Category: Curiosità

Sushi

Come mangiare il sushi: consigli e curiosità

10/02/2023

Anche voi vi state chiedendo come si mangia il sushi? Ecco perché in questo articolo vi spiegheremo come mangiare il sushi correttamente per evitare di fare brutta figura al ristorante giapponese con amici a parenti. Per essere un buon commensale è bene anche tenere a mente i termini più importanti del sushi dizionario.

Ecco il galateo del sushi da tenere a mente durante un pranzo o una cena giapponese. Di seguito troverai alcuni consigli fondamentali da seguire alla lettera per sfatare alcuni miti come: mangiare il sushi con le mani è corretto? Ecco gli errori da non commettere assolutamente a tavola.

Mangiare il sushi con le mani non è reato

Si è portati a credere che l’unico modo corretto di mangiare il sushi sia quello di utilizzare le bacchette, ma non c’è niente di più sbagliato. Mangiare il sushi con le mani non è proibito dal galateo del sushi!

L’unica eccezione si ha nel caso in cui dobbiate mangiare il sashimi: lì la tradizione giapponese impone l’uso delle bacchette. A proposito, conoscete qual è la differenza tra sushi e sashimi?

Non dividere il sushi a metà

È considerata una grande mancanza di rispetto verso lo chef, che impiega le sue forze e la sua attenzione al fine di rendere il vostro sushi perfetto. Ci vuole molto tempo per modellare perfettamente il riso.

Non mischiare il Gari con il sushi

Il gari è un sottaceto che accompagna solitamente il sushi e il sashimi: si tratta di zenzero marinato in una soluzione di aceto, acqua e zucchero. Ha un sapore molto deciso ed è per questo usato tra una portata e l’altra al fine di ripulire la bocca dai sapori precedenti. Proprio per questo non è consigliabile mischiarlo con il sushi: perderete il suo vero sapore.

Non affogare il vostro sushi nella salsa di soia

Se volete rendere più saporito il vostro sushi fate pure, ma non privatevi del suo sapore unico! Il segreto è intingere il sushi dalla parte del pesce e mai da quella del riso, per poco tempo, il giusto necessario per insaporirlo senza stravolgerlo.

Non esagerare con il wasabi

Se il vostro nigiri arriva già condito con un po’ di wasabi fidatevi del nostro chef!

Prepara attentamente il vostro sushi, dosa bene tutti i sapori ed è il più adatto a bilanciare gli elementi.

Seguire il giusto ordine

Questa, più che una regola, è un consiglio per enfatizzare il sapore del sushi. In Giappone è tradizione iniziare con il sashimi, che come ben sappiamo non è vero e proprio sushi in quanto quest’ultimo dovrebbe essere composto sia da pesce che da riso mentre il sashimi consiste nella semplice fettina di pesce, per poi passare ai nigiri.

Non passare il sushi da bacchetta a bacchetta e non infilzarlo

La tradizione giapponese è piena di riti e cerimonie. Una di queste è quella che avviene al momento della cremazione: tutti i parenti raccolgono contemporaneamente i resti per riporli nell’urna. Da qui nasce l’esigenza di non prendere mai lo stesso pezzo di sushi contemporaneamente e di non passare il sushi da bacchetta a bacchetta, in quanto questo gesto ricorda molto il rituale del passaggio delle ossa.

Un’altra tradizione significativa in Giappone, è quella dell’Obon: si tratta di una cerimonia giapponese per ricordare e onorare i morti.

Nei 3 giorni dell’Obon vengono addobbate le case e i cimiteri con delle lanterne, per permettere ai morti di ‘tornare a casa’ dove li accoglieranno i parenti che li onoreranno dandogli anche del cibo, indovinate come? Esatto, infilzandolo: proprio per questo non è educato e non è di buon auspicio infilzare il sushi.

Riempire i bicchieri degli altri, ma mai il vostro

In Giappone è considerato maleducato il gesto di versarsi da bere da soli, al contrario bisogna versarlo ai propri commensali, i quali riempiranno poi il nostro bicchiere una volta vuoto. Ovviamente non sarete bloccati in un loop infinito in cui non si finirà mai di versarsi da bere: quando per voi sarà abbastanza basterà non lasciare completamente vuoto il vostro bicchiere.

Omakase

Se vi fidate ciecamente del vostro sushi maker, non avrete neanche bisogno di sforzarvi per ordinare, vi basterà una semplice parola: Omakase!

In italiano sarebbe il fatidico ‘fai tu’, che manderebbe in crisi qualsiasi chef, ma in Giappone è anche sinonimo di fiducia, che consente a voi di scoprire nuovi sapori, a volte fatti anche su misura, e allo chef di sbizzarrirsi con sapori e abbinamenti nuovi ed originali.

Prenota un tavolo per gustare le nostre specialità. Ti aspettiamo!

Salsa di Soia

Come usare la salsa di soia

18/01/2023

La salsa di soia è prodotta e usata in molte cucine orientali, soprattutto in quella cinese, giapponese: pur avendo aspetto simile, le preparazioni locali sono specifiche e danno vita a condimenti di gusto, consistenza e fragranza differenti.

In Giappone la salsa di soia è fatta con grano, e quindi è generalmente più dolce di quella cinese, e ha un retrogusto alcolico che ricorda quello dello sherry. Tra le varietà più famose ricordiamo la Koikuchi, considerata la tipica salsa di soia giapponese, fatta con pari dose di soia e grano; la Usukuchi si prepara con l’amazake, un liquido dolce ottenuto dalla fermentazione del riso, ed è quindi più salata e con colore meno intenso rispetto alla koikuchi; la Tamari ha un maggior quantitativo di soia e quindi è più scura e aromatica (più vicina alla versione cinese); la Salsa Shiro ha un colore leggero e usa più grano che soia; la Saishikomi invece si produce con doppia fermentazione della koikuchi, e quindi è molto più scura e più fortemente

Come usare la salsa di soia in cucina

Andiamo adesso a scoprire le sue applicazioni pratiche in cucina, che sono principalmente di quattro tipologie. La salsa di soia può infatti essere utilizzata come:

  • Condimento singolo di varie pietanze (carni, pesce, pasta, sushi, sashimi, tofu e così via);
  • Dressing per insalate;
  • Preparazione di marinate, salse per insalata e altre salse (mantenendo un rapporto di 2:1 con altri condimenti);
  • Ingrediente di cottura, per preparare zuppe, minestre e ragù;
  • Base o componente per la preparazione di salse più particolari (come teriyaki o kabayaki), alle quali dona un gusto più piacevole.

Di solito, la salsa di soia viene servita all’interno di ciotole monoporzione di piccole dimensioni, soprattutto per servizi raffinati e per accompagnare finger food.

Gli utilizzi della salsa di soia come condimento

A un livello basico, la salsa di soia può essere utilizzata come alternativa all’aceto nel condimento di vari alimenti, sfruttando la similitudine di consistenza e colore. Essendo sapida, però, la salsa di soia in genere non richiede ulteriori aggiunte di sale, e quindi è sufficiente aggiungere alle nostre preparazioni – ad esempio verdure – semplicemente un velo di olio extravergine di oliva per avere un’esplosione di gusto.

Inoltre, la salsa di soia può caratterizzare in maniera decisa anche alcuni piatti tipici orientali, come il seitan o il cous cous, esaltandone gli aromi.

In genere, la proporzione consigliata è un cucchiaio di salsa di soia per ogni cucchiaio d’olio.

Come usare la salsa di soia in cottura

Questo ingrediente può essere usato anche per arricchire il gusto di primi o secondi piatti direttamente in cottura, così da infondere alle nostre ricette un marcato sapore esotico. Un classico esempio sono pezzi di pollo o tranci di tonno cotti nel wok e sfumati con salsa di soia su entrambi i lati, che darà una spinta

La salsa di soia, con un po’ di miele, può anche servire per glassare la carne: basta spennellare i tranci poco prima che abbia fine la cottura in forno per fare un arrosto di aspetto gustoso e maggiore croccantezza.

La salsa di soia usata nei dessert

L’utilizzo più sorprendente della salsa di soia è forse quello in abbinamento ai dessert, per creare un accostamento di sapori agrodolci che può conquistare i palati più raffinati. Un esempio è la crema al cioccolato aromatizzata alla salsa di soia (mescolata con un po’ di zucchero e cotta sul fuoco), ma questo condimento può impreziosire anche un dolce semplice (tipo pan di spagna o torta di carote) o essere usato per fare un budino al latte di soia.

Prenota un tavolo per gustare le nostre specialità. Ti aspettiamo!

sushi dolce

Sushi dolce, la nuova tendenza per il dessert di riso

27/11/2021

Il sushi dolce è una tendenza che si sta diffondendo tra gli appassionati dei dessert originali e creativi.

Non si tratta di un’autentica specialità giapponese, ma si può dire che questi graziosi e appetitosi dolcetti racchiudano in sé il fascino tipico della ricercatezza estetica che caratterizza la cucina del Giappone. 

Gli ingredienti del sushi dolce sono in prevalenza riso, frutta e confetture, l’idea è quella di ricreare l’estetica tipica del sushi giapponese tradizionale utilizzando però ingredienti dolci.

Può essere un’idea simpatica da offrire come dessert ai propri ospiti, ma anche un’ottima alternativa vegana nel corso di una cena o di un evento in stile giapponese. 

In sostituzione alla marmellata classica, consigliamo di utilizzare gli ingredienti tipici dei dessert giapponesi, confettura di azuki, pasta di grano dolce e frutti come ananas, ciliegie e pesca. 

Naturalmente, vi invitiamo nel nostro ristorante giapponese di Milano San Siro per provare il gusto del sushi tradizionale e dei classici dolci giapponesi.

Siamo aperti a pranzo e a cena, e siamo a disposizione con il servizio di delivery e take away per chi desideri organizzare la pausa pranzo o una piacevole cena con le nostre specialità. 

Sushi dolce, ecco qualche idea per prepararlo

Per preparare il sushi dolce, come abbiamo visto, si possono utilizzare diversi ingredienti, generalmente frutta colorata come ciliegie, albicocche, pesche, ananas e kiwi.

Ugualmente a quanto avviene con il sushi tradizionale, il riso rimane l’ingrediente fondamentale anche per preparare un dessert di questo tipo.

Per dare colore e sapore, oltre alla frutta, che può essere fresca, sciroppata o candita, si possono aggiungere confetture e salse di frutta colorate, in base alle proprie preferenze personali. 

Il riso bianco cotto nel latte e insaporito con zucchero e cannella è ideale per preparare una sorta di maki profumato, arricchito con scorza di limone, fragole, marmellata e composta di frutta. 

Cotto nel latte con l’aggiunta di zucchero di canna e limone, il riso ritagliato in piccole forme è la base per preparare deliziosi dolcetti da decorare con frutta colorata, sciroppo di lamponi e foglie di menta. 

Un semifreddo insolito e colorato è costituito da riso dolce mescolato con una composta di fragole e zucchero, versato in piccoli stampi e lasciato in frigo per qualche ora. Si può servire decorato con granella di zucchero.

Un fantastico sushi agli agrumi si prepara con riso cotto mescolato a zucchero e latte di cocco, lavorato a palline e decorato con fettine di agrumi e granella di cocco. 

Per un dessert in stile uramaki, il riso cotto nel latte dolce e insaporito con scorza di agrumi, si stende, si cosparge di frutta a pezzi e si arrotola, per poi tagliarlo a rondelle e cospargerlo di granella di nocciole. 

Categories: Curiosità Tag:

stile giapponese

Cucinare in stile giapponese: quali sono gli utensili necessari

12/11/2021

Lo stile giapponese in cucina richiede la presenza di diversi attrezzi, indispensabili per svolgere tutte le lavorazioni tipiche della tradizione di questo paese, che necessitano prima di tutto di precisione.

Chiunque desideri provare a preparare le specialità giapponesi a casa deve quindi dotarsi di coltelli e di accessori per il taglio dei vari ingredienti, che può variare in base alle specifiche ricette.

Oltre ad avere a disposizione, naturalmente, contenitori e dosatori, una bilancia e altri strumenti che garantiscano il minimo margine di errore nelle dosi.

Un altro riguardo merita poi il servizio al tavolo: anche in questo caso è opportuno disporre di alcuni utensili specifici. 

Se desideri dotare la tua cucina di tutto quanto ti può servire per operare in perfetto stile giapponese, vieni a trovarci e chiedi consiglio al nostro staff.

Il ristorante giapponese Miyama di Milano San Siro è aperto a pranzo e a cena e offre inoltre il servizio di delivery e di take away, ideale per la pausa pranzo o per una cena in famiglia. 

Cucinare in stile giapponese: l’importanza delle dosi

Gli strumenti per misurare e pesare i vari ingredienti sono il primo elemento da prendere in considerazione in una cucina attrezzata in stile giapponese.

Per lavorare con precisione ed efficacia, è importante avere una bilancia da cucina il più possibile affidabile, oltre ad una brocca o un bicchiere graduati per misurare con precisione le quantità di prodotti liquidi o solidi. 

Tuttavia, in mancanza di accessori, si può comunque tenere presente che un bicchiere contiene 200 ml di liquido, un cucchiaino da tè 5 ml e un cucchiaio da tavola 15 ml. 

Oltre agli utensili per pesare, è importante dotare la propria cucina di coltelli, pelapatate, grattugie, ciotole e contenitori. 

Coltelleria e attrezzi per una cucina giapponese perfetta

Come sappiamo, le lame rappresentano un elemento fondamentale per cucinare in stile giapponese: i coltelli del Giappone si distinguono per l’alta qualità e la precisione del taglio. Non a caso, la forgia delle lame rappresenta una tradizione storica millenaria. 

Per lavorare bene, è indispensabile disporre di un coltello universale e di qualche lama di precisione per preparare il sushi e per tagliare le verdure. Può essere utile anche una forbice separabile, da utilizzare nelle due parti distinte, e una grattugia per la preparazione di polpette e ripieni. 

Pentola cuociriso elettrica e altre pentole

La pentola cuociriso è una presenza molto utile in ogni cucina in cui si desideri mangiare in stile giapponese.

Il consiglio è quello di scegliere un apparecchio di buona qualità, di una capienza adatta a soddisfare le proprie esigenze. Il cuociriso, come sappiamo, è indicato anche per la preparazione del sushi. 

Per la frittata si consiglia l’uso di un’apposita pentola giapponese, in rame, dalla forma solitamente quadrangolare. 

In merito al servizio in tavola, è importante disporre di ciotole di diversa misura, per servire i vari piatti, le salse e i condimenti, oltre a diversi set di bacchette. 

coltelli giapponesi

Coltelli giapponesi utilizzati in cucina: scopriamo quali sono

28/10/2021

I coltelli giapponesi da cucina si distinguono per le caratteristiche di alta qualità della lama e per l’estetica elegante, tanto da essere i preferiti di molti chef anche in Occidente, oltre a presenziare sempre più spesso nelle cucine residenziali.

In Giappone la forgia delle lame è un’arte millenaria, una caratteristica che rende molto diversi i coltelli giapponesi dalla classica coltelleria da cucina. 

Vuoi scoprire quali sono e come si utilizzano i coltelli giapponesi nelle varie preparazioni? Vieni al ristorante giapponese di Milano San Siro Miyama: il nostro chef e lo staff di cucina saranno lieti di mostrarti le caratteristiche e le doti dei migliori coltelli del Giappone. 

Coltelli giapponesi adatti a tutti gli utilizzi

Il santoku è il coltello universale giapponese, che viene utilizzato praticamente per tutto, dalla carne, al pesce, ai vegetali, un po’ come avviene con il classico coltello da cucina europeo.

É un coltello leggero e piuttosto piccolo, la cui lama è affilata da entrambi i lati. 

I coltelli giapponesi adatti a lavorare verdure e ortaggi sono il nakiri e l’usuba, apparentemente simili, mentre in realtà il primo viene utilizzato per tagliare normalmente i vegetali e il secondo è un accessorio utilizzato in prevalenza dai professionisti per effettuare lavori di precisione, grazie alla particolare conformazione della lama.

Infatti, la lama del coltello usuba ricorda quella della katana, la spada tradizionale giapponese. 

Coltelli per il pesce e per la carne

Il coltello tipico giapponese per il taglio della carne o del pesce è il deba.

Viene utilizzato spesso dagli operatori dei mercati e dai professionisti in genere, si manovra in genere come una mannaia e permette di effettuare tagli molto precisi, in merito alla lama piuttosto larga, dal filo asimmetrico. 

Esiste inoltre un coltello appositamente progettato per sfilettare il pesce ed eseguire tagli di precisione, come avviene ad esempio per preparare il sushi o il sashimi. Si tratta dello yanagiba è un coltello professionale, usato per preparare i filetti di pesce e in genere per effettuare tagli netti e precisi. 

Suggerimenti per chi vuole utilizzare le lame giapponesi

Avere a disposizione un set di coltelli giapponesi è un’ottima idea per chiunque ami la cucina, considerando che si tratta di lame adatte per lavorare ogni tipo di prodotto.

Naturalmente è molto importante la qualità, sia della struttura che, soprattutto, della lama. Per tale motivo, si consiglia di orientarsi verso produttori qualificati specificamente per questo tipo di coltelleria. 

street food giapponese

Street food giapponese: le specialità da gustare on the road

13/10/2021

Lo street food giapponese, come è avvenuto anche nel resto del mondo, si è diffuso fino a diventare non solo una tendenza, ma una vera e propria cultura. 

Inoltre, anche la più antica tradizione gastronomica del Giappone possiede una serie di piatti ideali da gustare on the road, mentre si passeggia o partecipa ad un evento.

Infatti, esattamente come avviene spesso anche in Italia, qualsiasi festa pubblica o mercato cittadino, non manca mai di essere accompagnato ad una serie di squisite specialità di quello che è il miglior cibo di strada giapponese. 

Il ristorante giapponese a Milano San Siro Miyama è pronto per accogliere gli ospiti a pranzo e a cena, così come per offrire la possibilità di organizzare la pausa pranzo, un aperitivo o una cena in perfetto stile giapponese a casa propria, grazie al servizio di delivery e di take away.

Le specialità dello street food giapponese

Come abbiamo detto, non c’è festa o evento di piazza in Giappone che non sia accompagnato dalle specialità dello street food, da acquistare direttamente presso gli stand allestiti lungo i viali e perfino fuori dai templi. 

Anche lo street food giapponese, naturalmente, si distingue per la raffinatezza dei colori e per la forma essenziale.

Gli spiedini, semplici ed eleganti, sono disponibili in diverse varianti, arricchiti da calamari, sgombri o altri pesci, oppure pollo. La particolarità degli spiedini di pollo è quella di utilizzare praticamente tutte le parti del volatile, comprese le interiora. 

Le polpette alla griglia takoyaki sono preparate con pezzetti di polpo accompagnati da tempura, zenzero, cipolla e uova, decorati con fiocchi di tonnetto o germogli. Esistono comunque diverse varianti delle polpettine di polpo, anche in versione italianizzata, con l’aggiunta di mozzarella e pomodoro.

Per chi apprezza lo street food semplice, che non richiede l’uso né delle bacchette né degli spiedini, le nikuman sono polpettine appetitose, da gustare calde, con un morbido ripieno di carne e spezie, realizzate in tante versioni. 

Anche i dorayaki, i panini dolci ripieni con marmellata di fagioli azuki, e gli gnocchi di riso con salsa di soia o di tè verde, sono da considerarsi un’ottima soluzione per chi apprezza il cibo da consumare lungo il cammino. 

Pranzare on the road con il bento

Chi ama pranzare all’aperto, non può mancare di sperimentare la tipica espressione dello street food giapponese, ovvero il bento: un pasto completo presentato in una confezione elegante e colorata.

Il bento è un pasto in stile giapponese, che include di solito piccole porzioni di riso o pasta, di pesce o carne e, in base alle versione scelte, accompagnate da tempura o altre verdure. 

É abitudine dei giapponesi, durante la stagione estiva, quella di recarsi con il bento a trascorrere la pausa pranzo in un parco o in uno dei tanti giardini cittadini. 

birra giapponese

Birra giapponese: le caratteristiche e i segni di distinzione

28/09/2021

Parlare di birra giapponese può apparire un po’ strano, ma non è affatto così: anche in Giappone, tra i vari punti di incontro gastronomici con l’Occidente che si sono creati nel corso del tempo, la birra costituisce una presenza molto popolare.

Si può dire che la birra, per i giapponesi, sia stata una vera scoperta, e che le varietà prodotte oggi in Giappone possiedano caratteristiche molto singolari.

Pare comunque che le prime birrerie giapponesi siano sorte addirittura intorno al Seicento, in merito all’iniziativa di un birraio olandese. 

In Giappone la produzione della birra è regolata da norme ben precise: prima di tutto, la percentuale di malto non deve essere inferiore al 67%. Infatti, quando tale percentuale è inferiore, non si tratta di birra ma di happoshu.

Non a caso, la principale classificazione delle birre giapponesi è proprio questa: birra autentica e happoshu. 

Birra giapponese e sushi: un abbinamento raffinato e gradevole

Spesso si è portati a pensare che il sushi si armonizzi meglio con il vino, in quanto si tratta di una preparazione che, in prevalenza, contiene pesce.

In realtà, una birra giapponese chiara, ma anche una classica birra Lager, si accostano perfettamente ad un piatto tipico come il sushi o il sashimi. 

In generale, molti piatti della cucina giapponese si legano alla perfezione con la birra locale. Oggi si può dire che il Giappone sia un paese tra i maggiori consumatori di birra, e che questa bevanda svolga un importante ruolo culturale e sociale. 

Festività, ricorrenze ed eventi conviviali, dal compleanno, alle occasioni più significative, alle serate insieme ad amici e colleghi, si riferiscono spesso alla birra, scelta come bevanda principale per accompagnare i momenti importanti della giornata. 

La diffusione della birra artigianale in Giappone

Attualmente anche il Giappone sta assistendo al diffondersi di microbirrifici e bar dedicati essenzialmente alla birra artigianale. 

Anche in questo caso, la filosofia giapponese offre ampio spazio all’estetica: non è raro che i birrifici artigianali producano lattine diversificate in base alla stagione di riferimento, modificandone il design e i colori, e arrivando ad assegnare alle birre anche nomi diversi, legati alla stagionalità.

Un fenomeno che si sta diffondendo nelle grandi città, ma comunque in gran parte del Giappone, è quello dei festival dedicati alla birra artigianale, con eventi live e musica.

Anche il nostro ristorante giapponese di Milano San Siro riserva un ampio spazio alle birre giapponesi e internazionali. Proponiamo ai nostri ospiti abbinamenti curiosi e insoliti tra le migliori specialità della cucina giapponese e le squisite birre artigianali. 

capodanno giapponese

Capodanno giapponese: quando e come si festeggia

13/09/2021

Il capodanno giapponese (shogatsu) è una delle festività più vissute e attese, e possiede sia un valore religioso che di divertimento e intrattenimento.

Sotto questo aspetto, può essere paragonato al Natale italiano, e si lega a diverse e importanti tradizioni tramandatesi da secoli.  

La vigilia del capodanno giapponese (omisoka) è sempre il 31 dicembre, esiste però un periodo più ampio di festeggiamento, che prosegue fino al 3 gennaio. In realtà, in passato si trattava di due ricorrenze del tutto separate.

La vigilia di capodanno di solito si trascorre a casa e, dopo il 1 gennaio, è considerata il giorno più importante dell’anno per ogni giapponese.

Come abbiamo detto, il transito dall’anno vecchio all’anno nuovo è correlato a tradizioni antichissime e affascinanti, tra cui l’ascolto dei 108 rintocchi di campana dei templi buddhisti e la prima visita dell’anno a luoghi sacri, come santuari scintoisti e templi.

Un evento che avviene di solito dopo la mezzanotte o nella giornata del 1 gennaio, momenti in cui le persone amano recarsi in preghiera presso questi luoghi di importanza religiosa e spirituale. 

Un altra tradizione ricca di fascino è quella di assistere alla prima alba dell’anno.

Il sole è un elemento di importanza fondamentale nella tradizione mitologica giapponese, e la consuetudine è quella di osservarlo in uno scenario particolarmente suggestivo e spettacolare, magari in montagna o in riva al mare. 

Il capodanno giapponese nelle abitazioni

Nel periodo di festa, si usa decorare le case giapponesi con una composizione detta kadomatsu, costituita da bambù e rami di pino e con lo shimekazari, realizzato con carta, fettuccia di riso e piccoli oggetti simbolici.

Il ruolo delle decorazioni è principalmente quello di allontanare gli spiriti maligni e accogliere le divinità scintoiste che proteggeranno la casa nel corso del nuovo anno. 

Le tradizioni gastronomiche giapponesi per il capodanno

Il capodanno giapponese è anche l’occasione per gustare alcune tra le migliori specialità di gastronomia. Tra le altre, si distinguono gli spaghetti di grano saraceno, gli osechi, ovvero una serie di piatti serviti in contenitori laccati, la zuppa di riso mochi, l’orata e il tè verde con prugne salate giapponesi, da gustare il primo giorno dell’anno. 

Il nostro ristorante giapponese di Milano è a disposizione per soddisfare ogni curiosità sul capodanno giapponese e sulle altre ricorrenze che consentono di gustare piatti tradizionali e squisiti, e per offrire un menù invitante e ricco di emozioni. 

cucina giapponese

Cucina giapponese di tendenza: le specialità più note e curiose

29/08/2021

La cucina giapponese, come abbiamo detto più volte, è divenuta negli ultimi anni molto popolare, anche se, in realtà, molte persone alla gastronomia del Giappone associano principalmente il sushi.

Inoltre, occorre tenere conto che anche la purezza della cucina giapponese è stata contaminata con elementi di provenienze diverse, andando a creare specialità ibride, molto popolari sia in Giappone che nel mondo. 

Se desideri conoscere la cucina tradizionale del Giappone, il ristorante giapponese Miyama di Milano San Siro è a tua disposizione per proporti menù sfiziosi e invitanti, che puoi modificare a tuo piacimento, chiedendoci di aggiungere i tuoi ingredienti preferiti o di creare accostamenti insoliti e originali. 

Esistono anche molte specialità di street food giapponese ricche di gusto e perfette da provare durante una passeggiata. 

La cucina giapponese nelle abitudini degli italiani

Tutti conoscono il sushi, che si è trasformato negli ultimi anni in una moda diffusa in tutto il mondo.

In Italia, il sushi di tendenza del momento viene arricchito con fragole e formaggio fresco, e molti lo preferiscono sia alla cucina mediterranea che alla pizza.

Un’altra tendenza attualmente molto diffusa è il ramen, il brodo bollente con spaghetti e carne, un’ottima alternativa invernale ai classici cappelletti italiani. 

Molto gradito è anche il tempura, la classica frittura giapponese leggera e delicata, così come la pasta saltata e la zuppa di miso. 

Tuttavia, esistono anche molte specialità della cucina giapponese poco note, che meritano comunque di essere scoperte e provate. Sicuramente i baccelli di soia, dal gusto delicato, che, come gran parte delle specialità del Giappone, sono belli anche da vedere. 

Esiste anche una sorta di omelette giapponese, detta tamagoyaki, che si ottiene con uova, sale e un po’ di zucchero, girandola più volte durante la cottura per ottenere un delizioso retrogusto di bruciato.

Per chi ama la carne, gli yakitori sono squisiti spiedini di pollo, mentre il tonkatsu è una morbida cotoletta di maiale, piuttosto spessa e fritta. 

Per chi predilige lo street food, i sandwich giapponesi costituiscono sempre un’ottima scelta, non passano mai di moda e sono sempre graditi. Esistono numerose varianti per questo tipo di sandwich, ed è comunque un tipo di specialità che può essere personalizzata e reinterpretata all’infinito. 

ristorante giapponese

Le caratteristiche di un ristorante giapponese di alta qualità

30/06/2021

Scegliere un ristorante giapponese negli ultimi anni è diventata una vera e propria tendenza nel mondo della cucina etnica, e i locali di questo tipo sono ormai sempre più diffusi praticamente in tutte le città italiane. 

Una serata in un locale giapponese è un’esperienza che può essere definita interessante e coinvolgente. Questo non dipende solo dalla cucina in sé, e quindi dal gusto e dall’aroma delle diverse preparazioni: infatti, come sappiamo, la gastronomia nella cultura giapponese è una sorta di filosofia di vita, che coinvolge tutti i cinque sensi, creando un’atmosfera suggestiva e ricca di fascino. 

Tuttavia, per avvicinarsi alla cucina del Giappone, e scoprirne tutto l’incanto, è molto importante scegliere un ristorante giapponese della migliore qualità, dove valga principalmente il rispetto della tradizione, oltre alla massima attenzione nella scelta degli ingredienti. 

Miyama, il ristorante giapponese di Milano San Siro, è nato prima di tutto da una grande passione per la cultura del Giappone, e intende offrire ai propri ospiti la possibilità di scoprire un fantastico mondo, fatto di sapore e di colori. 

Siamo a disposizione per consigliare il menù adatto ad ogni occasione, da gustare nel nostro locale, così come a casa o in ufficio, grazie ai nostri servizi delivery e take away. 

Le caratteristiche di un ottimo ristorante giapponese

Come abbiamo detto, un ristorante giapponese deve innanzitutto derivare da una profonda conoscenza della cultura di questo paese e dall’intento di trasmetterla ai propri clienti, accompagnandoli in un autentico viaggio tra le specialità più o meno note. 

Un locale affidabile e serio non offre mai porzioni troppo abbondanti né propone un menù eccessivamente vasto: al primo posto, infatti, è importante trovare la qualità. 

Le formule così dette “all you can eat”, e allo stesso modo i menù costituiti da centinaia di piatti, non permetterebbero di offrire quella che è la perfezione tecnica ed estetica della migliore cucina giapponese. 

Questo significa che il menù deve essere certamente abbastanza vario, ma focalizzato su quelle che sono le specialità del ristorante.

Creatività in cucina ma senza mai esagerare

La cucina giapponese è il risultato di secoli di evoluzione ed è caratterizzata da un’armonia di sapori, di aromi e di colori studiata in ogni minimo dettaglio. 

Un ristorante giapponese della migliore qualità offre le specialità storiche della gastronomia del Giappone, eventualmente personalizzate con qualche piccola variante ideata dallo chef. 

La tendenza a inventare piatti fusion influenzati da altre etnie, può essere piacevole e gustosa, ma non è sempre ideale. Per creare una fusione perfetta tra la cucina giapponese e altri contesti gastronomici, occorre essere in grado di mantenere intatti il valore e l’autenticità di entrambi.