ultimi tempi, le birre giapponesi sono diventate molto popolari e apprezzate non solo a livello nazionale, ma in tutto il mondo, e molti produttori di sakè hanno esteso l’attività tradizionale a quella di birrificio.

 

Gran parte delle birre locali hanno una produzione stagionale, concentrata soprattutto in autunno, epoca in cui si producono maggiormente le birre dal contenuto alcolico più alto.

 

Vi invitiamo a gustare la migliore birra del Giappone per accompagnare le specialità proposte dal nostro ristorante giapponese. Tuttavia, la birra non costituisce comunque una novità per il Giappone: era già conosciuta, consumata e prodotta intorno al 1600.

 

Le principali varietà di birra giapponese

 

Le birre giapponesi più note anche in occidente, tra cui i rinomati marchi Sapporo, Asahi e Kirin, rientrano nella categoria delle birre Lager a bassa fermentazione, e vengono prodotte con metodi occidentali. Le birre di riso, la cui tecnica produttiva è simile a quella del sake, sono piuttosto chiare e leggere, con un retrogusto lievemente amaro.

 

Le birre artigianali in Giappone vengono prodotte da poco più di 20 anni, oggi i microbirrifici del Giappone sono abbastanza numerosi e offrono un prodotto di alta qualità, molto apprezzato anche al di fuori dai confini nazionali.

 

Le diverse varietà di birre giapponesi si distinguono per la quantità di malto che contengono: la normativa locale, molto precisa, permette di chiamare “birra” solo le bevande la cui percentuale di malto superi il 67%.

 

Al di sotto di questa percentuale, non si tratta di birra ma di happoshu: anche le birre importate dall’estero che non superino tale soglia, vengono etichettate e categorizzate come happoshu.

 

Negli ultimi anni è nata anche una birra a base di soia, inserita nella categoria di bevande dette happousei in quanto non rientra nelle due precedenti.

 

Birre artigianali e microbirrifici

 

La possibilità di produrre artigianalmente la birra concessa dalla normativa giapponese verso la metà degli anni Novanta ha consentito la nascita e lo sviluppo di oltre 200 microbirrifici che oggi producono ogni genere di birra.

 

Grazie alla collaborazione tra le piccole imprese e la concessione delle licenze anche a ristoranti e bar, attualmente in Giappone coesistono tranquillamente sia i grandi marchi industriali, sia i produttori artigianali e i microbirrifici.

 

La popolarità della birra in tutto il Giappone viene confermata anche dal grande afflusso di pubblico nei diversi festival organizzati ogni anno, in particolare a Tokyo, a Osaka e a Yokohama.