Category: Cucina Giapponese

La location perfetta per le tue cene giapponesi: Miyama Ristorante giapponese

27/10/2023

Dì la verità: hai anche tu una voglia irrefrenabile di sushi, ma non sai quale ristorante scegliere per la tua cena giapponese? No panic: abbiamo la soluzione per te! Miyama. Si, proprio così: Miyama è il nostro ristorante giapponese pensato in ogni minimo dettaglio per passare una serata fuori casa, e gustare il miglior sushi di Milano!

Il nostro ristorante vanta un ricco menu che lo colloca tra i migliori ristoranti di Milano.

Per chi è alla prima esperienza con il sushi, oltre ai tipici nighiri (fette di pesce su pezzettini di riso arrotolate da una striscia di alghe) non si può che iniziare dal sashimi, varietà di pesce fresco a fettine. Tra le altre pietanze tipiche troviamo l’hosomaki rotolini di riso con alga esterna e uramaki rotolini di riso con alga interna

Un’esplosione di freschezza, bellezza ed eleganza. Così si potrebbe definire il ristorante giapponese Miyama ed il suo menu, uno dei più ricchi di Milano.

Miyama: la filosofia della nostra cucina

Nato quando ancora il consumo di cucina giapponese in Italia non era molto diffuso, offre una cucina di alto livello a partire da materie prime di altissima qualità. Il menu propone tutti i grandi classici della tradizione nipponica nella loro ricetta originale.

I piatti sono sempre realizzati al momento dell’ordine dalle sapienti mani dei Sushimen capaci di trasportarti dritto al cuore del gusto nipponico. Una cucina fatta di purezza e di semplicità, senza troppi fronzoli, senza alcun colorante. La ricetta è semplice: pochi ingredienti assemblati ad arte e pochi condimenti, tutti realizzati in loco. Si distanzia, quindi, dai ristoranti fusion inclini alle contaminazioni e all’utilizzo di salse coprenti, spesso utilizzate per “mascherare” la cattiva qualità degli ingredienti di base: il riso ed il pesce.

Miyama: ecco qual è il nostro riso

Spesso sottovalutato il riso è un elemento essenziale nella creazione di un buon sushi. Deve essere della consistenza giusta e deve essere condito nel modo più consono. Per garantire sempre la più alta qualità, al Miyama si utilizza il miglior riso, di varietà Originario proveniente dalle saline sarde di una delle migliori aziende nipponiche del settore.

Stesso ragionamento vale per il pesce: il pesce utilizzato al ristorante giapponese Miyama è sempre freschissimo. È abbattuto al momento della pesca, non solo per il rispetto della normativa vigente in materia ma anche per essere sicuri di poter offrire sempre il meglio all’ospite.

I menu

Il locale offre tre tipologie di menù:

  • Alla carta: sia a pranzo che a cena, per scegliere in totale libertà;
  • Bento Box: è il business lunch tipico giapponese servito dal lunedì al venerdì. Una combinazione bilanciata di elementi per pranzare con gusto, da soli, in compagnia, fra amici o fra colleghi, senza appesantirsi troppo;
  • Menu degustazione a prezzo fisso: da 30 o 50 euro per farsi guidare nella scoperta della cucina giapponese del Miyama.

Miyama: le nostre specialità

Fra le tante specialità del locale spiccano il Capesante maki, uramaki con ripieno di avocado e branzino avvolto con gamberi argentini, capesante e decorato con tobico ed erba cipollina; il Sashimi misto: fettine sottilissime di salmone, tonno, gambero rosso di Mazara, branzino e orata servite con salsa di soia, wasabi su filamenti di daikon; il Tunna King Maki, uramaki con tartare di tonno piccante, avocado avvolto con tonno scottato, salsa allo zenzero e olive taggiasche o il Rucolino maki con Salmone croccante, philadelphia, rucola, ricoperto di tartare di salmone e salsa teriyaki. O ancora il Salmon roll di asparagi: salmone scottato con tempura di asparagi e philadelphia, in salsa miso o l’Ebi soft crispy, un Gamberone impanato al cocco su letto di crauti rosso marinato con aceto di riso e decorazione al frutto della passione o il Sushi misto special o ancora l’Exotic ebi maki, gamberi al vapore, avocado, maionese, ricoperto di tartare di gamberi e basilico, salsa al mango e wasabi.

Tutti i nostri piatti sono freschi e preparati in giornata, per farvi gustare solo il meglio della cucina orientale. Contattaci e prenota un tavolo. Ti aspettiamo!

Sushi: regole per mangiarlo nel modo corretto

27/09/2023

Come ogni cucina che si rispetti, anche la cultura gastronomica giapponese ha la propria etichetta. Il Sol Levante ha regole molto ferree che spesso in Occidente si ignorano, causando l’ira dei giapponesi. Un po’ come se un estremo orientale provasse a mangiare la pizza con le bacchette. Il piatto nazional popolare in Giappone è il sushi che, con la sua salubrità e il suo sapore, ha conquistato tutto il mondo.

La cultura giapponese è rigida. Non lo scopriamo oggi e probabilmente questa rigidità e questa ritualità la rende tanto affascinante agli occhi degli occidentali. Ci sono numerosi dettami per mangiare sushi: lo chef Susumu Yajima ha stilato una sorta di comandamenti da rispettare, molti dei quali ignorati dagli stessi giapponesi, come il mangiare il riso ancora caldo o provare il sushi solo a pranzo.

Ci sono però 20 regole a cui ogni sushi-lover che si rispetti non può esimersi.

  • Bisogna lavarsi bene le mani prima di ordinare. In Giappone è consuetudine che i ristoranti portino un asciugamano caldo prima di mangiare, che serve a pulirsi le mani. Questa usanza è una tradizione consacrata nel Sol Levante ed il ruolo dei camerieri veniva prima occupato dalle Geishe;
  • Bisogna ringraziare sempre per il cibo ricevuto. Il primo ringraziamento va pronunciato prima ancora di ricevere il piatto;
  • Una regola del galateo comune in Occidente ed in Oriente: prima di versarsi da bere, servire chi ci sta accanto;
  • Questa immagine risulterà familiare a tutti gli appassionati di manga e anime: quando viene servita la zuppa, non è il commensale a sporgersi verso il piatto. La ciotola viene portata alla bocca e le bacchette sono utilizzate per spingere il cibo solido verso di sé. Il brodo va succhiato, anche rumorosamente, per esprimere apprezzamento allo chef. Questa operazione è più facile a dirsi che a farsi: se non siete abituati a mangiare zuppe orientali, tenere contemporaneamente la ciotola calda, le bacchette ed utilizzare poi le bacchette per mangiare è qualcosa di molto difficile;
  • Il sushi va mangiato rigorosamente in un solo boccone. Spezzare il sushi è una mancanza di rispetto verso il cuoco che ha studiato anni per effettuare quei tagli;
  • Potete mangiare, in alcune zone è anzi consigliato, il sushi con le mani: nato come finger food, le bacchette sono arrivate insieme alla proposta in ristorante, un po’ come con la pizza;
  • Severamente vietato chiedere un coltello. Le posate in metallo sono generalmente usate in occasioni poco felici;
  • A proposito di occasioni poco felici, mai infilzare il sushi con le bacchette: la ciotola di riso con le bacchette infilzate all’interno viene servita come ristoro durante i funerali;
  • Le bacchette non vanno impugnate come spade. Si tengono con le estremità delle dita;
  • Mai usare le bacchette per indicare qualcosa. Le posate vanno riposte, nei momenti di pausa, nell’apposito porta-bacchette; in assenza dell’accessorio, sul tovagliolo;
  • Quando viene servito il piatto comune, le bacchette si usano al contrario: prendete il vostro pezzo col lato opposto a quello con il quale mangerete;
  • Mai sfregare le bacchette tra loro, non state cercando di accendere un fuoco col pallone Wilson che vi guarda: per i giapponesi strofinare le bacchette è un insulto allo chef ed al ristorante;
  • Mai mescolare wasabi e soia;
  • Lo zenzero servito a tavola può essere mangiato tra un piatto e l’altro per ripulire le papille gustative;
  • Bisogna mangiare tutto: anche solo un chicco è segno di disprezzo in Giappone;
  • Mai chiedere allo chef se il sushi è fresco: questo è obbligatorio nel Sol Levante, sarebbe irrispettoso;
  • Mai intingere il riso nella salsa di soia, c’è il rischio che si sfaldi;
  • Mai versare la salsa di soia sul pesce come una normale bernese;
  • Mai rifiutare un brindisi, neanche se siete astemi. In questo caso basterà portare il bicchiere alle labbra senza berne il contenuto;
  • Si può bere il sakè per accompagnare il sushi ma l’abbinamento corretto è col tè verde, della tipologia Agari.

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Come si preparano ottimi Hosomaky ed Uramaky

28/08/2023

Vuoi sapere qual è il segreto per preparare degli ottimi Hosomaky ed Uramaky? Ti viene l’acquolina in bocca solo a pensarci? Se la risposta è si, continua a leggere.

L’hosomaki è un tipo di sushi particolare, in quanto costituito da veri e propri cilindri di riso avvolti da mezzo foglio di alga nori, con all’interno un solo ingrediente come ripieno. Quelli più tipici sono di salmone o tonno, ma la preparazione è identica. Ecco come provare il tipico sapore giapponese dell’hosomaki attraversi i semplici passaggi della nostra ricetta.

Ciò che vi occorre è:

  • Riso per sushi 250 g;
  • Acqua 350 ml;
  • Aceto di riso 60 ml;
  • Sale 1 cucchiaino;
  • Salmone 100 g;
  • Alga nori 4 foglie;
  • Wasabi q.b.

Riscaldate l’aceto e lavate il riso per il sushi fino a che l’acqua non risulti pulita. Poi mettetelo con l’acqua in ammollo per 10 minuti e quindi a cuocere. Quando inizia a bollire, lasciatelo per altri 10 minuti coperto a fuoco basso e infine per altri 15 minuti senza scoprire. Tagliate le alghe nori a metà e mettetele con la parte luminosa verso il basso. Mettete il riso in due terzi dell’alga e tagliate il salmone a strisce. Ponete all’interno e chiudete, premendo e girando. Tagliate il maki (il rotolo) in porzioni e servite con wasabi a parte. Infine è bene dire che per chi volesse, può usare del tonno al posto del salmone.

Gli Uramaki, oppure maki, sono uno dei cult della cucina giapponese annoverati tra i 5 tipi di “sushi roll”. Si chiamano anche california roll perché si dice che il primo esempio di Uramaki fu inventato in California nei primi anni Settanta da uno chef giapponese per accontentare coloro che non amavano consumare pesce crudo. Lo chef per il ripieno utilizzò della polpa di granchio e dell’avocado per conferire un sapore piu’ delicato. La caratteristica principale è che l’alga si trova all’interno e non all’esterno del riso. L’alga avvolge il ripieno di pesce o verdure e il riso avvolge l’esterno dell’alga.

Ciò che vi occorre è:

  • Polpa di granchio 180 g;
  • Riso per sushi 250 g;
  • Acqua 500 ml;
  • Alga nori 4 fogli;
  • Aceto di riso 1 cucchiaio;
  • Avocado 1;
  • Sale q.b.;
  • Zucchero 1 cucchiaio;
  • Salsa di soia, Zenzero e Sesamo a piacere.

Lavate bene il riso. Il lavaggio del riso è molto importante.  Sciacquatelo almeno 3 volte, sgranando i chicchi con le mani. In una casseruola larga su fuoco, partite da acqua fredda, mettete: acqua, riso e aceto di riso, sale e zucchero. Chiudete con il coperchio, lasciate cuocere il riso fino a quando l’acqua non sarà tutta evaporata e i chicchi di riso non si appiccicano gli uni con gli altri.

A parte insaporite la polpa di granchio con olio e sale. Tagliate a metà l’avocado, rimuovete il nocciolo interno. Con l’aiuto di un cucchiaio scavate l’avocado, eliminando la buccia. Mettete le due metà su un tavolo da lavoro e tagliate a listarelle.

Riso in stuoia: Inumidite le foglie di alga nori. Prendete la stuoietta di bambù e ricopritela con della pellicola trasparente. Sopra di essa posizionate l’alga. Bagnatevi le mani con acqua tiepida, prendete il riso e stendetelo sulla superficie dell’alga. L’operazione più delicata è questa: prendete la foglia di alga da un lato, capovolgetela velocemente in modo che il riso poggi a contatto con la stuoia. Se trovate l’operazione difficile, non capovolgete l’alga lasciate il riso all’interno.

Per farcire l’uramaki, usate gli ingredienti che più preferite. La ricetta originale prevede polpa di granchio e avocado.  Con il riso rivolto verso il basso, togliete la pellicola dall’alga e posizionate sull’alga gli ingredienti.  Arrotolate la stuoia, facendo pressione con le dita per uniformare la farcitura. Completato l’involtino avrete una striscia tubolare. Passate il coltello sotto acqua tiepida e tagliate l’uramaki in cilindri. Servite accompagnando da salsa di soia e zenzero marinato.

Completato l’involtino avrete una striscia tubolare. Passate il coltello sotto acqua tiepida e tagliate l’uramaki in cilindri. Servite accompagnando da salsa di soia e zenzero marinato, se preferite anche una salsa piccante.

Tutti i nostri piatti sono freschi e preparati in giornata, per farvi gustare solo il meglio della cucina orientale. Contattaci e prenota un tavolo. Ti aspettiamo!

La filosofia della cucina Miyama

27/06/2023

Nella filosofia di vita giapponese la ricerca della perfezione estetica è un valore importante. Bellezza, rigore formale e sensibilità estetica sono radicate nella tradizione e in molte pratiche del quotidiano, dalla calligrafia alla pittura, dall’ikebana (disposizione dei fiori) allo tsutsumi (impacchettamento dei doni) e caratterizzano anche la cucina, scaturendo tutte dal medesimo orizzonte spirituale, lo Zen.

Per la sensibilità giapponese il piacere procurato dal cibo è formato da molte componenti: visiva, gustativa e tattile. La cucina giapponese è pertanto un’esperienza multisensoriale che coinvolge il gusto e ancor prima la sensibilità estetica, sollecitata dalla bellezza della presentazione dei cibi, dall’armonia dei colori nel piatto, dall’equilibrio degli accostamenti.

La bellezza del piatto è una componente della sua bontà che è costituita da cura dei particolari, scelta di stoviglie e utensili, porzionatura dei cibi e loro disposizione sui piatti e sulla tavola in una ponderata distribuzione fra pieni e vuoti. Questo intreccio fra pieno e vuoto manifesta anche una deliberata incompiutezza, una forma di volontario ritegno, di ineffabile sobrietà, qualcosa di taciuto.

L’irregolarità è un piacere, capace di suscitare sensazioni di ritmo e movimento. La bellezza della presentazione non deve sgretolarsi nello svolgersi del pasto. La preparazione del cibo è simile a un rito antico nel quale ogni gesto, compiuto all’infinito e perfezionato, è espressione di un gusto e di una cultura millenaria.

Mangiare giapponese è un’esperienza culturale che permette di “assaporare” la concezione religiosa e filosofica buddista dalla quale questa cucina trae i principi fondamentali. Ne sono esempi il profondo legame con la natura, la ricerca di armonia con quanto ci circonda e il rispetto del rito delle stagioni nell’impiego degli ingredienti.

Nella cucina giapponese la coerenza fra tecniche culinarie e dispositivo scenografico ha proprio origine nel modo di intendere la natura, di rispettarla e accudirla. La venerazione della freschezza e della stagionalità dei prodotti e la scelta dell’ingrediente crudo o poco cotto per conservarne le caratteristiche naturali nella forma e nel gusto e le proprietà salutari, esprimono il significato simbolico di un accostamento privilegiato alla natura.

Nella cucina giapponese i sapori devono armonizzarsi mantenendo ognuno la propria essenza, senza confondersi. Ecco perché la cucina rifugge la trasformazione dei cibi, l’artificio, le decorazioni bizzarre, rifiutate come mistificazioni che corrompono il sapore naturale degli alimenti.

Tutto questo ed altro ancora, puoi trovarlo da noi di Miyama! La nostra filosofia ha come unico obiettivo quello di vedere pienamente soddisfatti i nostri clienti!

La nostra mission? Accompagnare i nostri ospiti in un fantastico viaggio attraverso la tradizione gastronomica di uno splendido Paese: la cucina giapponese, come i suoi estimatori sanno bene, non è semplicemente una questione di sapori, ma è una vera e propria filosofia, che coinvolge tutti i cinque sensi, con l’intento di trasmettere un’autentica emozione.

Il riso: quale scegliere e perchè per il sushi perfetto

27/06/2023

Il riso si sa è un cereale praticamente amato in tutto il mondo: leggero, gustoso, si presta per qualsiasi preparazione, tra cui il tanto amato sushi.

Ed è proprio nella cultura giapponese, che il riso fa parte della vita quotidiana del popolo nipponico e ne costituisce la sua identità. Il riso è l’ingrediente fondamentale della cucina giapponese e per questo motivo è indispensabile scegliere la giusta varietà per preparare piatti buonissimi come ad esempio il riso per sushi.

Riso giapponese: qualità

Solitamente le varietà di riso possono essere classificate in tre gruppi: quelli a grana lunga, a grana media e a grana corta sulla base del loro rapporto lunghezza e larghezza, dopo la cottura. La maggior parte del riso giapponese appartiene alla varietà a grana corta, che si caratterizza per i suoi chicchi piccoli, paffuti, rotondi e cristallini. I chicchi a grana corta hanno un contenuto di amido più elevato rispetto alle altre varietà, per questo, dopo la cottura, si uniscono tra loro, ma senza diventare molli: se il riso si ammorbidisce, significa che non è stato cotto correttamente. La caratteristica “appiccicosità” del riso giapponese è ciò che lo rende semplice da raccogliere e consumare con le bacchette.

Riso per sushi: come si chiama

Il riso utilizzato nella cucina giapponese per preparare il sushi e le pietanze che le persone mangiano ogni giorno, è chiamato uruchimai ovvero un riso con chicchi a grana corta. Quest’ultimo è usato anche per fare il saké e l’aceto di riso. Un’altra tipologia di riso, invece, si chiama mochigome ed è nota anche come riso dolce giapponese o riso glutinoso. Questa varietà si usa per preparare i dolci di riso, mochi, o i dolci tradizionali, wagashi. Dopo la cottura, il riso mochigome è molto più appiccicoso e morbido del riso uruchimai. Il riso per sushi non si coltiva solo in Giappone, ma anche in altre parti del mondo, come in Italia o in California, dove si producono qualità di riso, con peculiarità molto simile all’originario coltivato in Giappone. Molto più economico del riso importato, il riso coltivato localmente viene utilizzato maggiormente nei ristoranti giapponesi fuori dal Giappone.

Riso per il sushi: le tipologie

Prima di addentrarci nel cuore del nostro argomento, è bene fare una premessa: in commercio esistono quattro tipologie di riso:

  • Il riso comune;
  • Il semifino;
  • Il fino;
  • Il superfino.

Fatta questa suddivisione, possiamo affermare con certezza che il miglior riso per il sushi o sashimi è quello di uso comune in quanto composto da chicchi piccoli, tondeggianti e poco fini, senza dire che la sua cottura, poi, richiede 12 minuti.

Quale riso usare per il sushi: la differenza la fa l’amido

Sebbene per i poco esperti il riso appaia uno uguale all’altro, tra le varie tipologie è l’amido che ne fa la concreta differenza. Alcune, infatti, ne rilasciano molto durante la cottura mentre altre decisamente meno. Per il sushi è importante usare riso che elimina molto amido, poiché diventa, così, perfetto da maneggiare per creare polpette o per avvolgerlo nella stuoia di bambù. Ovviamente, recandovi al supermercato, non troverete mai una confezione con su scritto “Riso Comune”. Ecco che, per riconoscerlo, è importante sapere quali sono le varietà principali di questa tipologia:

  • Ticinese;
  • Selenio;
  • Rubino,
  • Originario;
  • Balilla

Quale riso non si adatta al sushi

Per quanto concerne, invece, il riso non propriamente adatto al sushi ecco le tipologie da non usare:

  • Il Carnaroli;
  • Ariete;
  • L’Alborio;
  • Il Riva.

Ovviamente non si tratta di varietà di riso inutilizzabili per questa preparazione. Molto probabilmente, infatti, il sushi verrebbe ugualmente gustoso. Però non si tratterebbe di vero sushi, o comunque di una preparazione tipicamente giapponese.

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Qualità delle materie prime: pesce freschissimo sul nostro banco da lavoro

29/05/2023

Il ristorante Miyama è aperto da oltre dieci anni e rappresenta oggi un vero e proprio punto di riferimento milanese per gli appassionati della cucina giapponese e del sushi di altissima qualità. Grazie alla nostra esperienza, abbiamo raggiunto la massima soddisfazione della nostra clientela che piano piano si è avvicinata a noi già da quando la tendenza della cucina giapponese non era ancora molto diffusa,

La nostra mission? Accompagnare i nostri ospiti in un fantastico viaggio attraverso la tradizione gastronomica di uno splendido Paese: la cucina giapponese, come i suoi estimatori sanno bene, non è semplicemente una questione di sapori, ma è una vera e propria filosofia, che coinvolge tutti i cinque sensi, con l’intento di trasmettere un’autentica emozione.

Noi di Miyama siamo pronti ad offrirti le migliori cene, pranzi o anche una ricca degustazione del migliore sushi, a Milano. Da noi potrai trovare il sushi della migliore qualità, che viene preparato con arte maestria dal nostro chef, che si serve di un’ampia selezione di ingredienti e con il massimo della sicurezza alimentare. Da Miyama infatti, tutte le nostre specialità sono preparate con cura e rispetto delle materie prime.

Vuoi sapere qual è il nostro segreto? Alla base della nostra cucina, sicurezza e qualità occupano il primo posto nella scala delle priorità! Noi di Miyama siamo costantemente attenti alla salute dei nostri consumatori, e prepariamo ogni giorno i nostri piatti con la cura e l’attenzione necessarie per garantirvi un pasto fresco, sicuro e di qualità.

Tutti i piatti sono preparati quotidianamente e artigianalmente nel nostro ristorante dalle mani dei nostri abili chef professionisti secondo le tradizionali ricette della cucina orientale, adattate ai gusti e alle tendenze della cultura occidentale. I nostri Sushimen hanno imparato nelle migliori scuole giapponesi. Inoltre hanno studiato al fianco di maestri del sushi, consulenti specializzati in questa formazione.

Cai è il sushiman del Miyama. Dall’apertura è a capo della brigata dedicata al sushi. Zhao è l’aiutante di Cai: ogni giorno impara dal grande maestro la manualità e la tecnica antica della preparazione del sushi. Nei loro occhi si legge concentrazione e passione, indispensabili, insieme alla precisione, per creare i grandi piatti del Miyama. Con la loro maestria, ammaliano i commensali con gesti sapienti, sicuri, decisi.

Inoltre da Miyama, tutti i gusti vengono assecondati. È per questo che, previa avvertenza, veniamo sempre incontro a particolari esigenze ed eventuali intolleranze alimentari, come richieste di piatti gluten free, piatti vegani e vegetariani e menu adattati.

Tutti i nostri piatti sono freschi e preparati in giornata, per farvi gustare solo il meglio della cucina orientale. Contattaci e prenota un tavolo. Ti aspettiamo!

Vieni da noi per la Bento Box

27/04/2023

Hai mai sentito parlare di bento, ma non sai bene cos’è? Noi di Miyama siamo qui per parlartene. Un bento è ciò che noi comunemente chiamiamo “pranzo al sacco”, ma anche “cestino per il pranzo”. La parola bento letteralmente significa “cosa utile”, “comoda” e si riferisce sia al contenitore sia al suo contenuto.

Lungi dall’essere un pasto messo insieme in qualche modo per arrangiare la pausa pranzo di chi ha poco tempo, in Giappone ha una sua riconosciuta valenza e dignità, oltre a una storia piuttosto articolata.

Bento Box: origini

La tradizione giapponese riconosce l’esistenza del bento a partire almeno dal XII secolo, quando del riso essiccato veniva preparato per essere mangiato fuori casa da lavoratori come pescatori e contadini, ma presto il suo uso si diffuse anche all’interno dell’alta società. Solo successivamente il bento diventò un pasto comodo per i viaggiatori.

La sua importanza crebbe fino a farlo diventare elemento indispensabile durante escursioni, feste da té e spettacoli teatrali (questi potevano durare infatti molte ore), per incontrare un declino nel XX secolo, tra le

I tipi di bento

Per quanto si tratti di un pasto destinato a essere consumato in poco tempo, il bento viene scelto e preparato con estrema cura e varietà: a partire dal contenitore, disponibile in ogni forma, materiale, stile e colore, la più alta considerazione è posta nella preparazione e disposizione del cibo, con un’alternanza di gusti e colori di grande importanza, dove presentazione e nutrimento hanno entrambi valore. Esistono diversi stili riconosciuti di bento:

  • Ekiben: il bento venduto nelle stazioni;
  • Kyaraben: un bento preparato per somigliare a un personaggio famoso della cultura popolare, animali e piante;
  • Makunouchi: il bent che veniva servito tradizionalmente a teatro, contenente riso, carne, pesce, uova, prugna in salamoia e verdure;
  • Noriben: il bento classico, molto semplice, composto da meno di 4 ingredienti, tra cui il riso coperto da alga nori;
  • Hinomaru: un bentō che riproduce la bandiera giapponese, con una prugna in salamoia al centro del riso bianco.

Il bento come dimostrazione d’affetto

La praticità del bento lo rende particolarmente popolare durante la stagione della fioritura dei ciliegi, quando amici e colleghi si ritrovano a fare picnic di gruppo, e il pranzo al sacco è particolarmente conveniente. Ma la comodità non è la caratteristica più peculiare del bento, che è di fatto un vero e proprio strumento di comunicazione sociale in Giappone.

Un bento preparato in casa, con cura e attenzione, porta con sé tutti i sentimenti di chi lo prepara per chi lo mangia. Non esiste modo migliore di esprimere i propri sentimenti d’amore per qualcuno che spendere il proprio tempo ed energie nella preparazione di un buon manicaretto. Si può scegliere di non parlare, ma non si può non comunicare: il bento trasmette sempre un messaggio, il più sincero.

Come scegliere un Bento Box

È importante che il cibo contenuto nei Bento Box sia disposto in modo da non muoversi durante il trasporto, per cui è importante saper scegliere forme e dimensioni dei contenitori più adatti al tipo di cibo che si vuole portare con sé e alla “fame” che si pensa di dover soddisfare.

Generalmente i bento per bambini sono più piccoli e formati al massimo da due spazi, mentre quelli per adulti si distinguono in bento maschili (più grandi e dal design essenziale) e femminili (leggermente più piccoli e dagli stili più diversi).

Il cibo inserito nel Bento Box è compatto, ma non troppo stipato; per mantenere “in forma” alcune preparazioni è utile avere a disposizione dei piccoli “spiedini” con cui infilzare i pezzi, che saranno pratici strumenti anche al momento di mangiare. Sono comunemente noti come “food picks” e ne esistono di ogni tipo, spesso colorati e divertenti.

Se nello stesso scomparto sono presenti diversi tipi di cibo, in particolare dolce e salato, si deve fare in modo che questi non vengano in contatto diretto tra loro. Per questo si usano separatori, cup o pirottini (spesso in silicone), contenitori di varie misure “a matrioska”, bento box su più livelli o con altri elementi di separazione. Se devono essere presenti dei liquidi, si possono scegliere contenitori appositi: bottigliette o vasetti portasalse, contenitori ermetici per brodi e zuppe, thermos.

Qualora il cibo preparato vada riscaldato prima della consumazione, occorre fare attenzione al materiale di cui è fatto il Bento Box: molti contenitori possono essere usati nel microonde, ma non tutti. Attenzione anche al momento in cui si riempie il contenitore: fatta eccezione per i thermos, il cibo deve sempre essere inserito a temperatura ambiente, non si deve creare condensa all’interno del box.

Cosa aspetti allora? Bento Box è il business lunch tipico giapponese servito da noi di Miyama dal lunedì al venerdì: una combinazione bilanciata di elementi per pranzare con gusto, da soli, in compagnia, fra amici o fra colleghi, senza appesantirsi troppo. Ordinala qui

Le nostre specialità: zuppa di miso e oshitashi

18/12/2022

Voglia di zuppa di miso e oshitashi? Bene, allora conosciamoli un po’. Tra le prime proposte del nostro menù, la famosa zuppa di miso è consigliata da noi di Miyama come apertura del pasto.

Il miso è un condimento tradizionale della cucina orientale derivato dalla fermentazione dei fagioli di soia gialla in acqua e sale marino, alle quali si possono aggiungere alcuni cereali, cotti e inoculati con Aspergillus Oryzae, un particolare tipo di fungo coadiuvante la fermentazione.All’interno della nostra zuppa si trovano quindi miso di sola soia (Hacho miso), di soia e riso (Kome miso) o di soia ed orzo (Mugi miso), tutti dotati di un gusto saporito dovuto all’idrolisi dei vari componenti durante la fermentazione: alcuni enzimi che si sviluppano in questa fase di maturazione danno luogo a peptidi e amminoacidi, responsabili del tipico sapore del miso, mentre la scomposizione del glucosio e del maltosio ne dona la tipica fragranza e l’idrolisi dei grassi il suo particolare aroma. L’aspetto scuro e pastoso e l’aroma possono variare in base alla stagionatura.

Proprietà e benefici

Uno dei motivi per cui questo condimento è così popolare nell’area orientale è dovuto al suo alto contenuto di proteine, tutte di origine vegetale, che lo rendono adatto praticamente a tutti poiché è azzerato l’apporto di colesterolo e grassi animali.Il miso è inoltre un prezioso per la salute in generale:

  • È ricco di lattobacilli com fermenti vivi, simili a quelli presenti nello yogurt, che contribuiscono all’equilibrio della flora intestinale, stimolando la digestione e potenziandone le capacità di difesa;
  • È un prezioso alleato contro il colesterolo cosiddetto “cattivo” perchè l’apporto di lecitina e acido linoleico è in grado di dissolverlo. Questi componenti sono anche in grado di ripulire i vasi sanguigni, conferendogli dunque anche qualità utili nel combattere arteriosclerosi e ipertensione;
  • Il concentrato di sali minerali migliora l’aspetto di pelle e capelli, oltre che equilibrare il metabolismo;
  • L’alta presenza di vitamine del gruppo B, infine, ha un’azione protettiva della cute e del tessuto nervoso, nonché un’azione preventiva delle malattie infettive dovute ad acidificazione del sangue.

Se invece siete alla ricerca di un piatto giapponese classico, semplice e delizioso, allora vi consigliamo l’oshitashi ovvero l’insalata giapponese di spinaci con sesamo tostato.

L’oshitashi è un contorno di spinaci a basso contenuto di grassi e calorie che è un classico. Delicatamente condito con soia e un po’ di olio di sesamo, l’oshitashi (o ohitashi) va sempre servito con una ciotola di riso al vapore, sottaceti giapponesi e qualche tipo di pesce o carne. I sapori di questo piatto sono sottili, delicati e puliti.

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tobiko

Tobiko: cos’è e utilizzo

20/07/2022

Voglia sfrenata di sushi? Si, sappiamo bene di cosa stai parlando! E proprio per questo che oggi vogliamo parlarti del Tobiko. Non sai bene cosa sia? Allora continua a leggere!

Tobiko (とびこ) è una parola giapponese che indica il pesce volante capriolo molto conosciuto per il suo utilizzo nella creazione di alcuni tipi di sushi. Le uova di questo pesce sono piccole con dimensioni che oscillano tra i 0.5 e i 0.8 mm. Per confronto, tobiko è più grande di masago (capelino uova), ma più piccolo di ikura (salmone capriolo). Di solito tobiko ha un colore rosso-arancio e si contraddistingue per il suo sapore leggermente affumicato o salato e per la consistenza croccante.

Tobiko a volte viene colorato per cambiarne l’aspetto: altri ingredienti naturali vengono utilizzati per realizzare il cambiamento come inchiostro di seppia per renderlo nero, yuzu per renderlo arancione pallido (quasi giallo) o addirittura wasabi per renderlo verde e piccante. Una porzione di tobiko può contenere più pezzi, ciascuno di colore diverso.

La principale funzione del tobiko è quella di colorare e insaporire i piatti della cucina giapponese. Alcuni di questi vengono regolarmente proposti nei ristornati giapponesi di tutto il mondo: Tobiko Maki ovvero un tipo di Uramaki Sushi Roll, Gunkan e California Rolls.

Dal punto di vista nutrizionale, il tobiko non deluderà in quanto contiene un buon 40% di calorie. Inoltre è ricco di vitamine C, E e B2 con quantità rispettivamente del 7%, 10% e 12%. Tuttavia, troverai 6 grammi di proteine, 2 grammi di grassi e meno di 1 grammo di carboidrati. Insieme a tutto questo, contiene il 6% di folato, l’11% di fosforo e il 16% di selenio.

Ora che sai di cosa si tratta vogliamo lasciarti una piccola ricetta! Ecco come preparare gli involtini di sushi Tobiko!

Ingredienti: riso sushi cotto, sesamo, uova di pesce volante tobiko (per condire)

Riempimento: fogli nori, strisce di cetriolo, gamberi cotti e tritati, avocado.

Utensili: tappetino di bambù.

Preparazione:

  • Metti metà del foglio di nori sul tappetino
  • Distribuire il riso sushi su di esso in modo uniforme come una tortilla
  • Ora spalmateci sopra tutte le vostre salse preferite
  • Arrotolare la stuoia di bambù in tondo con una leggera pressione (questo per farla avvolgere strettamente la tortilla di riso come un rotolo)
  • Rimuovere il tappetino
  • Aggiungi tobiko sopra i rotoli
  • Avvolgere il rotolo in una carta stagnola
  • Affettare il rotolo
  • Rimuovere l’involucro

Segui passo passo la ricetta e i tuoi involtini di sushi Tobiko sono pronti.

Miyama servizio asporto take away

27/06/2022

Vuoi provare anche tu a deliziare il tuo palato con il miglior sushi di sempre? Allora sei nel posto giusto! Noi di Miyama siamo felici di invitarti nel nostro ristorante Giapponese dotato di locali accoglienti e riservati, dove seduto comodamente ai tavoli potrai assaggiare e gustare le specialità giapponesi immerso in un’atmosfera rilassante e ospitale.

Il ristorante Miyama è aperto da oltre dieci anni e rappresenta oggi un vero e proprio punto di riferimento milanese per gli appassionati della cucina giapponese e del sushi di altissima qualità.

Abbiamo iniziato la nostra avventura nel mondo della ristorazione in un periodo in cui la tendenza della cucina giapponese non era ancora molto diffusa, con l’intento di accompagnare i nostri ospiti in un fantastico viaggio attraverso la tradizione gastronomica di uno splendido Paese.

La cucina giapponese non è semplicemente una questione di sapori, ma è una vera e propria filosofia che coinvolge tutti i cinque sensi con l’intento di trasmettere un’autentica emozione. Grazie al take away è possibile gustare le nostre migliori specialità a casa, in ufficio o in qualsiasi luogo e concedersi una pausa piacevole, rilassante e saporita anche con i ristoranti chiusi.

In tal senso, Miyama propone una vasta gamma di menu e di piatti tipici giapponesi: sushi, sashimi, temaki, maki e tempura, per farti gustare i sapori dell’oriente comodamente seduto comodamente a casa tua, ma anche a lavoro, qui da noi o dove preferisci.

Scegli direttamente online il tuo menù o chiamaci per ricevere i nostri suggerimenti e per abbinare i piatti al tè verde, secondo la tradizione giapponese, oppure alla birra o ai tuoi vini preferiti. Contattando i nostri recapiti, telefono o WhatsApp, è possibile ordinare i piatti preferiti, chiedere la quantità desiderata e accordarsi con precisione per il momento del ritiro.

Con questo servizio, e con la consegna a domicilio, intendiamo offrire ai nostri clienti la possibilità di assaporare la migliore cucina giapponese sempre con la garanzia della qualità elevata di ogni ingrediente e della massima freschezza. Noi di Miyama prepariamo i piatti al momento per poi essere confezionati con materiali appositi per mantenerli in perfette condizioni, accompagnati dal proprio vino preferito e da tutti gli accessori utili ad allestire una cena o un pranzo in stile giapponese al cento per cento.

Inoltre, selezioniamo i migliori ingredienti rispettando le tecniche di preparazione, di cottura e di presentazione, per ricreare anche a casa l’atmosfera raffinata del nostro ristorante.